Il Centro Hecate, da sempre punto di riferimento culturale sul territorio di Casagiove (Caserta), si trasforma in punto di raccolta di generi di prima necessità per la popolazione ucraina in collaborazione con la Caritas di Caserta. Medicinali, alimentari a lunga scadenza e libri scolastici. “Anche in questo terribile momento il Centro Hecate c’è. – ha commentato la presidente Adele Grassito – Tutto quello che stiamo raccogliendo in questi giorni sul territorio di Casagiove lo trasportiamo alla Caritas di Caserta che a sua volta si occupa di recapitarlo in Ucraina o anche di smistarlo a coloro che sono fuggiti dalla guerra e che hanno necessità di tutto. Io stessa sto ospitando una famiglia ucraina. Il nostro Centro da sempre si occupa di donne e non solo, ecco che abbiamo pensato in questo momento così tragico di far sentire la nostra voce sul territorio con un evento musicale dedicato alle donne e ai bambini vittime di guerra”.
Mercoledì 30 marzo alle ore 17 il Centro Hecate, in collaborazione con il Centro Volontà Donna di Marcianise presieduto da Giovanna Menditto, ospiterà nella sua sede di via Iovara 84 a Casagiove “Note e musica per le donne vittime della guerra” con la fisarmonicista Daniela Esposito accompagnata da Valerio Perroni alla chitarra elettrica e Raffaella Scippa voce e da un coro di ragazzi. Il concerto sarà aperto dalla canzone dei Cranberries “Zombie” che Elisa ha cantato, alcune settimane fa, come inno alla pace e il cui video è divenuto virale. La cantante infatti ha ripreso il pezzo che fu intonato dai ragazzi arrestati dal Cremlino per aver protestato contro la guerra. “Il messaggio che vogliamo inviare è quello che le culture costruiscono ponti di pace. Sarà letta una poesia della poetessa russa Anna Achmatova e anche una poesia del poeta ucraino Serhyi Zhadan”, ha concluso Adele Grassito.
Il Centro Hecate (via Iovara, 84 Casagiove) nasce dall’ intraprendenza di due donne: Adele Grassito e sua figlia Chiara Serafina Campolatano. Il Centro vuole rivolgersi non solo alle donne ma anche agli uomini per intervenire culturalmente sul territorio e migliorarlo. La dialettica maschile e femminile è importante. “Porte aperte” è lo slogan del centro per scambiarsi idee e opinioni.