L’Associazione Guide Turistiche Campania, insieme all’Associazione Nazionale Guide Turistiche, stimolate da un articolo pubblicato nei giorni scorsi su Il Mattino contenente una serie di imprecisioni e di letture tendenziose relative alla postazione permanente di guide turistiche attiva al MANN e realizzata con un protocollo d’intesa tra il Museo e l’Associazione, rilasciano sull’argomento alcune dichiarazioni.
“La prima cosa da sottolineare- afferma Pietro Melziade, presidente dell’Associazione Guide Turistiche Campania, nonché membro del consiglio dell’Associazione Nazionale Guide Turistiche – è che non c’è nessuna anomalia nell’accordo realizzato tra Museo Archeologico Nazionale di Napoli e la nostra Associazione, perché il protocollo di intesa ha un unico obiettivo: creare un servizio di guide turistiche a disposizione dei visitatori garantendo competenza e professionalità. Alla postazione permanente, che ha anche il pieno sostegno di tutte le sigle sindacali di categoria campane (UILTUCS, FEDERAGIT, FLAICA CUB CGIL), possono partecipare, su richiesta, tutte le guide abilitate in Campania (non solo gli iscritti all’associazione) per un motivo preciso: hanno sostenuto un esame specifico sui siti, musei, opere presenti nella nostra Regione, e, dunque, anche sul MANN. Si tratta, ragionevolmente, di guide turistiche con un titolo che garantisce una competenza precisa molto più di una guida che ha seguito un corso di formazione a Grosseto e sostenuto un esame solo sui monumenti di quella zona. L’estensione territoriale a livello nazionale, realizzata a tavolino, per le guide locali non vuol automaticamente dire estensione delle competenze reali. Con che garanzia un direttore di un Museo importante come il MANN può proporre, tutelando l’immagine del proprio museo, ai visitatori una guida che ha acquisito il titolo sostenendo un esame in altra regione? Si tratta di guide locali di altri territori che hanno ottenuto il titolo con esami solo sui monumenti di quei territori, con una legge superata e obsoleta, e che, poi, vedono miracolosamente esteso a tutta Italia il loro raggio di azione, grazie ad un articolo di legge (art 3 legge 97/2013) tral’altro monco dei suoi decreti attuativi. Non ha senso. Soprattutto se, come in questo caso, al centro di questo tipo di operazione c’è l’interesse per il turista, non altro, anche perché il Museo non è gravato da alcun onere finanziario, mentre le guide turistiche aderenti alla postazione offrono le loro prestazioni di natura privatistica”.
In totale sinergia anche l’Associazione Nazionale Guide Turistiche, che conta migliaia di iscritti, e condivide, nell’interesse della categoria, la lotta all’abusivismo nella professione.
“Quello con il MANN non è un bando – sottolinea Adina Persano presidente dell’Associazione Nazionale Guide Turistiche – ma un accordo con un Museo che ha la sua autonomia gestionale. Il suo Direttore, come gli compete, può scegliere i professionisti con i quali poter lavorare e collaborare soprattutto perché non si tratta di un servizio aggiuntivo, effettuato da società che gestiscono numerosi siti culturali, ma di un servizio reso da professionisti che hanno “titolo per farlo” in quanto hanno superato un esame per poter esercitare anche in quel museo. Se guardiamo la situazione italiana troviamo che per le visite guidate interne al Palazzo Ducale di Mantova, ad esempio, vengono richiesti solo professionisti iscritti negli elenchi di guide turistiche pubblicati dell’ente turistico della Provincia di Mantova. Rivalutare a pieno le competenze è – conclude Adina Persano – d’altro canto, al centro anche delle linee guida del Ministro Centinaio che qualche giorno fa, parlando della professione di guida turistica, affermava di non poter pensare che una persona che ha conseguito l’abilitazione a guida turistica a Bolzano venga a spiegare a Piazza Armerina”.
La guerra tra guide, parole con cui titola l’articolo il Mattino, sono spunti che dovrebbero far riflettere su cosa c’è dietro.
“Fa comodo – continua Adina Persano – all’associazione GTI sottolineare un presunto contrasto tra un modello democratico di servizio turistico e l’idea della guida turistica nazionale. Ma è un falso, sono due cose diverse. Innanzitutto la guida Nazionale è solo un’idea perché l’articolo 3 della legge 97/13, che estende le competenze territoriali delle Guide Turistiche regionali su tutto il territorio nazionale, è solo un principio generale e non definisce né il ruolo né l’accesso al titolo di guida nazionale: una professione non legiferata, non esiste. Non è immaginabile cambiare una figura senza garantire e tutelare il proprio ruolo, senza creare direttive chiare solo annunciate ma mai realizzate. Il Ministro Centinaio sembra essere sulla stessa posizione”.
“Un ultimo discorso va fatto per le argomentazioni dell’associazione GTI- afferma Pietro Melziade dell’AGTC – Le dichiarazioni rilasciate dal suo presidente, infatti, risultano essere oltre che inesatte anche diffamatorie e tendenziose alludendo a presunti “controlli del settore” da parte della nostra associazione di categoria nonché all’incompetenza degli uffici legali delle amministrazioni che hanno stipulato con noi i protocolli di intesa. Un fatto grave che non può passare sottovoce. Comunque –conclude Melziade – sono affermazioni non credibili se espresse da un’associazione che lega da sempre il proprio percorso al business dei corsi di formazione a pagamento di guide che prendono il titolo sostenendo un esame che certifica la conoscenza dei monumenti solo di quella provincia per poi lavorare a livello nazionale. Abusi che noi, insieme all’Associazione Nazionale Guide Turistiche, denunciamo da sempre e che hanno portato ora alla sospensione di esami abilitanti e corsi illegittimi in varie Regioni italiane”.
Il modello Campania sulle postazioni fisse per offrire un servizio ai turisti dei siti di Pompei, MANN e Paestum è un esempio unico di collaborazione tra musei autonomi e professionalità. Un modello da imitare e non denigrare che offre un servizio competente e crea lavoro di qualità.
“La Campania è stata pioniera di un sistema di collaborazione tra professionisti del territorio e musei – conclude Adina Persano della ANGT- Un sistema che permette di incontrare richiesta e offerta di qualità. Il nostro plauso va alla lungimiranza dell’Associazione Guide Turistiche Campania ma soprattutto ai Direttori del MANN, di Pompei e Paestum che hanno creduto in questa nuova idea di offerta culturale e di gestione della cosa pubblica. Noi siamo stimolati dall’Associazione regionale e provare a creare lo stesso progetto in Italia, in quanto associazione nazionale noi auspichiamo che il modello possa essere replicato in tutti gli altri musei italiani e che, finalmente, le buone pratiche possano essere condivise e non osteggiate con attacchi pretestuosi e privi di fondamenti giuridici”.