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ABI (Associazione Bancaria Italiana) ha pubblicato il Rapporto Mensile di febbraio 2017, ecco i punti salienti:
PRESTITI E RACCOLTA
- A fine gennaio 2017 l’ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.805,7 miliardi di euro (cfr. Tabella 1) è nettamente superiore, di quasi 140 miliardi, all’ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.665,9 miliardi di euro
DINAMICA DEI PRESTITI BANCARI
- Dai dati di gennaio 2017, emerge che i prestiti a famiglie e imprese sono in crescita su base annua del +1,1%, in accelerazione rispetto al +0,9% del mese precedente, confermando la prosecuzione del miglioramento della dinamica dello stock dei finanziamenti. Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a famiglie e imprese (calcolati includendo i prestiti non rilevati nei bilanci bancari in quanto cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad. esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni) .
- Sulla base degli ultimi dati ufficiali, relativi a fine 2016, si conferma, anche per i finanziamenti in essere, la ripresa del mercato dei mutui, inizialmente colta con l’impennata dei nuovi mutui. L’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie ha registrato una variazione positiva di +1,9% rispetto a fine 2015 (quando già si manifestavano segnali di miglioramento).
TASSI DI INTERESSE SUI PRESTITI
- A gennaio 2017, stabili sui molto bassi livelli raggiunti sono risultati i tassi di interesse applicati sui prestiti alla clientela: il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 2,85%, minimo storico (lo stesso valore del mese precedente e a 6,18% prima della crisi, a fine 2007).
- Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è posizionato all’1,55%, era pari a 1,54% il mese precedente (5,48% a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,10%, (2,02% a dicembre 2016, minimo storico e 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso
QUALITÀ DEL CREDITO
- Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni già effettuate dalle banche con proprie risorse) a fine 2016 si collocano a 86,9 miliardi di euro, registrando una riduzione di oltre il 2% rispetto al picco di 89 miliardi di fine novembre 2015 (cfr. Tabella 4).
- Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,89% a dicembre 2016 (era il 4,91% a fine 2015 e lo 0,86% prima dell’inizio della crisi).
DINAMICA DELLA RACCOLTA DA CLIENTELA
- In Italia i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a fine gennaio 2017, di circa 49 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a +3,7% su base annuale), mentre si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per quasi 66,5 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (pari a -17,8%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) ha registrato a gennaio 2017 una variazione su base annua pari a -1%, era -0,6% il mese precedente . Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è cresciuta da 1.513 a 1.665,9 miliardi di euro, segnando un aumento – in valore assoluto – di oltre 153 miliardi.
TASSI DI INTERESSE SULLA RACCOLTA
- A gennaio 2017 il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) in Italia si è collocato allo 0,97% (0,98% il mese precedente e in flessione dal 2,89% a fine 2007) ad effetto:
del tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito), che si è attestato allo 0,40% (0,41% a dicembre);
del tasso sui PCT pari a 0,80% (dallo 0,56% di dicembre);
del rendimento delle obbligazioni, pari al 2,71%, 2,74% il mese precedente (cfr. Tabella 5).
MARGINE TRA TASSO SUI PRESTITI E TASSO SULLA RACCOLTA
- Il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, a gennaio 2017 risultava pari a 188 punti base (187 punti base il mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (329 punti base a fine 2007). In media nel 2016 tale differenziale è risultato pari a 1,98 p.p (2,12 p.p. nel 2015).