Riduzione dell’aggressività e dei conflitti nei gruppi di lavoro, rinnovato interesse per il lavoro, ma, soprattutto, la ‘svolta’ col collega che metaforicamente da ‘nemico’ diventa ‘amico’: questi alcuni dei risultati ottenuti in alcuni aeroporti italiani dopo un’esperienza formativa con terapie di gruppo e intervento di psicologi. Con l’utilizzazione di risorse stanziate da Fondimpresa, ogni azienda aeroportuale ha coinvolto una quarantina di dipendenti soprattutto quelli più esposti allo stress (area passeggeri, rampa e piazzale) offrendo loro un’occasione per trovare una via di sbocco ad ansie e problemi apparentemente irrisolvibili. Napoli, Venezia, Bologna, Palermo, Verona e Bari gli scali interessati dal progetto che ha previsto due fasi. Laddove l’esperienza si è conclusa -a Venezia e a Napoli- è stato possibile fare un bilancio; sono emerse criticità e problematiche comuni, ma anche altre situazioni peculiari. Ad esempio, a Venezia, si sono manifestate difficoltà comunicative con le minoranze etniche, e gli psicologi hanno quindi lavorato per introdurre principi e tecniche di comunicazione interculturale.
“La piattaforma di psicoterapia online InSeduta – spiega l’imprenditrice Eleonora Capuozzo Krainer e coordinatrice del progetto – sta realizzando attraverso i suoi psicologi un innovativo progetto di formazione; gli operatori si stanno occupando di realizzare una cosiddetta analisi di clima del funzionamento dei gruppi di lavoro aeroportuali sottoposti ad intensi livelli di stress”. Alla prima fase del progetto di analisi di clima, ne segue una successiva seconda ed ultima fase di cura del clima organizzativo attraverso moderne tecniche di ‘psicologia gruppale’ basate sul gioco di ruolo. In questa seconda fase progettuale sono stati coinvolti terapeuti esperti in psicodramma, che è una delle forme più intense di analisi psicologica dei ruoli. Il training InSeduta è stato concluso a Venezia e Napoli che, peraltro, rappresentano gli aeroporti più impegnativi per numero di passeggeri da gestire e personale in servizio da coordinare. In questi tre contesti, dall’osservazione diretta del comportamento di gruppo dei dipendenti durante gli incontri con gli psicologi In Seduta in fase 1 di analisi di clima sono emersi elementi comuni. In tutti i contesti il lavoro viene percepito dai dipendenti ad elevatissimo stress anche per carenza di organico che costringe gli operatori a lavorare sempre velocemente e sotto pressione. Molti sono gli impiegati che si sono rivisti nelle descrizioni delle sindromi psicosomatiche da stress quali ad esempio il reflusso gastroesofageo o i mal di testa tensivi. Sono emerse descrizioni di fenomeni di cosiddetto scollamento tra dipendente e mission aziendale, uno dei più critici è il rifiuto categorico di eseguire determinate mansioni, tipici segnali di ‘burn out’.
Al Nord Italia i dipendenti lamentano la presenza di interinali che dopo qualche giorno di lavoro vanno via e non di rado i dipendenti esternano una preoccupazione per il futuro. Gli operatori più a contatto con il pubblico hanno la comune difficoltà di dover gestire efficacemente le proprie emozioni. La seconda fase di terapia di gruppo con l’utilizzazione dei giochi di ruolo di matrice psicoanalitica freudiana ha visto un exploit di gradimento nei dipendenti ed i suoi esiti sottili ma profondi sono visibili nel livello di aderenza al percorso che è stato eccezionale negli scali. Dopo un iniziale imbarazzo difensivo ciascun gruppo di lavoro ha cominciato ben presto a mettere in campo i propri vissuti. I lavoratori hanno avuto lo spazio ed il tempo per parlare da esseri umani, ognuno con la propria storia di vita, si sono ritrovati a parlare di mancanze e questioni profonde e bisogni inespressi.
La motivazione che ha spinto Eleonora Capuozzo Krainer a proporre e coordinare il progetto di umanizzazione dei luoghi di lavoro nasce dalla sua esperienza di studio e lavoro in Inghilterra.