Non è passato un anno da quando, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio aveva siglato un accordo con i vertici della Whirlpool, finalizzato a salvaguardare la produzione ed i livelli occupazionali dello stabilimento di Napoli; tale accordo, che prevedeva un piano di investimenti per 250 milioni e per il quale il MISE aveva già stanziato 17 milioni, era stato sbandierato da Di Maio come un cambio di passo nei rapporti tra governo e multinazionali straniere. Invece, in palese violazione di quanto concertato, è arrivata l’ufficializzazione della vendita del ramo napoletano al gruppo svizzero Prs.
Immediato giunge il commento di Giustino D’Uva, segretario generale dei metalmeccanici di Confintesa: “La cessione da parte di Whirlpool dello stabilimento di Napoli è uno smacco per il MISE, nonché l’emblema della scarsissima considerazione che hanno le grandi multinazionali del governo italiano, visto che l’accordo siglato con il ministro Di Maio è stato totalmente disatteso.
D’altra parte, non va meglio sul fronte sindacale, visto che mi chiedo quale ruolo stiano interpretando nella vicenda CGIL CISL e UIL, che fingono di seguire la vertenza, ma che di fatto hanno, pur tacitamente, avallato le decisioni arbitrarie dell’azienda, rendendosi complici di un piano che lede i diritti di oltre 400 lavoratori e penalizza l’intera Campania”.
Whirlpool, Confintesa Metalmeccanici: smacco per governo ed istituzioni, confederali complici.
- pubblicità -