“Egregio Signor Presidente siamo ancora una volta a rappresentarLe le difficoltà legate alla vertenza della Whirlpool di Napoli. Sono passati più di 1000 giorni dall’inizio della vertenza e a più di 8 mesi dal nostro incontro a S.Maria Capua Vetere in cui ci garantì un interessamento sul dossier della Whirlpool”.
E’ quanto si legge nella lettera firmata da Fim Fiom e Uilm e dalle Rsu dello stabilimento partenopeo e consegnata allo staff del premier Draghi, oggi nel capoluogo campano per la firma del Patto per Napoli.
“In quel momento – ricorda il sindacato – la situazione seppur difficile non era drammatica come oggi, nonostante la Pandemia i lavoratori di Napoli avevano lavorato durante il lockdown, ma la Whirlpool non intendeva fare marcia indietro sulla chiusura dello stabilimento e purtroppo il governo decise di porre fine al blocco dei licenziamenti e, come noi le rappresentammo, l’azienda dopo qualche giorno decise di far partire le procedure di licenziamento che né il Ministro Giorgetti, né il Ministro Orlando sono riusciti a bloccare”.
“Dopo qualche mese – prosegue la lettera – il governo ci presentò una proposta di reindustrializzazione del sito di Via Argine legato alla realizzazione di un HUB per la mobilità sostenibile di livello nazionale, criticando la nostra richiesta di insistere sul far retrocedere la multinazionale, perché questo progetto era in stato avanzato e ci si lavorava già da un anno con Invitalia (così ci venne rappresentato ad Agosto 2021), e conteneva all’interno presenze di imprenditori quotati in borsa per cui non si potevano fare i nomi, ma si trattava di investitori di primo livello. A dicembre sono scattati i licenziamenti e ci venne assicurato che per il 15 febbraio avremmo avuto un piano industriale per dare continuità professionale (tralasciamo le garanzie profuse di continuità occupazionale) e piena occupazione ai lavoratori del Bacino Whirlpool e garantendo un percorso di formazione unitario”.
(ANSA).