INTERVISTA AL SEGRETARIO NAZIONALE FISASCAT CISL
VINCENZO DELL’OREFICE
- Con la stipula del contratto Sefitalia del 29 novembre 2018 si è concluso un percorso negoziale. Quali sono le considerazioni del Segretario Nazionale Fisascat Cisl su questo contratto Sefitalia Job?
Le considerazioni della Fisascat-Cisl in ordine alla sottoscrizione del contratto aziendale “Sefitalia Job” sono, naturalmente, tutte di segno positivo; abbiamo sottoscritto, e lo abbiamo fatto convintamente, un’intesa che contiene diversi aspetti innovativi in un ambito settoriale non sempre propenso all’innovazione ed alla sperimentazione, in parte ostaggio di retaggi novecenteschi e che fa fatica a reinterpretare la sua fisionomia ed il proprio ruolo in un’ottica moderna. Fra i tanti trattati durante l’inteso negoziato, credo che i temi del sistema delle relazioni industriali che Sefitalia e Fisascat hanno inaugurato il 29 novembre 2018 con la sottoscrizione del contratto aziendale e quello relativo alle garanzie cosiddette “sociali” e di welfare contrattuale indichino efficacemente una direzione netta e precisa: l’autonomia collettiva, se vuole, può dare un contributo fondamentale e significativo all’affermazione di un modello aziendale competitivo e solidale, capace, in buona sostanza, di contemperare interessi sì diversi ma non inconciliabili. Per le aziende ed i sindacati che operano nel mondo dei servizi sperimentare soluzioni inedite è un obbligo, non un’opzione come altre.
- Quali sono gli obiettivi che si prefigge e le aspettative che ha l’Organizzazione Sindacale in relazione all’iniziativa Sefitalia Job?
Come sempre avviene, un’organizzazione sindacale come la nostra, nel rapporto con qualsiasi azienda, si dà diversi obiettivi, ma che hanno una comune radice e traggono dalla nostra storia fondamento e senso: migliorare le condizioni di vita e di lavoro di chi rappresentiamo. Operare coerentemente nell’ambito di questa visione di senso impone un costante adattamento delle posizioni sindacali alle fattuali condizioni di contesto, non un asettico e pedissequo richiamarsi a slogan ed a parole vuote: la Storia insegna che se non si creano le necessarie precondizioni di sostenibilità economica, il benessere di lavoratrici e lavoratori arretra e non progredisce. Per redistribuirlo, il valore va prima creato.
- Stante la difficoltà in cui versa la GDO in generale e il mercato del consumo in Italia, l’iniziativa Sefitalia Job può offrire, a un contesto che oggi pare gravato da molteplici segnali di difficoltà, una soluzione efficace?
Possiamo solo augurarcelo. Naturalmente, il nostro contratto aziendale, che ha tentato di conciliare competitività dell’azienda e garanzie per i suoi dipendenti, da solo non può bastare; Sefitalia sa bene che per affermarsi sul mercato dei servizi di supporto alla GDO occorrono investimenti ed un atteggiamento proattivo da parte di tutta la comunità aziendale. Noi crediamo di aver dato il nostro modesto apporto per rendere in prospettiva Sefitalia un contesto nel quale lavoratrici e lavoratori potranno non solo lavorare, ma anche crescere professionalmente.