Che sia un 2018 migliore dell’anno passato… a cura di SudLavoro.it.

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a cura di SudLavoro.it

Puntuale come ogni anno arriva a fine dicembre il rapporto Check Up Mezzogiorno, elaborato da Confindustria e dal SRM (Studi e ricerche per il Mezzogiorno).

Ed è un Sud contraddittorio quello che emerge dallo studio. Il PIL appare in crescita per il secondo anno consecutivo (+1%) e aumentano gli investimenti, addirittura del 40%. Nel terzo trimestre del 2017 il numero delle imprese attive è cresciuto di 7mila unità rispetto al trimestre precedente (nel resto del Paese vi è invece un calo dello 0,1%), così come aumenta dell0 0,2% le imprese con numero di addetti tra 10 e 49. Altro segnale importante arriva anche dai dati positivi delle start up innovative (+31,1%), delle imprese in rete, dalle imprese giovanili e da quelle femminili.

Forte vitalità viene dal settore turistico. Nel 2016 gli arrivi e le presenze dei turisti nelle regioni meridionali sono cresciuti del 4,3% (+1,5% rispetto al centro-nord); in aumento (e di molto) anche le presenze e la spesa dei turisti stranieri.

Bene, strano ma vero, anche il lavoro, grazie soprattutto al Bonus occupazione: nel terzo trimestre del 2017 gli occupati sono aumentati di oltre 100mila unità rispetto allo stesso periodo del 2016.

Numeri positivi è vero, ma il miglioramento della situazione economica non è ancora percepito da molta parte della società che ha subito in prima persona la crisi. La crescita del sud appare sempre frenata per tantissime ragioni: l’elevata presenza di imprese di piccole e piccolissime dimensioni e la conseguente bassa produttività, la bassa competitività dei territori, le condizioni creditizie e l’offerta di credito che non riesce a sostenere la domanda, l’insufficiente contributo della spesa pubblica per investimenti.

L’ultimo dato che intendiamo sottolineare è quello dei giovani del Sud. Un dato che ci ha lasciati senza parole: i giovani di Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia che non studiano e non lavorano sono oltre 1 milione e 800mila, quasi il 60% di tutta Italia. E 200mila di loro sono in possesso di una laurea, un vero e proprio spreco di investimento formativo che sottolinea ancora una volta la distanza tra scuola e lavoro. E continua ad aumentare il numero di persone che lascia la residenza al sud per sistemarsi altrove (saldo negativo di oltre 62mila persone).

Da tutti noi di SudLavoro.it un augurio di un 2018 migliore dell’anno passato, con la speranza che si continui a percorrere la strada della crescita economica e dell’occupazione.

Come ha detto il filosofo Thomas Carlyle, «Felice colui che ha trovato il suo lavoro. Non chieda altra felicità»…

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