Il restauro del dipinto Annunciazione e i santi Giovanni Battista e Andrea di Filippino Lippi del Museo e Real Bosco di Capodimonte sarà finanziato dall’azienda Temi Spa.

Filippino Lippi_ Annunciazione e Santi inv. Q 42 olio su tavola cm 114 x 122 Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte
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L’Annunciazione e i santi Giovanni Battista e Andrea, un dipinto su tavola di Filippino Lippi (Prato 1457 ca. – Firenze 1504) conservato al Museo e Real Bosco di Capodimonte sarà restaurato grazie al sostegno dell’azienda napoletana Temi Spa.

Temi Spa, presieduta da Francesco Tavassi, è licenziataria esclusiva Gls per Napoli e provincia. La società è capofila del Gruppo Tavassi, che opera da tre generazioni nella logistica, nei trasporti da e verso l’estero, nella distribuzione in Europa con Gls e nella consulenza doganale.

Temi Spa ha già contribuito in passato al restauro di opere d’arte del Museo e, in particolare a Il Ritratto dell’Infante Francesco di Borbone un dipinto di Elisabeth Vigée Le Brun aderendo al progetto “Rivelazioni – Finance for Fine Arts” promosso da Borsa Italiana, sempre tramite il meccanismo dell’Art Bonus che prevede agevolazioni fiscali per i mecenati (detrazione fiscale del 65 per cento).

 

Il pittore

Tra i più talentuosi pittori del Rinascimento a Firenze, Filippino Lippi nasce dal rapporto proibito tra Fra Filippo Lippi, grande Maestro del primo Rinascimento fiorentino e la monaca Lucrezia Buti. Filippino mostra nelle sue prime opere l’influenza di colui che fu il suo maestro, Sandro Botticelli, nella cui bottega Lippi compie il suo apprendistato. Questa influenza è testimoniata sia nelle figure centrali che in quelle laterali rappresentate da Filippino.

 

L’opera

Il dipinto però, appartiene al periodo della maturità dell’autore e questo è molto evidente se si osserva l’uso vivace del colore, il dialogo sereno che si instaura fra i personaggi e il senso di armonia generale che emerge dal quadro. L’Arcangelo Gabriele si inginocchia dolcemente davanti alla Madonna che incontra il suo ospite celeste con equilibrio e umiltà. A sinistra, San Giovanni Battista solleva leggermente il braccio sinistro, indicando con la mano allo spettatore che è in corso un sacro incontro. Sant’Andrea contempla l’azione, mentre abbraccia la croce con entrambe le mani, attributo del suo martirio. I colori vibranti e l’atmosfera cristallina infondono alla scena una calma soprannaturale, mentre le profonde pieghe delle vesti conferiscono solidità alle figure. La scena si svolge all’aperto nella luminosa campagna fiorentina. In secondo piano si possono distinguere sia la cupola di Brunelleschi del Duomo che il campanile di Giotto, a sinistra. Le quattro figure sacre sono raffigurate all’interno di un rigoglioso giardino pieno di fiori e di erba verdeggiante, forse a sottolineare l’interesse di Filippino per la pittura fiamminga che si era diffusa a Firenze durante questo periodo.

 

Le dichiarazioni

“Ringrazio l’azienda Temi Spa per aver voluto finanziare il restauro di un’altra opera della nostra collezione, per poterla riportare alla piena fruibilità da parte del pubblico. Sono convinto da sempre che il futuro delle grandi istituzioni museali non possa rimanere solo a carico dello Stato ma vada condiviso con tutti i cittadini, le imprese e il genio imprenditoriale italiano” ha affermato il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger.

 

L’iniziativa del restauro della tela della Vigée Le Brun, in sinergia con le altre imprese della virtuosa cordata messa a punto da Borsa Italiana, ci ha convinti che si poteva fare un ulteriore passo in avanti nel senso della presa in carico del patrimonio culturale del proprio territorio di riferimento. Per questa ragione, oggi ci impegniamo nel sostegno integrale e autonomo all’intervento che restituirà alle sale di Capodimonte e allo sguardo del mondo il capolavoro di Filippino Lippi”, spiega Francesco Tavassi, che aggiunge “Temi Spa sta per licenziare il suo secondo Bilancio di Responsabilità Sociale di Impresa e per dotarsi di un Consiglio di Sostenibilità a coadiuvare l’operato del Consiglio di Amministrazione. Siamo fermamente convinti che lo sviluppo dell’impresa passi per la distribuzione di valore al contesto entro il quale ricade l’azione dell’impresa stessa. Con questo restauro puntiamo ad attestarci come fautori di una buona pratica che lavoriamo a condividere in maniera strutturale con le imprese partenopee e campane, che hanno forza, lungimiranza e cultura sufficienti per affiancare le istituzioni nella crescita sostenibile dei territori”.

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