“Esprimo il mio più vivo compiacimento nell’apprendere che il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, abbia scelto di inaugurare le attività del suo dicastero a Napoli visitando l’ istituto di Studi Storici e la Fondazione Biblioteca Benedetto Croce ponendo l’accento sull’ importanza del patrimonio librario e documentario e sulla rilevanza di ricerca e di studi nella nostra città, in particolare, sulla tradizione di alti studi storici e filosofici che vanta Palazzo Filomarino“ Ha dichiarato Maria Iannotti, direttrice della Biblioteca Nazionale di Napoli, l’altro luogo di eccellenza per gli studi crociani e custode di una raccolta di autografi e manoscritti di Benedetto Croce, di assoluta unicità, riferimento esclusivo per qualsiasi studio sul filosofo; una collezione di inestimabile valore scientifico, che raccogliere gli autografi delle sue principali opere filosofiche, tra tutte l’Estetica e la Filosofia della Pratica.
“Sono certa che il Ministro Sangiuliano – aggiunge Maria Iannotti– tornerà al più presto, questa volta, non solo da studioso e scrittore, nella Biblioteca Nazionale dove Benedetto Croce ha trascorso grande parte della sua vita di studio e che ha sempre ha sempre considerato ‘la sua Biblioteca’ condividendone sorti e destini .”
Croce fu artefice del trasferimento della Biblioteca Nazionale dal Museo Archeologico a Palazzo Reale, e donò in vita alla Biblioteca volumi e periodici utilizzati per i propri studi, ora conservati nella Sala al secondo piano, affacciata sul mare, che porta il suo nome. Dopo la sua scomparsa del filosofo la moglie e le figlie proseguirono a donare alla Biblioteca esemplari delle sue opere, in particolare le traduzioni.
La collezione degli autografi è custodita, invece, nella Sezione Manoscritti della Biblioteca Nazionale, “considerata da Croce la sua seconda casa”. “Nel 1966, centenario della nascita, eredi e amici iniziarono a donare alcuni autografi dei suoi scritti – spiega Maria Iannotti – dando vita alla speciale raccolta che si è arricchita nel tempo anche grazie ad un’attenta politica degli acquisti, recuperando sul mercato dell’antiquariato le opere messe in vendita. Sin dai primi anni ’90, infatti, la Direzione Generale biblioteche del Ministero è stata impegnata ad acquistare i numerosi autografi donati da Croce ad amici e collaboratori dopo la pubblicazione dei testi e posti in vendita dai rispettivi eredi”
in allegato
“ Mio caro Martini, mi è stata data l’unita lettera autografa di Mazzini, ed io ho promesso di darla alla Biblioteca Nazionale…”
Lettera di Benedetto Croce a Emidio Martini [Napoli, dicembre 1906]
La lettera contiene l’ invito al Direttore della Biblioteca Nazionale di collocare degnamente l’autografo mazziniano, che il filosofo ha offerto in dono.