Si è svolta questa mattina, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la conferenza stampa della mostra “Lascaux 3.0”, che sarà visitabile sino al prossimo 31 maggio.
All’evento hanno partecipato Paolo Giulierini (Direttore del MANN), Laurent Burin des Roziers (Console Generale di Francia a Napoli), Eleonora De Majo (Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli), Dario Di Blasi (Direttore Firenze Archeolfilm), Floriana Miele (funzionario archeologo del MANN e responsabile scientifico, con il collega Giovanni Vastano, della collezione “Preistoria e Protostoria” del Museo), Olivier Rétout (responsabile allestimento mostra per la società pubblica “Lascaux. L’esposizione internazionale) ed Annalisa Areni (Regional Manager Region Sud/UniCredit).
Arte e tecnologia per un’appassionante avventura della conoscenza, che ci fa tornare indietro di 20mila anni: giunge per la prima volta in Italia, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, l’esposizione internazionale “Lascaux 3.0”, che permette di scoprire, nella Sala del Cielo Stellato ed in quelle attigue, il famoso complesso della Grotta di Lascaux, un vero e proprio tesoro artistico risalente al Paleolitico superiore ed inserito, dal 1979, nella Lista UNESCO del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
La mostra, che è in calendario al MANN dal 31 gennaio al 31 maggio 2020, nasce da un accordo stabilito con la Società pubblica “Lascaux- L’Esposizione Internazionale”, il Dipartimento di Dordogne- Périgord e la Regione della Nouvelle Aquitaine: il sito preistorico, infatti, è interdetto alle visite dal 1963 ed è fruibile soltanto tramite una ricostruzione limitrofa al complesso, presentata anche in una versione espositiva itinerante nel mondo.
Così, la programmazione dell’exhibit su Lascaux, parte fondamentale della stagione delle grandi mostre 2020 dell’Archeologico, è stata quasi naturalmente legata agli studi ed ai lavori per il restyling della collezione museale della “Preistoria e Protostoria”, che riaprirà al pubblico il prossimo 28 febbraio: nell’allestimento permanente del MANN, saranno restituiti alla fruizione dei visitatori circa 3mila reperti, anche esposti per la prima volta dai depositi e presentati, nelle sale adiacenti alla Meridiana, in un percorso diacronico e per contesti, dal Paleolitico inferiore all’Età del Ferro.
“Si dice preistoria e si pensa a Lascaux, un luogo mitico, dove l’arte ebbe inizio, come ci ricordò Georges Bataille. Chi non conosce quelle pitture rupestri chiamate appunto ‘la Cappella Sistina della Preistoria’?
Da generazioni siamo affascinati dai grandi animali, ancora esistenti o estinti, e dai segni misteriosi che li circondano tra natura e magia, opere straordinariamente complesse di uomini del Paleolitico già tanto simili al noi. Questa imperdibile mostra per la prima volta in Italia, un viaggio nella grotta francese chiusa al pubblico da quasi 60 anni proprio per preservarne la conservazione, non arriva al MANN per caso. L’idea nacque, infatti, due anni fa, quando al Festival del Cinema archeologico di Rovereto, con grande intuito, Dario Di Blasi ci mise in contatto con gli amici della Dordogne, creando i presupposti per una stretta cooperazione tra Napoli e la regione francese. L’obiettivo era collegare la riapertura della collezione Preistoria e Protostoria del MANN con un evento espositivo di grande suggestione e richiamo come appunto Lascaux 3.0, che oggi abbiamo l’orgoglio di presentare ai nostri visitatori e, in particolare, alle famiglie e alle scuole. In attesa dell’appuntamento del 28 febbraio, con la ‘nostra’ Preistoria, una collezione tutta da riscoprire grazie ad un allestimento chiaro, accessibile e coinvolgente per il pubblico di ogni età”, commenta il Direttore del MANN, Paolo Giulierini.
Lascaux 3.0 ha ottenuto il patrocinio morale della Regione Campania e del Comune di Napoli.
Si ringrazia lo sponsor UniCredit per il gentile contributo alla realizzazione dell’esposizione.