Pompei, Guide turistiche Italiane: modello gratuità da rivedere.

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Nell’imminenza, domani (mercoledì), della festa patronale, GTI, l’Associazione Guide Turistiche Italiane, lancia l’allarme sul Parco Archeologico di Pompei, oggi il sito più visitato d’Italia dopo il Colosseo. Un aspetto certamente positivo che se non governato rischia di trasformarsi in disagio, come verificatosi lo scorso 25 aprile, quando ‘grazie’ o ‘a causa’ dell’ingresso gratuito – lo stesso previsto per domani – a metà mattina si è raggiunto il tetto delle 15mila persone. Con altrettante che hanno atteso il pomeriggio per entrare. In discussione, secondo GTI, è il ‘modello’ gratuità contemplato nell’ambito della discrezionalità di ogni struttura di istituire –  oltre alle 20 previste da calendario ministeriale –  8 giornate ad ingresso libero. Chiaro il discorso, declinato da Paola Artizzu, referente per la Campania.

«Bene la gratuità, quando ha un senso e non diventa dannosa per la conservazione e l’integrità del sito». Secondo GTI, infatti, l’afflusso straordinario era facilmente prevedibile considerato il lungo periodo di ponti. Oltre al fatto che per questo stesso motivo, si è rinunciato a introiti consistenti proprio mentre in campo si dovevano mettere maggiori risorse.

«Le date ad ingresso libero dovrebbero essere una opportunità, anche per destagionalizzare», osserva Artizzu.

La proposta, suffragata dai vertici nazionali, Simone Fiderigo Franci e Claudia Sonego, rispettivamente Presidente e Vice Presidente GTI: «Evitare la gratuità a chiunque e ragionare in termini di categorie di visitatori, ad esempio nonni con nipoti, giovanissimi etc. Sarebbe un modo per mantenere flussi controllabili, proporre visite a tema e allo stesso tempo non rinunciare completamente agli introiti derivanti dai biglietti». La chiosa: «Confidiamo che per domani l’esperienza del 25 aprile abbia fatto scuola».

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