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“Si sono fermati per due ore i metalmeccanici di Fim, Fiom Uilm in tutta Italia per tenere assemblee nei luoghi di lavoro per lo sciopero generale della categoria, mentre a Napoli si è tenuta una grande manifestazione organizzata da Cgil Cisl Uil in concomitanza dello sciopero di otto ore dei lavoratori dell’industria e del terziario. Ma presidi e manifestazioni si sono tenuti, da Nord a Sud, in particolare nelle realtà dove sono presenti crisi industriale.
Uno sciopero e una mobilitazione necessaria nei confronti delle imprese, del Governo e del Parlamento per contrastare le crisi aziendali, sono 160 i tali di crisi aperti che non vedono al momento spiragli di risoluzione. E’ necessario che nell’agenda politica ritorni al centro l’impresa e il lavoro attraverso gli investimenti pubblici e privati per il rilancio della crescita economica e sociale attraverso la salvaguardia dell’occupazione e la tutela della salute e sicurezza.
Nel Paese stiamo assistendo ad una situazione insopportabile: aumenta il ricorso agli ammortizzatori sociali, gli annunci di chiusure di interi stabilimenti in tutti i settori dall’elettrodomestico, alla siderurgia, all’automotive, all’elettronica, all’informatica fino alle istallazioni; i processi di ristrutturazione troppo spesso garantiscono redditività alle imprese scaricandone il prezzo sui lavoratori. Contemporaneamente aumentano gli infortuni e le morti sul lavoro. Una situazione non più accettabile.
È necessario investire nella transizione industriale che fermi la chiusura di stabilimenti e investa sulle persone che lavorano a partire dai grandi gruppi, le multinazionali fino alle piccole imprese, affinché si assumano la responsabilità della salvaguardia dell’occupazione e del miglioramento delle condizioni di lavoro attraverso l’innovazione e la sostenibilità.
Una mobilitazione che proseguirà con la grande assemblea nazionale dei metalmeccanici prevista per mercoledì 20 novembre a Roma”.