Essere umano e tempo libero: come è cambiato nei millenni questo rapporto?

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Dolce far nulla degli antichi vs dolce far nulla dei moderni

Per i Romani passeggiare, assistere agli spettacoli drammatici, presenziare ai giochi dei gladiatori e frequentare le terme, mentre per i Greci andare a teatro e non perdersi nemmeno uno dei tantissimi giochi sportivi: queste le principali attività degli antichi che hanno a che fare con il tempo libero. Sì perché il tempo libero non è solo un affare di noi moderni ma anche di chi ci ha preceduto. Insomma, potremmo definirlo come una sorta di “spazio sacro personale”, che accompagna da millenni il cammino esistenziale dell’uomo, e che lo accompagnerà sempre e comunque a prescindere dall’epoca di riferimento. Attenzione però a chiamarlo ozio, o, peggio ancora, otium alla latina, perché l’otium dei Romani non ha alcun legame con i momenti dedicati alle attività libere. L’otium è infatti nient’altro che la cura della persona attraverso lo studio e la contemplazione spirituale. Detto più semplicemente, ciò che i Romani avevano a cuore era divenire cittadini di “alto rango”, intraprendendo con entusiasmo un cammino virtuoso fatto di letture, convivialità e gusto per l’arte. E per poterlo fare nel migliore dei modi era indispensabile esercitarsi quotidianamente, facendo proprio quel modello di esistenza volto al superamento di quella rozzezza negli usi e nei costumi tipica delle persone meno colte, tra cui le popolazioni barbariche che vivevano al di là fuori del limes romano. L’otium, poi, è anche altro rispetto al negotium, ovvero ai lavori fisici gravosi di cui si occupavano gli schiavi. Il negotium, tra le altre cose, era mal visto a Roma perché metteva al centro l’individualismo sfrenato, ma questo è un altro discorso, un discorso che non ha nulla a che vedere con il tempo libero. Tempo libero che gli Etruschi dedicavano soprattutto agli sport quali salto con l’asta, lotta, corsa con i bastoni, pugilato e gioco della Truia (combattimento a due all’interno di un labirinto). In questo erano più attivi rispetto ai “colleghi” Greci, che amavano sì gli sport ma che preferivano osservarli da lontano piuttosto che praticarli direttamente. E per quanto riguarda invece l’Antica Mesopotamia?  Esisteva già allora il tempo libero? Ovviamente sì, ed era consacrato ai giochi da tavola, alla musica e agli spettacoli degli acrobati. Il popolo che più di tutti gli altri apprezzava queste attività era quello babilonese, seguito da quello assiro, per certi versi più simile a quello romano in quanto anch’esso amante delle passeggiate. Sì avete ragione: nel parlarvi del dolce far nulla degli antichi non abbiamo per nulla seguito una linea temporale precisa, ma, anzi, abbiamo fatto dei salti temporali la nostra bussola di navigazione necessaria per non perderci in questo articolo. Il problema è che forse a perdervi in questo articolo siete stati voi! Per rimediare, dal prossimo paragrafo, nel quale parleremo finalmente dell’ozio tipico di noi moderni, vi offriremo una bella “carrellata di passatempi”, dai più vecchi ai più nuovi. Sappiate che tratteremo prima dei giochi in scatola, poi delle console per videogiochi e infine del gaming moderno. In questo caso la linea temporale che ha a che fare con il dolce far nulla verrà rispettata. È una promessa la nostra.

Dai giochi in scatola alle prime console per videogiochi

Per dolce far nulla dei moderni qui intendiamo le attività del tempo libero dell’uomo degli ultimi 100-150 anni. Avremmo anche potuto operare una distinzione, ovverosia ripartire queste attività all’interno di due grandi insiemi, nominati rispettivamente “epoca pre-Internet” e “epoca post-Internet”, così da sottolineare con decisione come la tecnologia sia stata “discriminante”, nel senso che con la sua comparsa è cambiato tutto! A essere cambiato tutto è ovviamente Il modo in cui godiamo oggi del nostro tempo libero, con una velocità a dir poco impressionante. Ci arriveremo tra poco. Dunque per nostra scelta niente insiemi, perché non avrebbero fotografato al meglio l’incredibile evoluzione/cambiamento di quello che gli inglesi chiamano “spare time”. Precisato questo, iniziamo finalmente a parlare un po’ di noi stessi. Noi moderni abbiamo iniziato a divertirci grazie ai giochi in scatola; era il 1935 quando negli Stati Uniti d’America uscì la prima edizione del Monopoli, che sarebbe poi arrivata anche in Italia e in tutto il mondo, ed era il 1961 quando Scarabeo cominciò a fare (tanta) compagnia alle famiglie italiane. Che dire poi di Paroliamo – siamo nel 1977 – il cui scopo, come dice il nome stesso, è quello di creare attraverso le carte a disposizione più parole? E poi in Italia, sempre in quel periodo, scoppiò la “mania” per Battaglia Navale e per Forza 4, accompagnate dal mitico Risiko. Inutile dirvi che questi giochi in scatola sono un evergreen, anche oggi che la tecnologia la fa da padrona. A partire dagli anni’80 noi moderni di tutto il mondo iniziammo a cambiare le nostre abitudini legate al tempo libero, usufruendo a piene mani della tecnologia basata sulla progettazione dei videogame. Con l’arrivo del NES e del suo “avversario” Sega Master System, anticipatori dell’attuale gaming di ultima generazione dove è possibile, tra le altre cose, divertirsi collegandosi sui migliori siti di slot online, l’ozio aveva assunto una nuova forma, divenendo una continua avventura in cui noi eravamo sempre i principali protagonisti. Insomma, il tempo per rilassarsi non esisteva più, perché o dovevamo salvare la principessa Toadstool dalle grinfie di Bowser o dovevamo risvegliare la principessa Zelda prigioniera dell’ostico Ganondorf. E con l’avvento del gaming online le cose in questo senso non sono certo migliorate. E per fortuna!

Il gaming di ultima generazione

Ed eccoci arrivati ai giorni nostri, giorni in cui chi vuole divertirsi può e deve farlo attraverso il gaming di ultima generazione, che, come abbiamo detto, è in un certo senso erede diretto dei vecchi NES e Sega Master System, ma fino a un certo punto. Fino a un certo punto perché le avventure online del 2021 sono totalmente immersive, considerando che all’interno dell’universo virtuale messo a nostra disposizione possiamo fare davvero di tutto, come se stessimo vivendo una vita vera. La grafica e il gameplay, poi, sono di un livello inavvicinabile! Peccato per i Romani e per i Greci non aver potuto dedicare parte del loro tempo libero a questa meraviglia, ma d’altronde ogni epoca ha a avrà sempre le sue specifiche attività destinate al dolce far nulla. Ieri le passeggiate, oggi la tecnologia. E domani?

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