Mercoledì 11 luglio, alle ore 20, presso il campo sportivo Due Palme a Napoli, in via Agnano Astroni, 30, si svolgerà la Partita del cuore napoletano, che vedrà opporsi sul campo magistrati e commercialisti. Per quanti vorranno assistere al match, il biglietto d’ingresso sarà al costo simbolico di euro 3.
La Partita del cuore napoletano è organizzata dall’Associazione Arti e Mestieri, e come è facile intuire dal nome scelto per l’evento, nasce per raccogliere fondi per un progetto che sta molto a cuore all’Associazione, che ha come mission quella di tramandare arti e mestieri dell’antica tradizione partenopea ma soprattutto di insegnare un mestiere a giovani che vivono in condizioni di disagio. In realtà, come ama ripetere Rosario Bianco, patron di Rogiosi editore e fondatore dell’Associazione, “noi cerchiamo di regalare sogni, a chi è in difficoltà ma più in generale a tutti i giovani che abbiano voglia di rimboccarsi le maniche e impegnarsi per cercare la loro strada professionale”. Il ricavato della partita sarà impiegato per finanziare un nuovo progetto dell’Associazione Arti e Mestieri, quello di un portale dedicato alla cultura ideato e gestito interamente da giovani; l’innovativo ‘contenitore culturale’ sarà collocato presso la sede dell’Università Telematica Pegaso al Centro Direzionale, che ha messo a disposizione i locali.
Tra i prossimi eventi che l’Associazione Arti e Mestieri ha in programma due rappresentazioni di Via Crucis Opera Musical, lunedì 23 e martedì 24 luglio alle ore 21 nel cortile del Maschio Angioino. Lo spettacolo, nato da un’idea di Martino Brancatello, per la regia di Claudio Insegno, già rappresentato con successo nello scorso mese di marzo al Teatro Politeama, è stato inserito nel programma dell’Estate a Napoli.
L’Associazione Arti e Mestieri
L’Associazione Arti e Mestieri è nata nel dicembre 2017 da un’idea dell’imprenditore Rosario Bianco, patron di Rogiosi editore, del magistrato Catello Maresca, Sostituto Procuratore della Repubblica, e di Danilo Iervolino, con il supporto della Fondazione F.I.R.S.T. (Frontiere Internazionali di Ricerca Scientifica e Tecnologica); si avvale della collaborazione di imprese, enti, professionisti e artisti che hanno saputo coniugare la creatività tipicamente partenopea con la capacità di affermarsi anche sul mercato internazionale. Propone un modello di educazione solidale, che sappia valorizzare le risorse e le bellezze della città di Napoli, e si muove lungo due direttrici principali: il recupero delle antiche tradizioni manifatturiere partenopee e la formazione e l’avviamento al lavoro di giovani provenienti da famiglie che vivono in condizioni di disagio socio-economico.
In pochi mesi di attività, l’Associazione ha avviato al lavoro diversi ragazzi, che hanno seguito i corsi per Pizzaioli di Vincenzo Staiano della pizzeria ’O zi Aniello, e quelli organizzati presso la pizzeria Trianon da Ciro di Giuseppe Furfaro e Angelo Greco; partiti anche i corsi di Giornalismo e Arte presepiale. Venti ragazzi sono stati selezionati per partecipare allo spettacolo Via Crucis Opera Musical, nel quale si sono esibiti nello scorso mese di marzo al Teatro Politeama.
Il musical
Nato da una riflessione di Martino Brancatello sul significato della Via Crucis, sul percorso del Cristo dalla condanna alla morte in croce e fino al sepolcro, per poi superare il male attraverso la Resurrezione, lo spettacolo Via Crucis Opera Musical ripropone le tradizionali 14 stazioni che raccontano gli episodi dolorosi dell’epilogo della vita terrena di Gesù. Filo conduttore del percorso in musica è la figura del Profeta, un personaggio senza nome e senza tempo, che viaggia attraverso i secoli e attraverso la cattiveria dell’uomo, che da sempre ha generato e continua a generare dolore. In ogni stazione viene ricercato un elemento che caratterizza appunto il dolore, sia fisico che spirituale: il rimorso, il dubbio, la solitudine, l’incertezza. La Via Crucis del Cristo diviene dunque Via Crucis di ogni uomo, perdendo il carattere spiccatamente religioso, per trasformarsi in un percorso laico adatto ad un pubblico multietnico, con i suoi diversi approcci alla fede e credi differenti. La storia degli ultimi cento anni compare sulla scena attraverso avvenimenti dolorosi, nei quali gli uomini hanno dovuto sopportare pesanti ‘croci’, dalla bomba atomica su Hiroshima allo sterminio nazista degli Ebrei, alle guerre civili, le deportazioni, e ancora gli omicidi di mafia, le vicende dei martiri della giustizia, da Giovanni Falcone a Paolo Borsellino e don Pino Puglisi. La regia dello spettacolo è di Claudio Insegno, mentre le coreografie sono di Maria Rosaria Vitolo; le musiche sono state composte da Martino Brancatello, ideatore del progetto, e i testi lirici sono di Valeria Martorelli e Martino Lo Cascio. Il musical si avvale della consulenza teologica di due sacerdoti, don Salvatore Priola e don Nicasio Lo Bue; sul palco anche il corpo di ballo della scuola di danza Arte del movimento.