Le meritate vacanze, tra Italia, Albania e chissà dove, ma anche i social, ormai entrati a far parte della nostra quotidianità, e di quella dei politici, compresi gli esponenti del governo di Giorgia Meloni, ovviamente. Secondo una ricerca condotta da Arcadia, il mese di agosto è stato ancora una volta propizio per il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che si conferma in testa alla classifica per engagement di Facebook (al 13%) e precede Giuseppe Valditara, titolare del ministero dell’Istruzione e del Merito, e Matteo Piantedosi, ministro degli Interni, che ha fatto il suo debutto sul primo social di Mark Zuckerberg solo il 18 luglio e ha sbaragliato la concorrenza di tutti, persino di Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che sui social resta una ‘Bestia’, e solo su Facebook vanta 5 milioni follower, ma che con l’1% si trova in ottava posizione.
Il leader della Lega, in effetti, è sorpassato dai suoi colleghi anche per quanto riguarda le interazioni ai post e la crescita dei follower (in termini percentuali, ovvio). Nel primo caso, è il titolare del Viminale a non aver rivali, con un bell’11%, poco di più di rispetto a Eugenia Roccella, ministra della Famiglia, ferma (si fa per dire) al 9,3% e a Valditara, che scende di qualche posizione, e ha una percentuale dell’8,9% di interazioni ai post. E poi il Guardasigilli, Carlo Nordio, quello che su Facebook porta a casa più seguaci, con ben 847 follower in più rispetto a luglio. Il ministro della Giustizia è cresciuto del 18%, la stessa percentuale dell’inquilino di viale Trastevere, che però di persone in più a seguirlo ne ha ‘solo’ 258, e per questo perde la prima posizione in top ten.
Ma non c’è solo Facebook, anzi. E su Instagram (l’altro social network di Zuckerberg), è il ministro dell’Istruzione e del Merito a sbaragliare la concorrenza ovunque: sia per engagement, sia per interazione ai post, sia (anche) per la crescita dei follower in percentuale. Per esempio, il leghista riesce a superare anche il suo numero uno nel partito, che sulla piattaforma delle foto è quello che ha più seguaci di tutti, tanto che pure ad agosto ne ha portato a casa 10mila in più, il doppio rispetto ad Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepremier anche lui, e dieci volte più del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, che in questa classifica è quarto dietro a Valditara (410 seguaci in più), al titolare del Viminale (165) e addirittura Gilberto Pichetto Fratin (appena 119), che sono (appunto) primo, secondo e terzo.
Il cognato di Giorgia Meloni e deputato di Fratelli d’Italia può però consolarsi con la terza posizione per quanto riguarda le interazioni nei post, perché davanti a lui c’è solo il ‘re’ Sangiuliano e Piantedosi.
E poi c’è X, o Twitter come si chiamava un tempo. Secondo l’analisi di Arcadia, a fare la voce grossa sul social di Elon Musk è ancora il ministro della Cultura, che è primo nella classifica dell’engagement davanti a Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, e ancora al titolare del Viminale, ed è primo anche per quanto riguarda la crescita dei follower in percentuale, stavolta davanti al titolare del ministero della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, e allo stesso Piantedosi, che può, però, vantarsi di essere quello con cui gli utenti interagiscono di più, più dell’ex direttore del Tg2 e anche più di Lollobrigida, che scende in terza posizione.
Fuori da (quasi) tutte le classifiche, Salvini, che abbiamo già detto essere tra i politici più seguiti, si prende la sua rivincita per quanto riguarda le menzioni in rete dei ministri, ma anche l’engagement totale. Il leader della Lega triplica il suo omologo di Forza Italia per le menzioni, arrivando a 12400 contro le 3690 di Tajani, e triplica anche Daniela Santanché, ministra del Turismo, per engagement. Non può fare nulla (ancora una volta) contro Sangiuliano per il mood in rete: il ministro della Cultura, infatti, è quello che ha più sentiment positivi (53 contro 37), seguito a ruota dal cognato della premier (51 contro 39) e da Valditara (36 contro 50). Per ironia della sorte, però, Salvini viene battuto dal ministro della Farnesina, che piace più di lui di un punto percentuale e scontenta meno di due (35 a 53 per Tajani contro 34 e 55 per l’altro vicepremier). (AdnKronos)