Emanuela Totaro Mariella Zifarelli
Giuseppe Abete Giuliano Montieri
Quattro fotografi napoletani condividono il desiderio di trasmettere nel tempo, con i loro scatti, le mille sfumature della propria città. E’ facile incontrarli nelle strade di Napoli con le loro macchine fotografiche, rapiti dal piacere e dall’interesse del proprio territorio. Puntano i loro obiettivi al fine di individuare luci, ombre, sussulti, riflessi che la città partenopea offre, generosamente, a qualsiasi visitatore.
E’ difficile cogliere tutte le infinite e contrastanti sfumature che Napoli dona agli occhi attenti di chi la ama: bellezza, arte, forza, debolezza, rabbia, indifferenza. Una città unica, uno scrigno ricco di storia e battiti profondi. Circondata da aree vulcaniche che hanno modellato la sua morfologia, la città di Napoli accende diversi spunti per pennellarla e incorniciarla, sempre imprevedibile nel suo manifestarsi.
Un portone abilmente socchiuso, un paniere sospeso in un’attesa misteriosa, uno sguardo in bilico fra rassegnazione e la speranza riposta in un’icona di sapore pagano, braccia alzate alcielo, un vicolo soffocato dai fumi delle friggitorie eppure eletto a luogo di affari importanti! Uno scorcio che lascia intravedere il “non detto”.
Ogni foto è un angolo di quartiere o parti di esso. Riflette un racconto di vita che si sviluppa in mille percezioni, non esclusa quella del silenzio.
La resilienza storica del popolo napoletano, la sua vulcanica fantasia, ma anche la malinconia, retaggio delle sue incancrenite ferite, trasmettono tutte le frequenze di un cuore grande, impegnato in uno sforzo quotidiano di sopravvivenza.
(il corsivo tratto da “Il ventre di Napoli” di Matilde Serao).