“La Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica continua a seguire con attenzione e interesse quanto accade nell’Azienda Universitaria Policlinico Federico II, di Napoli, in particolare dopo l’incontro avvenuto tra la stessa FNOPO e la Direzione. Un atto dovuto e una azione politica che la FNOPO ha posto in essere e continuerà a porre in tutte le situazioni di crisi, a tutela delle Professioniste Ostetriche, della salute delle donne e allo scopo di avere una reale valutazione di quanto era stato denunciato sulla stampa, ovvero che personale infermieristico era stato chiamato a svolgere funzioni tipicamente ostetriche nelle Unità operative e al Pronto Soccorso Ostetrico-Ginecologico – affermano le componenti del Comitato Centrale della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica (FNOPO) -. Una vicenda su cui la FNOPO era intervenuta ricordando, nel recente comunicato, che le due professioni, quella ostetrica e infermieristica, non sono sovrapponibili o interscambiabili, specificando peraltro che la Federazione da tempo sta lavorando per l’implementazione su scala nazionale del modello indicato dal Ministero della Salute “Linee di indirizzo per la definizione e l’organizzazione dell’assistenza in autonomia da parte delle ostetriche alle gravidanze a basso rischio ostetrico (BRO)” che prevede una riorganizzazione dei Punti nascita basata su un’assistenza differenziata per livelli di rischio clinico, con la presa in carico da parte delle ostetriche delle gravidanze a basso rischio e l’assistenza a cura di équipe multi professionali di ostetriche e medici (ginecologi, pediatri, anestesisti) per il grado medio-alto di rischio ostetrico.
Questo processo di aggiornamento, avviato all’insegna delle sostenibilità del sistema sanitario, non può prescindere dai criteri fondamentali di appropriatezza, qualità e sicurezza delle cure, da ottenere attraverso una pianificazione organizzativa che preveda un adeguato e appropriato utilizzo delle risorse, anche professionali: il professionista giusto, per una risposta adeguata al momento e al posto giusto.
Il confronto con la Direzione ha consentito di verificare le condizioni di lavoro dei Professionisti e le difficoltà in cui questi si trovano a operare – sottolineano i vertici nazionali della Federazione Ostetriche -. Apprezziamo l’importante segnale che la Direzione intende dare attraverso il reclutamento di personale, anche con formule di selezione differenziate e snelle. Si tratta di un’azione indispensabile per l’appropriatezza e la qualità delle cure, guardando alle specifiche competenze di chi opera a stretto contatto con la salute delle donne. La Federazione nazionale delle Ostetriche si attende che al più presto, grazie all’impegno del management e dei decisori amministrativi aziendali e regionali, arrivi una soluzione organizzativa adeguata per l’area ostetrico-ginecologica per il Policlinico Federico II.
Infine, in merito ai propri obiettivi politici a sostegno e per la promozione della Categoria, la FNOPO conferma il proprio impegno a tutti i livelli e in tutte le sedi opportune alla implementazione del modello ministeriale Basso rischio ostetrico che necessita di solo personale ostetrico, insieme a quello medico, nelle Unità operative ostetrico-ginecologiche e nei relativi Servizi di Pronto Soccorso e Osservazione Breve ostetrico-ginecologico (OBIOG). Modello oggi adottato, o in via di adozione, a macchia di leopardo solo in alcune regioni, quelle più virtuose dal punto di vista della spesa sanitaria e degli esiti delle cure, come valutate dal Programma nazionale esiti (PNE: indicatore tasso di taglio cesareo primario).
Solo una adeguata e appropriata presa in carico della salute della donna da parte del giusto professionista può garantire una assistenza di qualità.
Per tale motivo – concludono i vertici FNOPO – chiediamo che gli Ordini provinciali e interprovinciali si facciano essi stessi promotori di incontri e dell’attivazione di tavolo tecnici a livello regionale, in forza dell’Accordo siglato di recente dalla FNOPO con la Conferenza Stato – Regioni”.