Prosegue con entusiasmo a Messina, nella bella cornice di Palazzo Zanca, la mostra Super-Serie “Madonne” dell’artista Michel Oz, promossa e organizzata dal maestro Alex Caminiti e Max Scaringella con la direzione artistica di Carlo Ciuffo.
La mostra, visitabile fino al 28 febbraio 2023, mette in risalto le qualità dell’artista che realizza quadri d’ispirazione pop attraverso il recupero di frammenti di manifesti delle pareti delle metropoli di tutto il mondo, che vengono poi mixati e reinterpretati su supporto di vecchie tele e cornici rigenerate.
D’ispirazione avanguardista, l’osservazione attenta della vita raccontata sui muri delle varie città conduce l’artista a realizzare opere dal notevole impatto espressivo ed emotivo che mettono in connessioni brandelli metropolitani eterogenei attraverso un ponte sensoriale capace di unire due o più culture sulla stessa tela.
Maestro della tecnica del “pasting” e del “collage”, Michel Oz ci invita, con le sue opere, ad intraprendere un viaggio immaginativo solo apparentemente caotico, in cui passato e presente si confondono in un luogo senza tempo, dove i colori, gli strappi, i frammenti di messaggi diventano metafore dell’umana esistenza.
Ogni elemento originario permane, intatto e fiero, integrandosi con il nuovo, e l’incessante processo degli eventi e del tempo che ha impresso nuove forme, modificato i contorni, talvolta ingrigito le immagini, non tradisce il miracolo della creazione artistica che si perpetua e si rinnova.
Nella mostra allestita a Messina, inaugurata il 10 novembre scorso, Michel Oz, attraverso la rappresentazione mariana mette in risalto la donna.
La raffigurazione di Maria, emblema della donna nella storia dell’arte occidentale, è stata soggetta a diverse interpretazioni da parte degli innumerevoli artisti che si sono cimentati nella sua riproduzione; questo ha lasciato una traccia indelebile che ci permette di seguire un vero percorso evolutivo dell’immagine della Vergine nel tempo. Arricchita di volta in volta di intenti e caratteristiche psico-fisiche sempre più complessi, la Madonna è passata da mera rappresentazione decorativa ad una più incarnata enfatizzazione umana, tramite cui è stato possibile mettere in luce gli aspetti psicologici ed emotivi della Vergine.
Simbolo di amore e carità, la Donna-Madonna di Michel Oz perde completamente la grazia e la bellezza delle ricche dame dei secoli passati per diventare una donna contemporanea, di strada, che non ha paura di sporcarsi e di lacerarsi le vesti; opere sacre prese in prestito dai grandi maestri del passato e mescolate a manifesti, cartelloni, “pornografia pubblicitaria” spesso in antitesi con l’immagine stessa della Vergine.
Una Madonna delle donne e per le donne, capace di creare correlazioni metaforiche tra la dignità femminile e la corrente visione del mondo, sempre più sprezzante della vita e della dignità e costantemente dimenticata nell’indifferenza generale, come brandelli di un vecchio spettacolo che ormai non ci interessa più.
La Super-Serie “Madonne” nasce nel 2021 come progetto filantropico ad opera dell’artista italo-argentino e si articola in un percorso di 10 grandi opere dedicate a quella che è probabilmente l’immagine femminile più rappresentativa nella storia dell’arte occidentale; la vergine Maria.
Nati quasi per gioco, i quadri della Madonna sono diventati opere sempre più preziose e cariche di significato emotivo al punto da riuscire a farsi veicolo delle stesse ingiustizie e paure che accomunano moltissime donne nel mondo.
Non si parla solo di donne vittime di violenza o di donne schiave del mercato della prostituzione; parlare di discriminazione delle donne significa, infatti, fare riferimento a problemi anche molto diversi tra loro.
Solo per fare un esempio, il 60% degli analfabeti del mondo è costituito da donne e bambine, mentre, un altro studio evidenzia come le donne lavorino per i due terzi del totale delle ore lavorative mondiali ma dispongano solo 10% del reddito.
Sono anche tristemente noti i dati secondo cui, in India, nel 2012, ci sono stati 25.000 stupri dichiarati, che il 98% delle donne Somale hanno subito mutilazioni genitali e che, in Iran, è già salito a 31 il numero di vittime dall’inizio delle proteste civili per la morte di MahsaAmini.
Queste raccapriccianti verità si ripetono ogni giorno sotto lo sguardo indifferente dell’opinione pubblica e spesso si integrano così bene nelle vita sociale da diventare costume, quando non addirittura diritto.
In un mondo che può essere così crudele, difendere i diritti delle donne deve diventare una priorità di tutti. E’ alla luce di queste semplici considerazioni che l’iniziale sperimentazione si è trasformata in una vera e propria missione filantropica.
Grazie alla collaborazione con Pangea, le opere di Michel Oz sono state inserite all’interno di un progetto filantropico destinato alla raccolta fondi in favore delle donne nel mondo.
La Fondazione Pangea Onlus è un’organizzazione no profit istituita nel 2002 che lavora per favorire lo sviluppo economico e sociale delle donne, delle loro famiglie e delle comunità circostanti.
Pangea agisce all’interno delle maggiori tematiche relative ai diritti umani e delle donne, nonché alle linee di cooperazione allo sviluppo e di welfare indicate dai Paesi in cui operano, dalle Nazioni Unite, dall’Unione Europea e dal Consiglio d’Europa.
Grazie alla cooperazione con Pangea, i fondi ricavati dalla vendita dei quadri della Super-Serie “Madonne” saranno interamente devoluti per finanziare progetti filantropici a favore delle donne e dei diritti civili.