Mercoledì 19 ottobre dalle 11 nella sede del Maschio Angioino della Fondazione Valenzi
inaugurazione della mostra fotografica
“La guerra dimenticata. A 30 anni dal conflitto in Bosnia” di Mario Boccia
Dalle 11 di Mercoledì 19 ottobre al Maschio Angioino la Fondazione Valenzi inaugura la mostra che, nell’ambito nel progetto #CriticaMente,
resterà aperta dal 19 ottobre al 10 novembre, dal Lunedì al Venerdì ore 10-17
L’inaugurazione della mostra fotografica “La guerra dimenticata. A 30 anni dal conflitto in Bosnia” di Mario Boccia è in programma Mercoledì 19 ottobre dalle 11 al Maschio Angioino nella sala Litza Cittanova Valenzi della sede della Fondazione Valenzi, l’istituzione internazionale dedicata a Maurizio Valenzi, parlamentare italiano ed europeo, sindaco a Napoli dal 1975 al 1983. Insieme alla mostra fotografica si potrà vedere un estratto del documentario “DERT”, di Mario e Stefano Martone, che narra la storia della cooperativa Zajedno (Insieme), un esempio di convivenza tra diverse etnie.
La mostra, testimonianza di una delle guerre più cruenti degli ultimi decenni, costruita e alimentata dalla propaganda di odio e differenziazione razziale, si inserisce nel progetto #CriticaMente, finanziato dalla Regione Campania con i fondi FSE nell’ambito di Scuola Viva Azioni di accompagnamento. Il contrasto del conflitto etnico, della propaganda razzista, della denigrazione dei gruppi sociali deboli sono temi centrali del progetto.
La mostra, realizzata presso la sede della Fondazione Valenzi, consiste in una raccolta di 24 foto scattate durante la guerra, in particolare durante il lunghissimo assedio di Sarajevo (1992-1996), dal fotografo Mario Boccia. L’esposizione è divisa in tre sezioni. La prima sezione è dedicata alle immagini di distruzione causata dalla guerra, la seconda alla vita quotidiana durante il conflitto e infine la terza alla “resistenza civile” durante l’assedio della città di Sarajevo.
Oltre alle foto di Mario Boccia verrà proiettato un estratto del documentario “DERT”, di Mario e Stefano Martone, che narra la storia della cooperativa Zajedno (Insieme) di Bratunac (Bosnia Erzegovina), fondata nel 2003 e composta prevalentemente da donne serbe, croate e bosniache che si occupano della raccolta e della lavorazione di frutta.
Trenta anni fa, la notte tra il 5 e il 6 aprile 1992 cominciava la guerra in Bosnia ed Erzegovina. Questa guerra (1992-1995) è stata tra le più cruenti degli ultimi decenni con un bilancio di oltre centomila morti e due milioni di sfollati. Popoli che fino a pochi giorni prima convivevano pacificamente si sono ritrovati di colpo uno contro l’altro, da vicini di casa e parenti a nemici. Una guerra costruita e alimentata dalla propaganda di odio e differenziazione razziale portata avanti dalle élites nazionalistiche dell’epoca.
Il fotografo:
Mario Boccia è un fotografo e giornalista specializzato in reportage sociali e di attualità internazionale. Dal 1989 al 2011 ha lavorato in scenari di guerra e povertà in tutto il mondo. Non ama essere definito “fotoreporter di guerra” ma preferisce “fotografo di lamponi” perché, dal 2003, segue le attività della cooperativa agricola “Insieme” che produce confetture e succhi di piccoli frutti nella zona di Srebrenica, il paese del terribile massacro in Bosnia.
Il documentario:
In una regione ancora sconvolta dalla guerra della prima metà degli anni Novanta, al confine tra Serbia e Bosnia Erzegovina è nata nel 2003 la cooperativa Insieme. DERT racconta la storia della cooperativa e dell’amicizia che l’ha resa possibile, quella tra Rada, Skender e Mario, muovendosi nei luoghi della memoria di un paese segnato dalla guerra. Un esempio di convivenza a dispetto di tutti i nazionalismi. Attraverso i ricordi, le riflessioni e il lavoro quotidiano si ricostruisce il contesto storico nel quale è maturata un’esperienza di pacifismo concreto che dimostra l’assurdità delle logiche nazionalistiche da cui sono scaturiti molti conflitti passati e recenti.
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