La Festa della Marina Militare alla Base Navale di Napoli.

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Oggi venerdì 10 giugno, la Marina Militare festeggia la “Giornata della Marina”, un momento particolarmente sentito per il personale della Forza Armata, con un pensiero rivolto ai marinai che, nei mari del mondo, nei teatri operativi e sul territorio nazionale, svolgono quotidianamente il proprio lavoro al servizio della Patria e della collettività.

A Napoli, presso la storica Base Navale, si è svolta una cerimonia alla presenza dell’Ammiraglio di Divisione Giacinto Sciandra, Capo di Stato Maggiore del Comando Logistico della Marina Militare, ed alla quale hanno preso parte anche le più alte cariche civili e militari della città.

La cerimonia ha avuto il suo effettivo inizio alle 09:00, con il solenne alzabandiera seguito dalla lettura di una breve illustrazione circa le motivazioni che hanno portato alla scelta del 10 giugno per festeggiare la Forza Armata e dai messaggi augurali inviati dal Presidente della Repubblica, dal Ministro della Difesa e dai massimi vertici militari. Quindi sono state consegnate le onorificenze ed i riconoscimenti al personale militare e civile che opera nel sedime di Napoli. Infine, l’Ammiraglio Sciandra ha tenuto un breve discorso nel quale ha evidenziato come “… le gesta dell’impresa di Premuda del 10 giugno 1918 riecheggiano ancora a ricordare che l’audacia, il coraggio, la dedizione alla Patria e lo spirito di sacrificio sono valori che, ieri come oggi, devono sempre guidare donne e uomini della Marina nel quotidiano adempimento del proprio dovere. Questa giornata di festa è dedicata alle donne e agli uomini altamente qualificati che formano l’Equipaggio della Marina Militare e che con passione e orgoglio si dedicano quotidianamente al bene comune. La generosità e la carica umana con cui il personale della Forza Armata affronta ogni sfida non passano inosservate e diventano “esperienze” essenziali a completare, con addestramento e valori fondanti, il bagaglio professionale di ogni marinaio.

Viva la Marina e Buon 10 giugno a tutti noi!!”

Istituita il 13 marzo 1939 quando le Forze Armate del Regno d’Italia ebbero l’opportunità di scegliere il giorno in cui celebrare la propria festa, la Marina scelse il 10 giugno, giorno in cui, nel 1918, si svolse una delle più significative e ardite azioni compiute dalla Regia Marina durante la prima guerra mondiale, meglio nota come l’impresa di Premuda.

 

 

Approfondimenti

 

Con la “Giornata della Marina” la Forza Armata celebra l’anniversario dell’Azione di Premuda del 10 giugno 1918, una delle più significative e ardite azioni compiute sul mare durante la Prima Guerra Mondiale, quando i MAS 15 e 21 attaccarono una potente formazione navale austriaca.

La sezione dei due MAS, guidata dal Capitano di Corvetta Luigi Rizzo (capo sezione) e al comando rispettivamente del Capo Timoniere Armando Gori e del Guardiamarina Giuseppe Aonzo, affondò all’alba del 10 giugno 1918, la corazzata Szent Istvan (Santo Stefano). L’azione stroncò sul nascere una pericolosa incursione che il grosso della flotta austriaca si predisponeva a compiere contro lo sbarramento antisommergibili organizzato dagli Alleati nel Canale d’Otranto, per precludere l’accesso all’Adriatico ai sommergibili tedeschi.

Nella notte fra il 9 e il 10 Giugno 1918 la sezione dei due MAS, lasciava il porto di Ancona dirigendosi verso l’isola di Premuda dove avrebbe dovuto effettuare un normale rastrellamento allo scopo di accertare la presenza in zona di campi minati.

Durante le operazioni di rastrellamento le unità intercettarono la potente squadra navale avversaria composta da due Navi da battaglia, un cacciatorpediniere e sei torpediniere che, uscita dalla base nemica di Pola, stava dirigendo verso il Canale di Otranto. Ebbe così origine l’azione nel corso della quale, a conclusione di un attacco condotto con incredibile audacia e grande perizia, il Comandante Rizzo silurò ed affondò all’alba del 10 giugno 1918, la Nave da battaglia Szent Istvan.

A Luigi Rizzo, già decorato con Medaglia d’Oro al valor militare per aver forzato sei mesi prima il porto di Trieste affondandovi la Nave da battaglia Wien venne attribuita, per questa impresa una seconda Medaglia d’Oro.

L’azione di Premuda ebbe conseguenze ben più importante dell’affondamento di una singola nave, poiché l’impresa bloccò sul nascere l’attuazione di un piano politico e strategico inteso a contestare la supremazia navale fino ad allora dimostrata dal nostro Paese in Adriatico.

La flotta austriaca infatti si trovava in mare nel supremo tentativo di uscire da una lunga ed umiliante situazione d’inerzia. Il piano dell’Ammiraglio Horty era chiaro: attaccare all’improvviso le unità di vigilanza del Canale di Otranto e le forze leggere di protezione italo-franco-inglesi distruggendole prima che la parte più consistente della flotta alleata, concentrata a Taranto e a Corfù, potesse intervenire.

I siluri di Luigi Rizzo, colpendo una importante aliquota delle forze avversarie e facendo crollare l’elemento sorpresa, troncarono l’impresa sul nascere, costringendo la flotta austriaca a rinunciare definitivamente all’ambizioso progetto e costringendola ad una definitiva e distruttiva inerzia. La messa in sicurezza dell’Adriatico, e la protezione delle vitali linee di comunicazione marittima che dagli oceani al Mediterraneo alimentavano l’Italia, furono una indispensabile premessa alla Vittoria finale.

Le giornate celebrative delle Forze Armate, compresa quella della Marina Militare, furono istituite nel 1939. Nel periodo dal 1950 al 1964 la Giornata fu celebrata il giorno di Santa Barbara (4 dicembre). Dal 1964, la ricorrenza è stata definitivamente riportata al 10 giugno.

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