Inaugurata ieri, presso Piazza Iafusco, la sede di una nuova realtà associativa alifana che ha nel suo nome tutto il senso delle attività che svolge. Un’Associazione di Solidarietà che prima ancora di formalizzare la sua nascita si è messa al servizio dei cittadini più bisognosi in un momento storico destinato a non essere dimenticato. Una squadra di donne, ben assortita di varie professionalità, coordinate dalla presidente Anna Ferrante che ha più volte tenuto a precisare lo scopo che ha portato quasi naturalmente a nutrire le attività di solidarietà che con dedizione si portano avanti da ormai due anni. Una realtà nata per caso in un momento di necessità, il periodo del Covid, in primavera del 2020, quando la pandemia ha messo a dura prova le fragilità delle persone, la catena di solidarietà fatta dalle volontarie di “Alife Vive” ha fatto subito fatto squadra per mettersi al servizio di chiunque ne avesse avuto e ne avesse bisogno. L’uso nobile che le volontarie hanno fatto dei social media è stato la sede virtuale che ha permesso la nascita e la crescita di un qualcosa di eccezionale. E ieri il momento del taglio del nastro di una sede reale, messa gratuitamente a disposizione della famiglia di una giovane donna scomparsa prematuramente, Joan Zazzarino, notoriamente esempio di generosità e dolcezza in paese.
A sugellare la serata la presentazione e la firma di un Protocollo d’Intesa tra l’Associazione di Solidarietà “Alife Vive” e altre realtà associative quali la Caritas Diocesana, la Croce Rossa, l’Ordine di Malta, ma anche le attività commerciali e i sindaci del territorio. L’invito a supportare la solidarietà di “Alife Vive” con iscrizioni o anche semplici donazioni è venuto anche dal sindaco di Alife Maria Luisa Di Tommaso, particolarmente presente al fianco della neonata compagine associativa innanzitutto da cittadina e poi da istituzione.
La serata si è poi conclusa con un momento di convivialità che si è potuto realizzare grazie al buon cuore di realtà quali “Le Delizie”, “Pastificio Martino” e “Terra Mia”.
Dall’organizzazione e la consegna di beni di prima necessità alle famiglie in difficoltà, all’impeccabile organizzazione per fare i tamponi e poi vaccini, alla promozione delle attività commerciali di Alife. Tutto questo e non solo hanno fatto nascere una catena di solidarietà che anche attraverso la scuola e i servizi sociali ha propagato e fatto emergere il lato positivo di un momento negativo.
Con la speranza che la solidarietà diventi sempre più contagiosa.