Il Consiglio generale dell’Unione Industriali Napoli ha approvato all’unanimità, così come era avvenuto per la designazione del presidente designato Costanzo Jannotti Pecci, il programma 2022-2026 e la squadra presentata.
L’Associazione, si legge nel Programma di Pecci, è di fronte “a una svolta epocale, tra pandemia, crisi energetica, conflitto in Ucraina, necessità di una innovazione digitale del sistema sociale e produttivo, contrasto agli effetti dannosi del climate change”.
Centrale, si rileva, sarà la questione meridionale: solo con la crescita del Sud sarà possibile ridurre il debito pubblico anomalo italiano, un rischio per la stabilità della stessa Unione Europea.
Il Mezzogiorno, a parere degli industriali partenopei, “deve diventare un nuovo motore produttivo del Paese, ma perché ciò avvenga occorre ottimizzare l’utilizzazione delle risorse del Pnrr e di tutte le altre fonti disponibili, assicurando una governance adeguata per la realizzazione dei programmi previsti, a partire dal potenziamento infrastrutturale, e valorizzando il ruolo dell’impresa attraverso il metodo del partenariato pubblico-privato”. L’Unione Industriali cercherà il confronto con i vari livelli istituzionali, “con idee e progetti elaborati con il contributo strategico di organismi come Fondazione Mezzogiorno e Campania Digital Innovation Hub, e con un costante monitoraggio di istanze e criticità espresse da imprese e territorio”.
Il rilancio della politica industriale, secondo le linee direttrici della transizione ecologica e digitale, deve passare – affermano l’Unione Industriali di Napoli – per “l’espansione della base produttiva meridionale, sostenuta da misure come la decontribuzione per almeno un decennio, l’azzeramento delle addizionali regionali Ires e Irap, l’ottimizzazione dell’utilizzo degli strumenti dedicati alle imprese nel quadro del Pnrr: dal credito di imposta ai contratti di sviluppo, dai contratti di filiera ai partenariati e agli accordi per l’innovazione”.
Occorre formare profili innovativi in grado di governare l’impresa 4.0, ma anche quadri intermedi che sappiano coniugare tradizione e innovazione. Va incrementato il numero dei laureati in discipline Steam, così come occorre diffondere gli Its e i percorsi formativi accelerati post-diploma. Per valorizzare e consolidare il patrimonio produttivo locale – dalla meccatronica all’aerospazio, dalla chimica al packaging, dall’automotive al ferroviario, dall’agroalimentare alla moda – e supportare start up e imprese innovative l’Unione “si impegnerà su diversi fronti: dallo sviluppo delle reti d’impresa, ai rapporti con il mondo del credito con la ricerca di leve finanziarie alternative, a una maggiore proiezione verso la periferia industriale, grazie ai costituendi Raggruppamenti Zonali. Si punterà anche a promuovere il reshoring delle aziende, per ricondurre sul territorio produzioni manifatturiere delocalizzate a suo tempo in paesi con basso costo di mano d’opera. Sarà intensificata l’interazione con il mondo universitario e della ricerca, anche per favorire lo sviluppo dei brevetti facendo emergere ancora di più i giovani talenti”.
Forte sarà l’impegno per dare concretezza a progetti di crescita fondamentali per il futuro del porto di Napoli, per l’elettrificazione delle banchine e l’approvvigionamento di propellenti alternativi, per l’integrazione con gli altri nodi di trasporto e con gli interporti. L’Unione Industriali punterà anche a dare all’industria del turismo una rinnovata capacità competitiva, attraverso la qualificazione e il potenziamento delle strutture ricettive, il recupero a funzionalità del patrimonio pubblico e privato soprattutto nel centro storico di Napoli, il potenziamento dei servizi di mobilità. Il tutto nel quadro di un’azione più ampia, volta al miglioramento complessivo della vivibilità del territorio.
L’Associazione sarà al fianco altresì delle manifestazioni culturali di maggiore rilevanza. Promuoverà con diverse iniziative l’industria culturale, con un’attenzione particolare per il Teatro San Carlo, simbolo universale e prestigioso della città. (ANSA).