La Direzione regionale Musei Campania, nell’ambito delle sue funzioni di valorizzazione e di promozione della conoscenza del patrimonio culturale della regione, mercoledì 14 settembre 2022 apre al pubblico al Museo archeologico dell’antica Capua, “I Segni del Paesaggio: l’Appia e Capua”, la seconda delle due mostre organizzate nell’ambito del progetto “I Segni del Paesaggio: la via Appia e i Castelli della Campania”, POC Campania – Programma di Azione e Coesione – Piano Operativo Complementare 2014-2020”, a cura di Ida Gennarelli e Anna Maria Romano.
La mostra, che si avvale della collaborazione della Regione Campania, del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento e di esperti del settore, illustra il percorso dell’Appia nella città romana di Capua, legandolo agli altri luoghi della cultura della Campania attraversati dalla consolare, con un progetto di musealizzazione dinamico, sotto il segno dell’Appia definita Regina viarum dal poeta latino Publio Papinio Stazio. Un segno forte e ancora incisivo che diverrà il filo conduttore di un percorso per ri-conoscere il territorio campano come museo diffuso, e il sistema dei musei come via privilegiata.
La mostra segna l’avvio della sezione romana con 100 opere mai esposte prima: ritratti e imponenti statue in marmo, sculture, affreschi, pavimenti musivi, sepolture, cippi miliari e iscrizioni rappresentano i testimoni parlanti dell’Appia lungo il suo cammino nella Capua romana.
I materiali provenienti dal foro, dalle domus, dalle necropoli e dall’Appia stessa sono corredati da diversificati apparati narrativi. Una mappa interattiva della Via Appia da Roma a Brindisi, video, pannelli e didascalie ragionate con testi in italiano e in inglese, suggestive proiezioni restituiscono al pubblico il percorso e le ragioni politiche della costruzione della Regina Viarum e un’immagine inedita della città romana, proprio dal luogo che all’epoca dominava il foro della città.
La mostra amplia considerevolmente il percorso museale riconnettendolo, dopo quasi trent’anni, all’originario progetto espositivo, ricongiungendo gli ambienti che erano destinati a deposito, dove, per 15 anni, è stata conservata la Tomba di Stallia, rinvenuta durante uno scavo dall’allora direttore dell’Ufficio Archeologico di Santa Maria Capua Vetere Valeria Sampaolo: una straordinaria sepoltura, raro esempio di pittura di età tardo repubblicana raffigurante l’arrivo nei Campi Elisi di una donna dell’élite capuana – che ora viene restituita al pubblico. Il progetto ha quindi consentito di ricomporre la monumentale struttura, venuta alla luce nel 2008, che per motivi di tutela fu rimossa dal luogo del ritrovamento con un complesso intervento di smontaggio, fino alla sua attuale esposizione, le cui fasi sono illustrate in un apposito pannello. La ricomposizione frutto di un non facile intervento progettato e realizzato con esperti strutturisti e con l’apporto di ditte specializzate, consentirà di programmare il restauro delle pitture, con l’allestimento di un cantiere didattico che coinvolgerà gli istituti di ricerca e le scuole del territorio, e che renderà ancora più interessante la visita al museo.
Particolarmente significativa è la presenza nell’allestimento di due pregevoli sculture in marmo, il ritratto dell’imperatore Settimio Severo e la testa di Dioniso, trafugate nel 1985 nell’Antiquarium di Santa Maria Capua Vetere e restituite al pubblico con una quanto mai propizia e complessa operazione di collaborazione internazionale, coordinata dal Nucleo Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
L’allestimento espositivo si sviluppa in otto sale, scandite da banner che segnano il percorso dell’Appia in città, dal suo ingresso, attraverso l’arco cosiddetto di Adriano, fino all’uscita dalla città raggiungendo Calatia, nel territorio di Maddaloni e una delle tappe dell’itinerario culturale della via Appia, il Museo archeologico di Calatia, posto proprio lungo il suo percorso.
Il viaggio ideale lungo la Regina Viarum, proposto con questa esposizione, si conclude con la fertilità dell’Ager Campanus e le floride attività agricole praticate dalle élite cittadine in un territorio profondamente inciso dai segni della centuriazione romana.
A simboleggiare la feracità della Campania Felix è la statua di Trittolemo, che, seminando il grano su tutta la Terra guidando un carro alato, compie un’azione civilizzatrice dell’umanità.
La mostra offre la possibilità di percorrere spazi museali parlanti, identificabili topograficamente e cronologicamente, sincronicamente vivi, perché completamente assimilati nella contemporaneità, creando una relazione ancora più intima tra il museo, il paesaggio e la comunità.
La mostra capuana è parte di un più ampio progetto, “I Segni del Paesaggio: L’Appia e i Castelli della Campania” che comprende anche il Castel S. Elmo, nei cui ambulacri è allestita la mostra: “I Segni del Paesaggio: Sant’Elmo e i Castelli della Campania” articolato e illustrato in un volume edito da Electa, a cura di Marta Ragozzino, Ida Gennarelli, Anna Maria Romano”, da una mappa con gli itinerari culturali a cura di V. Addio, A. Coppa, S. Lo Pilato e S. Mataluna, e da un racconto per i più piccoli “Alla scoperta dell’antica Capua” di Antonio Coppa, illustrato da Marianna Canciani.
INFO MOSTRA PERMANENTE
Inaugurazione: 14 settembre 2022
Sede: Museo archeologico dell’antica Capua, via Roberto D’Angiò, 44 – S. Maria Capua Vetere
Orari: martedì-domenica 9.00-18.30 (lunedì chiuso). Biglietto acquistabile solo presso la biglietteria in piazza I Ottobre, con chiusura alle 18.00