“Abbiamo deciso di presentare un esposto all’Antitrust sul trasferimento d’ufficio dei correntisti di Intesa Sanpaolo a Isybank, una banca dello stesso gruppo ma completamente online, per accertare la correttezza della pratica commerciale. I nostri sportelli sono letteralmente tempestati dalle proteste dei consumatori che lamentano di non essere stati adeguatamente informati di questo passaggio “forzoso” ” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Evidentemente la modalità e la procedura con quale Intesa SanPaolo ha comunicato ai propri clienti il trasferimento ad un’altra banca, seppur dello stesso gruppo, non è stata sufficiente, visto che, a giudicare dalle rimostranze a noi pervenute, molti sono letteralmente cascati dalle nuvole. Per quanto Intesa SanPaolo abbia inviato l’informativa in base alle modalità che il correntista aveva scelto come canale preferenziale, chiediamo all’Antitrust se per una comunicazione così rilevante, che non rientra certo tra i consueti avvisi che solitamente si ricevono, fosse sufficiente la modalità scelta dall’istituto bancario e se poteva valere il silenzio assenso, come se fosse una semplice modifica unilaterale del contratto. Può bastare, ad esempio, una notifica in un’App, che spesso sfugge alla nostra attenzione? Sotto il faro dell’Antitrust anche la necessità di dover riaprire un nuovo conto corrente per rientrare con Intesa SanPaolo, una procedura più complicata rispetto al passaggio inverso precedente” prosegue Dona.
“In ogni caso, resta il giudizio sull’opportunità di trattare in questo modo migliaia di clienti: la domanda che dobbiamo farci quando si parla di responsabilità sociale di impresa e di parametri ESG è se sia giusto dare una informativa di questo tipo con modalità tali da sfuggire all’attenzione delle maggior parte delle persone, come è dimostrato dalle centinaia di commenti ricevuti dal video che ho pubblicato su Instagram e Tiktok… Certamente il risultato di “regalare” moltissimi nuovi clienti alla neonata banca digitale è stato raggiunto, ma a quale prezzo? Al di là della legittimità formale dell’iniziativa (sulla quale adesso sarà l’Autorità Antitrust a pronunciarsi) resta l’amaro in bocca per un comportamento che non ci saremmo aspettati da una banca così importante nel nostro Paese. Per questo abbiamo deciso di abbandonare tutti i tavoli di lavoro in essere tra Intesa SanPaolo e le associazioni dei consumatori” conclude l’avv. Dona.