In un’estate dominata dal boom turistico a Napoli, 200 mila persone hanno ammirato “È stata la mano di Dio” nella sala del Toro Farnese del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Sono questi gli ingressi al Mann dalla data di apertura fino al 5 settembre. L’esposizione, infatti, è stata allestita in uno degli spazi simbolo dell’Archeologico, integrandosi nel percorso di visita. Da aprile a fine agosto la mostra curata da Maria Savarese e realizzata in collaborazione con Film Commission Regione Campania ha attirato appassionati di cinema e non. Al centro della collezione le fotografie di Gianni Fiorito che hanno raccontato il set dell’ultimo film di Paolo Sorrentino.
”Sono molto felice che la mostra sia stata apprezzata da un così alto numero di visitatori – dice la curatrice -. È stato un lavoro di grande sinergia con le istituzioni, con la Film Commission, con il Museo Archeologico, con il suo direttore Paolo Giulierini. Tutti insieme abbiamo fatto sì che l’esposizione fosse visitata al meglio e al massimo da appassionati di ogni dove, turisti e napoletani. Spesso mi sono trovata al museo e ho visto quante persone si sono soffermate davanti alle foto di Gianni Fiorito, cosi come sono venuti tanti studenti dall’Accademia di Belle Arti e dalle scuole ed è stata nutrita la pattuglia di attori e attrici che hanno fatto parte del cast del film che durante questi mesi ci sono venuti a trovare”.
“Siamo onorati di aver ospitato la mostra fotografica di Gianni Fiorito, che celebra l’arte di Sorrentino. L’esposizione ha illuminato in questi mesi il Mann, portando la Musa del Cinema tra le altre Muse dell’Elicona”, continua il direttore del Mann Paolo Giulierini.
Inaugurata mercoledì 13 aprile e finanziata dalla Regione Campania nell’ambito dei progetti POC Cultura e prodotta da Film Commission Regione Campania, in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, “È stata la mano di Dio” ha mostrato una città sospesa tra passato e presente, ricordo e commozione. Le emozioni che il fotografo Gianni Fiorito ha immortalato in 51 scatti hanno fatto breccia nell’immaginario del popolo che ha ripreso ad affollare i musei.
Si è rivelata vincente anche la lettura tematica delle immagini: San Gennaro e o’ munaciello, Napoli anni ’80, la famiglia, la passione, la ricerca della felicità, il cinema, la perseveranza hanno costituto per i visitatori un itinerario da seguire per scoprire un mondo a metà strada tra l‘amarcord e la contemporaneità.