Inaugurato mercoledì mattina, a Palazzo Reale, il museo dedicato ad Enrico Caruso, il tenore partenopeo di cui ricorrono i 150 anni dalla nascita.
Alla cerimonia hanno preso parte il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il direttore di Palazzo Reale Mario Epifani e il direttore generale Musei Massimo Osanna.
L’allestimento nella monumentale Sala Dorica è un vero e proprio viaggio all’interno del mondo di Caruso, considerato una delle più belle voci di tutti i tempi: insieme all’esposizione di cimeli come costumi di scena, dischi e spartiti originali con annotazioni autografe dell’artista, sono stati realizzati spazi per le animazioni in 3D e piattaforme multimediali che consentono al visitatore un’esperienza immersiva.
Il Museo Caruso è curato da Laura Valente ed è stato realizzato grazie alle collaborazioni con il collezionista Luciano Pituello, che ha donato cimeli e incisioni originali, gli Archivi Ricordi e Puccini, teatri come il San Carlo di Napoli, la Scala di Milano e il Metropolitan di New York, la Cineteca di Bologna, il MoMA di New York e il Museo Caruso di Villa Bellosguardo, nel Comune toscano di Lastra a Signa che fu residenza italiana del tenore.
“Enrico Caruso è stato, secondo la critica, uno dei più grandi tenori di tutti i tempi. Napoli è la sua città, essendo nato nel quartiere di San Carlo all’Arena. Dedicargli un museo -ha affermato il ministro Sangiuliano– è un omaggio doveroso”.
“Il Museo Caruso -ha sottolineato il sindaco Manfredi– ha una grande capacità di attrazione, oltre a celebrare una delle più grandi espressioni della musica nel mondo. Rappresenta, quindi, un ulteriore tassello dell’offerta internazionale della città che si inserisce nel rilancio di tutto il quadrante che va da piazza del Plebiscito all’area del molo San Vincenzo”.
“Per Palazzo Reale -ha detto il direttore Epifani– questo museo rappresenta il primo obiettivo raggiunto nell’ambito degli interventi dei Grandi Progetti Beni Culturali. Non poteva esserci posto migliore per ospitare il museo dedicato ad Enrico Caruso perché Palazzo Reale è un simbolo di Napoli ed è una porta della città quel mare che Caruso attraversò per trovare la propria definitiva consacrazione Oltreoceano”.
“È importantissimo ripensare la narrazione dei nostri musei. Il nostro obiettivo -ha spiegato il direttore generale Musei, Osanna– è rendere i musei aperti a tutti. Lavoriamo sull’accessibilità e la narrazione è il perno dell’accessibilità. Questo museo dedicato a Caruso è un bell’esempio da seguire anche per i molti musei che, grazie al Pnrr, saranno completamente rinnovati”.