Attesa da tempo, torna a Torre Del Greco dopo 16 anni di assenza, la Festa dei Quattro Altari, la gloriosa e secolare celebrazione, fortemente voluta dall’amministrazione guidata da Luigi Mennella.
“Come si fa a non commuoversi di fronte alle nostre tradizioni, ai tanti ricordi che abbiamo avuto fin da ragazzini – ha dichiarato il sindaco Luigi Mennella – abbiamo immaginato una nuova Festa quando nessuno ci credeva. Devo ringraziare tutti gli artisti che hanno partecipato: riponiamo Torre del Greco al centro della cultura, al centro della Campania, portiamo le nostre tradizioni a conoscenza di tutti gli altri. La nostra intenzione è quella di far venire il maggior numero di persone da fuori città. Sto ricevendo già da tempo, tantissime telefonate, anche di concittadini che non vivono più qui. È stato bellissimo ricevere testimonianze anche da Little Italy, in America, volevano conoscere le date per raggiungerci e vivere con noi il ritorno di questa straordinaria esperienza”.
La Festa dei Quattro Altari quest’anno riparte da quattro punti, Corpus Domini – Identità – Tradizione – Riscatto Baronale che caratterizzano anche l’ampio cartellone eventi: “punti di osservazione della città e di relazione tra le persone – dice il direttore artistico Gigi Di Luca – perché la festa è gioia, condivisione, è un nuovo inizio di partecipazione. Tutto ciò che forma questa Festa dei Quattro Altari numero zero è circolare: in ogni suono, parola, gesto, segno, colore, abbraccio, c’è un’andata ed un ritorno. C’é un viaggio di emozioni che ci conduce inevitabilmente e per fortuna a riflettere sul Corpo di Cristo, sul Riscatto sociale, sulle nuove Identità, sul valore della Tradizione e sulla Pace e la fratellanza. Un progetto ampio coordinato, pensato, che avvicina le nuove generazioni alla festa ma nel contempo tiene conto della tradizione religiosa del Corpus Domini e dell’identità della comunità torrese”.
Il programma che ha avuto il suo prologo a maggio con le scuole, si snoderà tra vicoli, piazze, luoghi insoliti per accogliere spettacoli, palazzi storici, villa comunale, articolandosi tra Concerti, Spettacoli Teatrali, Azioni aeree con trampoli e fuochi, Danza, Tableaux Vivent, Bande, Street Parade, Artisti di strada, convegni, spettacolo di clown e giocoleria, mostre (Omaggio al maestro e scenografo Raffaele De Maio, autore di un libro di memorie sulla Festa, scomparso nel dicembre del 2023, con pannelli espositivi in via Roma), murales (realizzati con l’Accademia di Belle Arti di Napoli), installazioni, videomapping…
Indispensabile per il completamento di questa grande visione di recupero di una memoria collettiva nel solco della tradizione e all’insegna del recupero e del rilancio per promuovere e valorizzare il territorio oltre i confini locali, ci saranno naturalmente gli Altari e i Tappeti di segatura colorata, da secoli e secoli straordinaria manifestazione del talento artistico e artigianale dei cittadini torresi.
200 Artisti, 19 spettacoli, convegni, incontri, bande musicali, spettacoli teatrali, danza, murales, mostre, artigianato locale…
Il centro storico che per tre giorni si trasformerà in un grande palco all’aperto torna ad aggregarsi attraverso la sua religiosità popolare, proponendo ai cittadini ed ai turisti una Festa che è un Festival, con un calendario eventi variegato ed eterogeneo.
Naturalmente non potevano mancare gli Altari, grandi, imponenti, che saranno posizionati in piazza Luigi Palomba, in piazza Santa Croce, nella zona esterna del Palazzo Baronale e in corso Garibaldi, realizzati dai maestri Alfonso Raiola, Filippo Romito, Antonino Ammendola e Francesco Scognamiglio e i Tappeti di segatura colorata (Chiesa di San Filippo Neri, Chiesa di San Michele, Chiesa del Santissimo Rosario, Palazzo Baronale), opere di Raffaele Panariello, Antonio Caso, Vincenzo Borrelli, e Sergio Eco Gli Altari e i Tappeti rappresentano la grande anima popolare, artistica, religiosa, sociale della Festa dei Quattro Altari che quest’anno accoglierà anche una delegazione proveniente da Barcellona che realizzerà un’installazione personalizzata del Corpus Domini catalana. Ampio spazio è stato dato alle produzioni locali, alle realtà artistiche territoriali musicali (con un Format dedicato ai giovani musicisti), teatrali (con 3 compagnie amatoriali cittadine e con 3 attori professionisti torresi), del mondo della danza, delle arti pittoriche, tutti invitati dal direttore artistico Gigi Di Luca a proporre testi originali ispirati ai quattro punti di questa edizione.
Ad aprire la Festa il 19 luglio alle 19,30, a Palazzo Vallelonga, andrà in scena Il Riscatto Baronale, reading teatrale musicale dal testo di Gennaro Vitiello con Gina Perna, Gino De Luca, Enzo Perna.
Domenica 21 luglio, tre compagnie amatoriali di Torre del Greco racconteranno la Festa attraverso rappresentazioni sceniche popolari che si terranno in via Teatro e via Falanga, alle 18.30, alle 19,15 e alle 20: il Teatro di Donna Peppa, l’Associazione Teatrale Gianni Pernice e il Teatro Club Gino Roma 1972. Gli attori saranno impegnati in performance originali, ambientate tra la gente, nei luoghi storici della città.
Altra produzione locale e inedita è quella che vedrà, domenica 21 alle 20,30 nella Villa Comunale, il sassofonista e compositore Daniele Sepe con il suo spettacolo Sepè Le Mokò, affiancato per l’occasione dalla Banda ACMT, in pieno spirito di una Festa che crea sinergie tra artisti locali e professionisti.
Sempre domenica 21, (19.30,Palazzo Vallelonga), tornerà Ambrogio Sparagna, importante esponente della musica popolare europea anche questa volta con una produzione originale dal titolo I Canti del Corpo d’Amore.
Sul fronte musicale, segnaliamo ancora venerdì 19 luglio la sfilata e il concerto della Banda Cittadina – I Corallini che partirà alle 18 dal centro storico fino alla villa comunale di corso Vittorio Emanuele dove, a seguire, alle 20, si terrà il Forum Young Festival a cura del Forum dei giovani di Torre del Greco. Alle 22, in via Comizi, ci sarà il concerto di Max Gazzé “Musicae Loci 2024” con la Calabria Orchestra. Sabato 20 luglio alle ore 22.00 in via Comizi sarà la volta di Enzo Avitabile & i Bottari di Portico che poco prima alle ore 19 a Palazzo Vallelonga sarà protagonista dell’incontro Meglio ‘na tammurriata che ‘na guerra. Domenica 21 luglio alle 22 in via Comizi ci sarà il live de La Maschera mentre alle 24, al porto, i tradizionali fuochi d’artificio, chiuderanno la grande Festa.
Il pubblico partecipante, per tre giorni, dal 19 al 21 luglio così, si ritroverà immerso in un mondo fatto di scenografie enormi, di suoni, ritmi, testi teatrali inediti che rievocheranno la tradizione popolare, il rapporto con la città e una continuità storica dove la memoria – a dirla con le parole di Cicerone – è custode di tutte le cose.