Si svolge al Parco Archeologico di Ercolano il 3rd Regional Workshop for Europe on the Role of Visitor Centres in UNESCO Designated Sites. La città romana di Ercolano è infatti iscritta dal 1997 nella Lista del Patrimonio Mondiale come parte di un bene seriale insieme a Pompei e le ville romane di Torre Annunziata.
Il focus dell’iniziativa Unesco è sul ruolo dei Visitor centres e sul loro potenziale contributo nel miglioramento degli obiettivi di gestione delle proprietà del Patrimonio Mondiale.
Prenderanno parte al Workshop 23 professionisti da 16 diversi paesi, in rappresentanza di centri visitatori/informazioni di siti designati dall’UNESCO in Europa. I partecipanti sono stati selezionati attraverso un bando da rappresentanti degli organizzatori, partner locali, parti interessate e altri esperti selezionati appositamente. Tra i paesi rappresentanti la Turchia, la Bosnia Herzegovina, la Spagna, il Regno Unito, la Norvegia, solo per citarne alcuni.
In particolare, la tappa Ercolanese pone l’accento sulle maggiori potenzialità dei “Centri visitatori” quando sviluppate con la comunità e per la comunità. Un approccio maggiormente inclusivo, partecipativo e integrato nella gestione del sito. Saranno inoltre approfonditi il ruolo e il contributo dei Centri Visitatori rispetto alle tematiche relative alla conservazione e all’uso continuativo dei luoghi dei paesaggi culturali e delle aree protette.
Lo scopo è rinnovare l’esperienza dei visitatori di tutti i tipi e favorire diversificazione nelle forme di avvicinamento e di accesso al patrimonio, di applicare approcci che portino a opportunità socio-economiche eque a livello locale, in linea con principi di sviluppo sostenibile.
Il Parco Archeologico e l’intera città moderna di Ercolano costituiranno il caso di studio che utilizzerà due livelli di interazione sia on-line che on-site.
“Il Parco Archeologico di Ercolano è uno dei pochi grandi siti archeologici collocati dentro la città moderna della quale ha condiviso le oscillazioni e le spinte involutive che condussero, tra la fine del 900 e i primi anni di questo secolo, ad un generalizzato degrado della comunità. Negli ultimi anni il panorama socio economico e culturale ha evidenziato vivacità e protagonismo civico, esiste oggi un nuovo terreno fertile nel quale far crescere rigogliosamente senso identitario, valori culturali condivisi e sviluppo sostenibile”.– dichiara il Direttore Sirano – “Il Workshop con la partecipazione di colleghi provenienti da tutta Europa sarà un’immersione totale per interrogarci sul come e sul dove i Visitors centers possono diventare luoghi di comunità.”
Sono previsti scambi facilitati di conoscenze, lavori di gruppo e presentazioni, abbinati a visite in loco e incontri con attori locali.
Il workshop è organizzato dall’UNESCO attraverso l’Ufficio regionale dell’UNESCO per la scienza e Cultura in Europa insieme al Parco Archeologico di Ercolano, in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei, Parco Nazionale del Vesuvio, il Packard Humanities Institute nel contesto dell’Herculaneum Conservation Project, il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano – MAV ,la Fondazione Ente Ville Vesuviane, la Reggia di Portici e la Cooperativa Sociale Giancarlo Siani.
“Ercolano, le due città, quella antica e quella moderna, accolgono questa iniziativa ‘Working with Communities’ in un momento molto importante per il territorio” dichiara Jane Thompson, senior manager dell’Herculaneum Conservation Project. “Non solo nel 2021 celebriamo il sostegno ventennale da parte del Packard Humanities Institute al patrimonio archeologico ercolanese – che tra l’altro continua a rafforzarsi- ma, negli ultimi anni, stiamo assistendo all’incoraggiante sviluppo, come mai prima, dei rapporti tra le istituzioni e i numerosi attori che rappresentano la società civile sul territorio. Questo Workshop quindi arriva in un momento particolarmente fertile: sarà una spinta per rendere le reti e la sinergia tra gli attori a Ercolano protagoniste nel delineare nuovi approcci al ruolo del patrimonio nella società in questo mondo stravolto dalla pandemia.”