Liste d’attesa: un nodo cruciale, un impegno da condividere

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dalla D.ssa Antonella Paccone riceviamo e pubblichiamo

Gentile Direttore,

è necessario un reale appello affinché si concretizzi l’impegno che i professionisti TSRM e PSTRP (Tecnici sanitari di radiologia medica e le professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione) nella sanità moderna e in  questo le politiche professionali possono e devono condividere strategie e modelli concreti di attuazione.

Nel 2023 4,5 milioni di italiani hanno rinunciato alle cure per ragioni legate a problemi economici, liste di attesa o difficoltà di accesso, rappresentando il 7,6% della popolazione: un aumento rispetto al 7% del 2022 e al 6,3% del 2019[1], la questione posta sembrava essere molto più preoccupante (Ma è vero che gli italiani non hanno i soldi per curarsi? Ecco come stanno veramente le cose – Quotidiano Sanità ) ma ciò nonostante comprendere in modo proattivo serve a sviluppare misure e azioni a tutela di tutti.

Le liste di attesa rappresentano una delle principali criticità del sistema sanitario italiano e regionale Campano[2]. Queste attese, spesso lunghe e insostenibili, creano gravi disagi per i cittadini che necessitano di cure tempestive e che causano sfiducia nel SSN tanto da alimentare l’abbandono alle cure.

La situazione aggravata dalla pandemia di COVID-19, ha rallentato ulteriormente l’erogazione di prestazioni sanitarie e accentuato i ritardi accumulati e che tutt’oggi sono stati recuperati solo parzialmente. Lo scorso 7 giugno è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge “Misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie”, per essere poi convertito in legge il 24 luglio.

Nonostante queste importanti proposte è indispensabile sottolineare che il solo potenziamento dell’offerta non sarà sufficiente a migliorare l’accessibilità alle cure in modo definitivo,

Le Cause delle Liste di Attesa

Le liste di attesa sono il risultato di una combinazione di fattori complessi che possono essere riassunti in una questione di inadeguata erogazione di prestazioni rispetto alla domanda ma anche di organizzazioni che non garantiscono l’accesso alle cure appropriato.

Il disequilibrio tra domanda e offerta è generato sicuramente da una spesso rilevante inappropriatezza prescrittiva ma anche da un mancato efficientamento delle risorse disponibili.

Se volessimo identificare due macro-ambiti da considerare per garantire un miglioramento dell’accessibilità alle cure, sicuramente potremmo identificare la gestione delle risorse professionali e tecnologiche e i modelli organizzativi agiti (a partire dalla corretta pianificazione e gestione delle liste, “agende”, di programmazione).

 

I professionisti TSRM e PSTRP sono spesso insufficienti rispetto al numero di pazienti e soprattutto delle attività sanitarie ad essi correlati e necessari. La mancanza di risorse umane e spesso la carenza e disomogenea presenza di competenze specialistiche in alcune aree geografiche, aumenta ulteriormente le difficoltà di accesso: è indispensabile sottolineare che la sola implementazione del personale è una azione assolutamente insufficiente a garantire risposte efficaci del sistema se non opportunamente programmata. È necessario invece orientare le organizzazioni verso un sistema in cui siano presenti e agite le competenze professionali necessarie per rispondere ai reali bisogni di salute dei cittadini;

La gestione delle risorse sanitarie, tra cui la programmazione delle “agende di programmazione” e la loro trasparenza (incluso l’apertura e quindi la possibilità di prenotazione), delle visite specialistiche e delle attività sanitarie in generale non sempre è ottimale, portando a ritardi e inefficienze. Molte volte I modelli organizzativi non danno risposte efficaci ai bisogni dei cittadini,  generando  disequità croniche.
L’inadeguatezza delle infrastrutture tecnologiche e la lentezza nella digitalizzazione del sistema sanitario rallentano l’accesso alle cure e la gestione delle liste di attesa. Le professioni sanitarie possono contribuire al cambiamento digitale che necessariamente passa dal ripensare in modo innovativo la sanità. In questo senso è indispensabile che i professionisti oltre ad essere gli utilizzatori siano i primi promotori alla gestione efficace delle tecnologie digitali in sanità: nei prossimi anni l’attività sanitaria sarà sempre più indirizzata ad orientare gli assistiti all’auto-cura in cui il professionista svolgerà la funzione di formatore e facilitatore piuttosto che di operatore diretto.

I professionisti TSRM e PSTRP possono giocare un ruolo chiave nel ridurre i tempi di attesa e migliorare l’efficienza del sistema sanitario.
In particolare valorizzando le funzioni organizzative e professionali possono essere introdotti modelli che trovino un equilibrio tra domanda e offerta.  A fronte di una carenza di personale oramai cronica, è particolarmente critico l’utilizzo delle risorse a disposizione.

Le professioni sanitarie le tecnologie e i percorsi di cura integrati

I professionisti sanitari, grazie alla loro formazione e alla possibilità di gestire autonomamente e in sinergia alcuni percorsi di cura, possono contribuire a decongestionare le liste di attesa. Il PNRR e il D.M. 77/2022  danno la possibilità di creare nuovi modelli supportati dalla implementazione tecnologica: l’Italia è una delle nazioni in cui a fronte di un alto numero assoluto di apparecchiature sanitarie, è particolarmente accentuata l’obsolescenza tecnologica[3], è fondamentale  sottolineare pertanto che per garantire l’utilizzo delle nuove tecnologie al massimo potenziale non è sufficiente la loro implementazione se questa non è supportata da modifiche sostanziali delle organizzazioni di sistema e professionali. I professionisti TSRM e PSTRP hanno il know-how per garantirne non solo l’utilizzo efficiente ma, ancor di più, per contribuire alla corretta e appropriata programmazione di implementazione tecnologica e digitale.

 

La cronicità e le professioni tecnico sanitarie e della riabilitazione

E’ oramai consolidato il tema della cronicità che sempre più rappresenta un aspetto da attenzionare non solo sul piano degli investimenti ma anche su quello dell’efficacia delle cure: l’empowerment delle professioni sanitarie, inteso non solo come implementazione delle competenze ma soprattutto della responsabilità e dell’autonomia professionale, è cruciale nella gestione delle patologie croniche dalla diagnosi alla riabilitazione. Sarà indispensabile creare una rete operativa che riesca a mettere realmente in comunicazione ospedale-territorio-domicilio per garantire l’appropriata e sostenibile presa in carico dei bisogni socio-sanitari degli assistiti. La non corretta definizione dei perimetri organizzativi delle varie strutture nel rispetto della loro vision e, soprattutto, un sistema che le integri tra loro, spesso si traducono in inefficienze e ritardi nella presa in carico dei bisogni del cittadino.

Per affrontare il problema delle liste di attesa, è necessario un approccio integrato che coinvolga tutte le professioni sanitarie attraverso degli interventi sinergici e combinati con i tavoli politici sanitari e decisionali, che comprendano bene le esigenze sia sotto l’aspetto economico sia sotto l’aspetto della valorizzazione. Le radiologie, i laboratori, le attività proprie delle professioni tecniche assistenziali[4], sono oramai da considerarsi punti di incrocio tra i bisogni dei cittadini e la loro soddisfazione

Affrontare il problema delle liste di attesa richiede un cambiamento culturale e organizzativo all’interno del sistema sanitario. Il contributo dei professionisti TSRM e PSTRP è essenziale per rendere più efficiente la gestione delle cure e per rispondere in modo tempestivo alle esigenze dei cittadini[5]. Solo attraverso un approccio coordinato e multidisciplinare sarà possibile migliorare l’accesso alle cure e ridurre i tempi di attesa, garantendo un sistema sanitario più equo e sostenibile per tutti.

La riduzione delle liste d’attesa è una sfida complessa che richiede un impegno condiviso da parte di tutti gli attori coinvolti. I professionisti TSRM e PSTRP, in particolare, hanno un ruolo cruciale da svolgere nella definizione delle priorità, nell’ottimizzazione dei percorsi assistenziali e nella promozione di una cultura della collaborazione e dell’innovazione e pertanto il loro contributo a più livelli decisionali diventa imprescindibile.

Antonella Paccone

Tecnico sanitario di radiologia medica,

Referente Ufficio di coordinamento Radioprotezione 
Azienda Ospedaliera dei Colli Monaldi-Cotugno-CTO.

Componente Commissione di albo nazionale TSRM – Delega alla formazione continua, alla formazione universitaria e alla revisione del Codice Deontologico.

[1] Il rapporto a seguito dell’indagine BES (Benessere Equo e Sostenibile) a opera dell’Istat (Istituto nazionale di statistica), nello specifico la sezione sulla “Qualità dei servizi”,

[2] https://www.regione.campania.it/assets/documents/at-dca-23-2020-liste-attesa-integrazione-e-modifica.pdf

[3] https://www.confindustriadm.it/parco-installato-dati-2021/

[4] Elenco delle professioni sanitarie – Ministero della salute

[5] Rapporto civico sulla salute 2023 – Cittadinanzattiva

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