Concluso il Forum sul terzo settore a Città della Scienza

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Si è concluso con grande successo il primo Forum dedicato alle Comunità Attive e alle Reti Solidali del Mezzogiorno, tenutosi a Napoli a Città della Scienza. L’evento ha riunito rappresentanti di organizzazioni non profit, istituzioni pubbliche, imprenditori e cittadini, per una due giorni di workshop, panel di discussione e tavole rotonde su welfare generativo, innovazione digitale, intelligenza artificiale, coprogettazione e coprogrammazione. L’obiettivo principale è stato quello di esplorare le potenzialità del terzo settore nella creazione di reti di solidarietà e sviluppo sostenibile, offrendo uno spazio di confronto e collaborazione.

Durante il forum, sono stati affrontati temi cruciali quali l’importanza della sussidiarietà, il ruolo delle fondazioni di comunità e la necessità di una nuova visione economica che integri le dinamiche sociali. Le varie sessioni hanno incluso testimonianze dirette di chi opera quotidianamente nel settore, che hanno messo in luce le sfide concrete e le opportunità emergenti. Grazie alla partecipazione di esperti e studiosi a cui sono stati affidati gli speech conclusivi per tracciare un bilancio della prima edizione, tra cui Don Federico Battaglia, Adriano Giannola e Stefano Zamagni, i partecipanti hanno potuto riflettere su buone pratiche e modelli innovativi di intervento. È stata una manifestazione di grande rilevanza, non solo per l’aspetto informativo, ma anche per la creazione di un clima di fiducia e collaborazione, fondamentale per affrontare le difficoltà che caratterizzano il Mezzogiorno.

Don Federico Battaglia, segretario dell’Arcivescovo di Napoli, ha sottolineato l’importanza del ruolo della Chiesa nel sociale: “Siamo orgogliosi di essere l’unica diocesi in Italia a mantenere la Caritas come parte integrante della nostra missione. Crediamo che la carità debba essere un dovere istituzionale e fondamentale per affrontare le povertà che affliggono il nostro territorio. Dalla creazione della Casa Bartimeo, un centro di accoglienza a San Pietro a Aram, abbiamo sviluppato una serie di servizi, come i medici di strada e i centri di ascolto, per aiutare gli impoveriti. Credo che la sostenibilità non debba essere vista solo come un fattore economico, ma come un principio di gratuità che ci consente di generare un impatto sociale profondo. È fondamentale che i giovani si attivino per costruire comunità, unite dalla fede e dalla volontà di affrontare le sfide insieme, senza dimenticare che il sostegno della società civile e del settore privato può fare la differenza nel realizzare progetti che hanno un impatto significativo. La nostra esperienza, sebbene possa sembrare unica, offre modelli replicabili che possono ispirare altre realtà.”

Adriano Giannola, presidente di Svimez, ha evidenziato le potenzialità e le sfide del territorio: “Napoli e il Mezzogiorno rappresentano un terreno fertile per lo sviluppo, ma spesso non riusciamo a valorizzare ciò che abbiamo. Quando si costruisce qualcosa di eccezionale, il rischio è che venga esportato altrove, mentre il nostro territorio continua a rimanere indietro. Le aziende e le fondazioni sono presenti, ma manca una rete di supporto per collegarle e dare vita a iniziative durature. È essenziale affrontare la questione della sussidiarietà, un concetto fondamentale della nostra Costituzione, per creare una comunità coesa e capace di rispondere alle esigenze locali. Dobbiamo investire nel potere delle fondazioni di comunità per incentivare lo sviluppo. Il nostro obiettivo è lavorare insieme, superando le divisioni, e costruire una rete di supporto che dia voce a tutti coloro che vogliono contribuire. Solo unendo le forze possiamo sperare di affrontare le sfide che ci attendono e costruire un futuro migliore per il Mezzogiorno.”

Stefano Zamagni, economista ed ex presidente dell’Agenzia per il Terzo Settore, ha parlato delle sfide attuali: “Da oltre vent’anni ci troviamo a fronteggiare problemi strutturali che sembrano insormontabili. Le risorse promesse dal PNRR sono una grande opportunità, ma l’attuazione è lenta e manca di trasparenza. È essenziale non solo accettare finanziamenti, ma anche gestirli in modo efficace. In Italia, c’è una tradizione di considerare il terzo settore come un’economia debole, legata alla gratuità, mentre dovremmo vederla come un pilastro fondamentale del nostro sistema economico. La comunità deve tornare al centro del dibattito, poiché solo attraverso il riconoscimento dei beni relazionali e dei beni comuni possiamo costruire una società coesa. È fondamentale sviluppare una strategia che coinvolga tutte le parti interessate, tra cui lo Stato, il mercato e la comunità. Solo così potremo affrontare le sfide attuali e ricostruire la fiducia nella nostra capacità di cambiare il futuro. La coprogrammazione è la chiave per garantire che le decisioni siano condivise e che tutte le voci siano ascoltate, così da costruire un modello di sviluppo realmente inclusivo e sostenibile.”

Infine, il Presidente della Fondazione Super Sud Giovanni D’Avenia ha dichiarato: “Questo forum rappresenta un passo importante nella direzione della cooperazione e del coinvolgimento attivo di tutte le parti interessate. È fondamentale che continuiamo a lavorare insieme per costruire un Mezzogiorno più forte e resiliente. Le esperienze condivise in queste due giornate dimostrano che, unendo le forze e le competenze, possiamo affrontare le sfide e creare un futuro migliore per le nostre comunità. Non possiamo permetterci di tornare indietro: l’innovazione sociale e la coesione sono le chiavi per uno sviluppo duraturo e inclusivo. Siamo tutti chiamati a fare la nostra parte e a lavorare in sinergia per il bene della nostra terra e dei suoi cittadini. Un’edizione che apre a nuovi scenari e crea connessioni virtuose in un settore estremamente variegato, realizzata grazie alla sinergia preziosa tra CSV Napoli, Fondazione Banco di Napoli, Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana e Fondazione con il Sud”.

Il forum ha dimostrato la volontà e la capacità di collaborare, mettendo in evidenza che, insieme, è possibile affrontare le sfide e progettare un futuro migliore per il Mezzogiorno.

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