Picco di contagi in Campania, i medici di famiglia: «Senza Dpi rischi altissimi». Sul vaccino: «Pronti a scendere in strada con “camper vaccinali”».

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«Mai come oggi i rischi di un contagio per i medici di medicina generale sono alti, e lo sono ancor più perché le ASL sono carenti nella distribuzione dei dispositivi di protezione individuale». Mentre la Campania si attesta come regione a maggior contagio in tutta Italia, dai medici di medicina generale della FIMMG Napoli arriva una richiesta di aiuto. «In forza dei DPCM adottati negli ultimi mesi – denunciano i vertici napoletani di FIMMG Luigi Sparano e Corrado Calamaro – ai medici della medicina convenzionata devono essere distribuiti i Dispositivi di protezione individuale per contenere il rischio di contagio, ancor più con l’avvio della campagna vaccinale le ASL si facciano carico di rispettare questa norma o si rischia che la situazione vada fuori controllo». La Consapevolezza è che molto presto nei 1.200 studi FIMMG della città di Napoli potrebbe alzarsi a livelli preoccupanti il rischio di contagio. L’allarme è legato ai picchi di contagio che si stanno registrano ormai da settimane in regione e all’alta frequentazione degli studi per effetto della campagna per il vaccino antinfluenzale. Studi affollato che aumentano i rischi per i medici che devono praticare i vaccini e, a cascata, per i pazienti stessi. «Non si può e non si deve chiedere ai medici di famiglia di lavorare senza fornire loro le opportune protezioni – proseguono Sparano e Calamaro –  non è accettabile dover scegliere di mettere a rischio la vita per essere al fianco dei pazienti». La Regione Campania è stata la prima in Italia a procedere all’acquisto delle dosi e la prima ad avviare la campagna vaccinale. «Il governo regionale ha fatto un buon lavoro di programmazione, ora è essenziale mettere i medici nelle condizioni di lavorare in sicurezza, proteggendo così anche i pazienti». Proprio per cercare di ridurre i rischi e bruciare le tappe di una campagna vaccinale che è un nodo cardine della strategia di lotta al contagio, i medici di medicina generale, in accordo con le ASL di riferimento, hanno programmato postazioni mobili. Dei veri e propri “camper vaccinali” che saranno in strada per alleggerire, almeno in parte, il lavoro che si farà negli studi e nei centri vaccinali dei distretti.

Ai cittadini, infine, i medici di medicina generale della FIMMG rivolgono un appello al vaccino. «È da sempre uno strumento essenziale per evitare che l’influenza possa portare a conseguenze gravi in soggetti più fragili, ma quest’anno è addirittura vitale per evitare che il Covid si insinui nelle vite di migliaia di famiglie mettendoci in ginocchio per la seconda volta».  

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