Il film di Mimmo Paladino su Don Chisciotte al Palazzo Reale SummerFest martedì 19.

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Martedì 19 luglio, alle ore 21,30, sarà proiettato nel Giardino Romantico del Palazzo Reale di Napoli, in collaborazione con il Palazzo Reale SummerFest, il film di Mimmo Paladino “Quijote”, con Peppe Servillo e Lucio Dalla, protagonisti nei panni di Don Chisciotte e Sancio Panza, affiancati da un cast d’eccezione.

La proiezione del film è offerta gratuitamente al pubblico, fino a esaurimento dei posti, nell’ambito della mostra “Don Chisciotte tra Napoli, Caserta e il Quirinale: i cartoni e gli arazzi” (aperta al Palazzo Reale di Napoli fino al 6 settembre 2022).

Il film, prodotto nel 2006 da Angelo Curti per Ananas, con Regione Campania, Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano, Film Commission Regione Campania e Provincia di Beneventofu presentato nello stesso anno alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e distribuito nelle sale cinematografiche solo nel marzo del 2012, a tre settimane dalla scomparsa del cantante bolognese che nel film interpretava il ruolo di Sancio Panza.

Mimmo Paladino l’ha definito nel 2006 prima di presentarlo a Venezia “un film lunare che chiede di essere visto cercando il cavaliere errante che da qualche parte è perso in ognuno di noi”.

Il film sarà proiettato nel Giardino Romantico di Palazzo Reale, dove è esposta dal 2010 l’installazione del maestro Paladino “Prove d’orchestra” con le celebri sculture dei cavalli, ispirata alla più celebre “Montagna di sale” che l’artista realizzò nel 1995 in Piazza del Plebiscito.

Questa proiezione rappresenta un ulteriore omaggio al romanzo di Cervantes, oltre alla mostra di Palazzo Reale e al concerto che si è tenuto lo scorso 11 giugno nel Cortile d’Onore di Palazzo Reale in cui sono state eseguite Arie e Scene d’assieme dagli Allievi dell’Accademia di Canto Lirico del Teatro di San Carlo, tratte dall’opera comica Don Chisciotte della Mancia, musicata nel 1769 da  Giovanni Paisiello.

Il libro di Miguel de Cervantes, universalmente riconosciuto come il primo romanzo moderno, ispirò diverse forme d’arte, dalla pittura alla musica, come messo in evidenza nella mostra di Palazzo Reale e, in un passato più prossimo, anche il cinema.

Sono numerosi i film, serie televisive e persino i cartoni animati ispirati all’eroe di Cervantes fin dal tempo del cinema muto. Don Quixote, diretto da Eduard Dillon nel 1915, è sicuramente uno dei primi, ma non l’unico del periodo del cinema muto. Nel 1927 ne uscì un secondo, con lo stesso titolo, scritto e diretto da Lau Lauritzen. Una della prima trasposizione cinematografica dell’epoca del sonoro fu Don Chisciotte della Mancia, diretto nel 1947 da Rafael Gil. Persino Ciccio Ingrassia e Franco Franchi interpretarono rispettivamente Don Chisciotte e Sancio Panza nel 1968, diretti da Giovanni Grimaldi e un film d’animazione Donkey Xote, nel 2007, realizzato in Spagna.

Sono state due le pellicole ispirate al romanzo di Cervantes presentate alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia: il Don Chisciotte di Orson Welles, lasciato incompiuto dall’autore statunitense ma ripreso e terminato da Jesus Franco, presentato fuori concorso a Venezia nel 1992, e, appunto, il Quijote, diretto in maniera surreale da Mimmo Paladino.

LA MOSTRA

La mostra “Don Chisciotte tra Napoli, Caserta e il Quirinale: i cartoni e gli arazzi” al Palazzo Reale di Napoli (dal 19 maggio al 6 settembre 2022), curata da Mario Epifani, direttore di Palazzo Reale e da Encarnación Sánchez García, accademica corrispondente della Real Academia Española, ricostruisce la storia della serie di arazzi con Storie di Don Chisciotte, eseguiti dalla manifattura napoletana nella seconda metà del Settecento, ispirate al celebre romanzo di Miguel de Cervantes.

L’esposizione segue il racconto del Cervantes attraverso la serie completa dei cartoni – dipinti preparatori per la realizzazione degli arazzi – per la prima volta messi a confronto con alcuni degli arazzi oggi conservati al Quirinale.

Le opere dialogano con le più preziose edizioni dei libri della Biblioteca Nazionale di Napoli tra le quali l’edizione principe della prima parte del romanzo pubblicata a Madrid nel 1605 di cui esistono solo 26 copie al mondo, una delle quali è conservata nelle Biblioteca Vittorio Emanuele III e lo spartito dell’opera Don Chisciotte della Mancia del compositore Giovanni Paisiello, proveniente dal Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli a testimonianza dell’interesse che all’epoca suscitava il racconto dell’ingenioso hidalgo manifestato attraverso varie forme d’arte.

Sono esposti nello spazio della Galleria del Genovese e nella sala XXIV dell’Appartamento Storico 38 cartoni accanto a 7 arazzi (5 con episodi del romanzo e 2 decorativi), appartenenti alla serie eseguita dalla manifattura napoletana in due riprese, tra il 1757 e il 1779, per arredare la Reggia di Caserta e trasferita dopo il 1870 al Palazzo del Quirinale a Roma. Un ulteriore arazzo, in prestito dal Museo di Capodimonte, è invece l’unico conservato a Napoli, opera della manifattura francese dei Gobelins.

L’esposizione, realizzata in collaborazione con la Biblioteca Nazionale di Napoli, il Consolato Generale di Spagna e l’Instituto Cervantes, beneficia di prestiti, oltre che dalla Biblioteca, dal Segretariato Generale per la Presidenza della Repubblica, dal Museo e Real Bosco di Capodimonte e dal Conservatorio di San Pietro a Majella,

L’allestimento è curato dall’architetto Lucia Anna Iovieno e il progetto è cofinanziato dalla Regione Campania, nell’ambito del POC Campania 2014-2020.

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