Santiago Calatrava in visita a San Leucio

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Domenica straordinaria a San Leucio tra sete e Belvedere per l’archistar internazionale spagnola Santiago Calatrava, salutato calorosamente da tutti coloro – ed erano tanti – che lo hanno riconosciuto mentre visitava l’antico borgo utopico casertano di Ferdinandopoli.

La star dell’architettura mondiale, famoso per alcune delle opere più iconiche dell’ingegneria internazionale: dalla Città della Scienza di Valencia, che ha fatto rinascere la cittadina spagnola; alla stazione dell’alta velocità di Lione o al grattacielo in torsione di Malmoe o al Museo di Milwaukee, è stato ospite per l’intera giornata – pranzando anche a San Leucio – della famiglia di Annamaria Alois e del suo straordinario Atelier di arte serica. Infatti la visita casertana è stata prima di tutto un’eccezionale occasione imprenditoriale per Terra di Lavoro, perché Calatrava è venuto a visionare le sete di San Leucio, che ritiene le migliori al mondo, per la sua casa privata sui monti della Svizzera, che è destinata a diventare famosa ed essere il contrappunto della «Casa sulla Cascata» di Frank Lloyd Wright a Mill Run in Pennsylvania.

Un progetto ancora segreto e privatissimo, di cui si cominciano solo ora ad avere le prime notizie e che coinvolge straordinariamente anche le sete di San Leucio dell’Atelier di Annamaria Alois. Infatti Calatrava da tempo collabora con l’atelier serico di Annamaria Alois: non a caso la Chiesa di San Gennaro nel Real Bosco di Capodimonte a Napoli, riletta decorativamente da Calatrava nel 2020, è arricchita dalle coperture sacre in seta di Annamaria, come la chiama confidenzialmente l’archistar, realizzate appositamente su disegno dell’architetto per una lunghezza di quattro metri per ognuno dei tre altari. «L’ampiezza delle coperture – spiega Annamaria – non è un semplice fatto tecnico: fino alla richiesta di Calatrava non esistevano tovaglie per altare in seta in un pezzo unico di tale estensione, se non ricamate a mano. Abbiamo dovuto ideare un metodo nuovo per poterle realizzare. Una piccola opera d’arte appositamente per Calatrava e San Gennaro».

La giornata lavorativa, nonostante la festività, è stata intensa e particolarissima nell’atelier di Annamaria Alois, inserito nel contesto dell’antica fabbrica di famiglia a Briano, ai piedi del colle di San Leucio, che oltre con Calatrava ha già lavorato, tra l’altro, per la famiglia dell’emiro qatariota Al Thani e per il restauro delle sete dell’Ambasciata d’Italia a Parigi o per rifare le sete dell’appartamento privato del Quirinale. Calatrava, come fa sempre anche per i suoi progetti, parte dagli acquarelli che disegna, per poi far si che diventino realtà nel confronto con il suo studio di ingegneria e architettura e gli artigiani di altissima gamma che lavorano con lui: come in questo caso l’Atelier serico «Annamaria Alois». La predilezione di Calatrava per l’artigianato campano è chiarissima, non solo nelle sue parole: tutte le stampe su cui Calatrava disegna i suoi dipinti ed acquarelli sono in carta di Amalfi realizzata appositamente per lui.

«L’artigianato campano – ha aggiunto Calatrava – è straordinario». Cosi anche l’album di disegni che ha presentato ad Annamaria Alois, che l’atelier sanleuciano dovrà trasformare in tessuti per la casa privata dell’archistar spagnola. «E’ sempre un’esperienza eccezionale – spiega la Alois – lavorare con Calatrava, per la sua casa come per la cappella di San Gennaro. Infatti quando l’ho invitato a venire in Atelier per vedere dal vivo le nostre sete e gli antichi telai, ha subito accettato».

Calatrava si è anche fermato a colazione a San Leucio, gustando mille prelibatezze preparate dalla padrona di casa, a partire dalla mozzarella del Consorzio di bufala campana dop e donando un piccolo disegno ad acquarello, realizzato all’istante, alla piccola di casa: Rosalba, figlia di Angela, e altro fulcro dell’azienda di famiglia.

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