Qualità della vita, Grassi: Napoli deve investire sui giovani.

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Napoli è la città metropolitana più giovane d’Italia ed è seconda per tasso di natalità insieme a Catania e dopo Bolzano. Ma deve scontare l’esodo di nuove leve, visto che si piazza anche tra le peggiori 10 province italiane per saldo migratorio interno. 

Una strada per invertire la rotta dei cervelli in fuga, però, esiste ”ed è nello sviluppo del territorio”, dice il presidente di Unione Industriali Napoli e Confindustria Campania commentando i dati dell’indagine annuale del “Sole 24 Ore” sulla Qualità Vita in cui, “pur risalendo di 13 posizioni, il capoluogo campano resta comunque penalizzato al 94esimo posto a causa degli obsoleti criteri di valutazione. Ma, come sempre, alla polemica fine a se stessa preferisco gli spunti positivi e costruttivi. E a Napoli ce ne possono essere tantissimi”, aggiunge Grassi.

 “Se il territorio diventasse attrattivo, con un tessuto imprenditoriale competitivo, capace di investire e creare lavoro, ci sarebbero tutte le condizioni per invertire il trend. Se Napoli e il Mezzogiorno fossero messi al centro del rilancio di tutto il Paese, come meriterebbero finalmente i nostri territori, i giovani talenti costretti ad emigrare altrove alla ricerca di un lavoro all’altezza delle proprie ambizioni, sceglierebbero di rientrare. Perché, al di là di numeri e classifiche, vivere qui non ha paragoni, per il contesto geofisico privilegiato e il patrimonio artistico e culturale che abbiamo la fortuna di ospitare”.

La formazione e l’alta specializzazione possono giocare una parte fondamentale ed essere la migliore leva contro l’emigrazione di giovani talenti, ma da soli non bastano: “Il ruolo di leadership mondiale che si è ritagliata la città sul tema dell’offerta formativa in materia di nuove competenze digitali, attraverso la partnership tra Università Federico II e multinazionali quali Apple, Deloitte, Cisco e Ferrovie dello Stato – dice Grassi – può essere la nostra vera occasione di rilancio e la grande sfida ai migliori talenti digitali del mondo.  Un’operazione che prenda a modello quanto fatto dalla prima in classifica delle città italiane: Milano. Un format in cui la classe dirigente ha dato un esempio di coesione e responsabilità, partendo proprio dal tessuto imprenditoriale, rispondendo alle nuove opportunità con una domanda adeguata”.

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