Oggi ha preso il via a Città della Scienza il Forum “Comunità Attive e Reti Solidali”, un evento cruciale che segna l’inizio di una riforma significativa del Terzo Settore nel Mezzogiorno. La manifestazione, promossa dalla Fondazione Super Sud, mette al centro il welfare generativo, l’innovazione digitale e la co-progettazione come strumenti chiave per rafforzare la coesione sociale e la crescita delle comunità locali. Quattro tavoli tematici, dedicati a Innovazione Sociale, Digital Innovation e Intelligenza Artificiale, PNRR, Co-Progettazione e Co-programmazione, coinvolgeranno oltre 30 esperti che contribuiranno a riflettere, progettare e orientare le sfide future del Sud.
Il Presidente della Fondazione Super Sud, Giovanni D’Avenia, ha aperto le due giornate di approfondimento sottolineando l’importanza di creare uno spazio di confronto e connessione alla luce dei recenti cambiamenti sociali, culturali e normativi. “Uno degli obiettivi principali del Forum è favorire il dialogo tra organizzazioni, istituzioni e il mondo del Terzo Settore, considerando i mutamenti in atto. In un’epoca caratterizzata da solitudine e disuguaglianze crescenti, il Terzo Settore, o l’economia civile come suggerisce il professor Zamagni, gioca un ruolo centrale. Attraverso i tavoli tematici, vogliamo promuovere una collaborazione proficua tra Stato e Terzo Settore, mirando a un documento finale che offra speranza per il futuro delle comunità attive”.
L’Assessore al Welfare del Comune di Napoli, Luca Trapanese, ha enfatizzato l’importanza della co-progettazione come strumento fondamentale per costruire un welfare efficace nelle grandi città. “Le amministrazioni da sole non possono attivare tutti i servizi. Serve un Terzo Settore strutturato e professionale, che lavori in sinergia con le istituzioni. Il programma del Forum è ricco di spunti e idee, e la coprogettazione è cruciale per ampliare i servizi utili ai cittadini”.
Anche Giovanna De Rosa, direttrice del CSV Napoli, ha evidenziato la necessità di una normativa regionale specifica per facilitare la co-progettazione: “È fondamentale capire perché nella nostra regione queste pratiche non si sono sviluppate in modo omogeneo. Dobbiamo lavorare insieme per costruire un welfare più vicino ai bisogni reali delle persone. Pubblica amministrazione e Terzo Settore devono collaborare su progetti condivisi per creare comunità più inclusive e servizi più personalizzati”.
Raffaele Sibilio, professore di Sociologia Generale all’Università Federico II, ha aggiunto che “il PNRR delineerà un nuovo approccio alle politiche sociali, evidenziando l’innovazione sociale come momento di rigenerazione per il nostro sistema. È necessario innovare la progettazione e rafforzare le reti solidali per rispondere ai cambiamenti in atto”.
Domenico Credendino, presidente della Fondazione Carisal, ha annunciato investimenti di 110 milioni di euro in tre anni per i centri di servizi volontariato, sottolineando il ruolo delle fondazioni come valore aggiunto per il Terzo Settore: “Le fondazioni trasferiscono risorse per progetti sociali, formativi, sportivi e culturali, contribuendo a costruire un futuro migliore”.
Il presidente della Fondazione Banco di Napoli, Orazio Abbamonte, ha sottolineato: “Il Terzo Settore è, a mio avviso, un pilastro fondamentale della nostra società, basato sul concetto di solidarietà, intesa non solo come assistenza ma come un vero e proprio farsi carico delle difficoltà altrui. Questo mondo è alimentato da una costante dialettica, dove la collaborazione e il confronto diventano strumenti essenziali per affrontare le sfide sociali. Per crescere, il Terzo Settore ha bisogno di relazioni solide, capaci di mettere a disposizione risorse, competenze e valori che rappresentano la vera forza del nostro sistema”.
Giuseppina Tommasielli, vicepresidente della Fondazione Idis – Città della Scienza, ha affermato: “È fondamentale che scienza e società siano sempre più integrate. La divulgazione scientifica e le attività sociali non possono essere separate: c’è bisogno di momenti di connessione tra i due mondi. Città della Scienza, con la sua storia e prospettive future, è il luogo ideale per facilitare questo incontro e per penetrare sempre di più nel tessuto sociale”.
Infine, Stefano Consiglio, presidente della Fondazione con il Sud, ha concluso affermando che “è tempo di trasformare le recriminazioni in azioni concrete. Solo attivando le persone e le associazioni possiamo superare le difficoltà del Sud. Per costruire un futuro migliore, è essenziale coinvolgere la comunità e promuovere la collaborazione”.
La due giorni a Città della Scienza rappresenta un’opportunità unica per avviare una riflessione profonda e condivisa su come il Terzo Settore possa contribuire a costruire un futuro migliore per il Mezzogiorno, promuovendo un modello di sviluppo che unisca innovazione, solidarietà e inclusione.