Noemi Gherrero muove i primi passi in campo artistico, all’età di vent’anni. Laureata in Relazioni Internazionali e Diplomatiche all’Università L’Orientale di Napoli.
Noemi individua proprio nella sua formazione accademica, lo strumento decisivo per la sua ricerca artistica, portando avanti tanto nel teatro quanto nell’audiovisivo, iniziative caratterizzate da riflessi sociali.
Tra le sue esperienze ricordiamo lo spettacolo “ Arteriosclerosi “ di Dalia Frediani, “ Dove colpire “ di Antonio Mocciola, il cortometraggio “ La ricchezza di Napoli “ diretto da L. Arduino e premiato al Sud Film Festival, “ Vecchie canaglie “ per la regia di C. Sani, “ I bastardi di Pizzofalcone ”
Noemi nel tempo si distingue non solo come attrice ma anche come conduttrice ed oltre aver presentato eventi come “ Le giornate del Cinema di Napoli “, “ Mercurio D’argento”, è stata poi al timone de “ Le parole per dirlo “, programma RAI 3, dedicato alla lingua italiana.
Talento artistico e carattere poliedrico non sono gli unici segni che la contraddistinguono, Noemi è infatti anche una sportiva, come testimonia il suo ruolo da madrina nazionale al Giro rosa nel 2018.
Prossimamente sarà nuovamente in scena con due progetti teatrali tra cui la commedia “ Lavori in corso” scritta e diretta da Cristiano D’Alterio.
Ciao Noemi. Ti conosciamo, tra le altre cose, per aver condotto su RAI 3 il programma “ Le parole per dirlo”. Cosa ti ha lasciato questa conduzione e qual’è la differenza tra “gestire” un palcoscenico e “gestire” un programma?
Io arrivo alla conduzione del mio programma partendo da un percorso attoriale. Chiaramente lo strumento è un po’ diverso, in televisione il pubblico spesso devi immaginarlo ma io penso che se vivi esattamente l’attimo dell’interazione e ti metti a servizio della causa, ascoltando e dando spazio al tuo interlocutore con rispetto e curiosità, non è poi così diverso dal gestire un palcoscenico.
Le tue scelte artistiche hanno spesso una contaminazione sociale. Puoi spiegarci come mai?
Sono sempre stata interessata dal sociale. Mi sento coinvolta dai cambiamenti che viviamo e mi piace raccontarli da protagonista non da spettatore. Da laureata in relazioni internazionali, avendo tante passioni dal viaggio allo sport, le persone sono sempre l’elemento fondante di ciò che faccio. Credo che quando si voglia comunicare a tutti i costi è perché dentro c’è l’esigenza di darsi, di regalarsi agli altri.
Nella tua vita però non sono solo arte e cultura a giocare un ruolo fondamentale ma anche lo sport. Dicci qualcosa in più anche di questa tua passione.
Ho sempre praticato sport, da quando ero bambina. Mi piace moltissimo il senso di sfida, competizione ma al contempo di tutto quel sistema valoriale che lo sport regala. Amo molto provare nuove cose, passo infatti dalla passione per il trekking a quella per il rafting. Al momento sto conoscendo meglio anche la realtà della pallanuoto, uno sport che avrei praticato volentieri se avessi avuto la fisicità per farlo.
Chi è Noemi quando è lontana dalle scene o comunque dai contesti lavorativi, cosa le piace fare?
Amo viaggiare, scrivere e leggere. Amo incontrare persone e in generale fare cose nuove. Il mio tempo libero lo investo praticando sport all’aria aperta, sviluppando progetti sul sociale e iniziative culturali.
In questi giorni ti stai preparando per uno spettacolo che andrà in scena a Gennaio a Roma. Una commedia, scritta e diretta da Cristiano D’Alterio, con un titolo curioso “ Lavori in corso “. Puoi dirci qualcosa di questo progetto, per il quale ti sei anche trasferita temporaneamente qui a Roma? Conoscevi già e ti sei quindi fidata del regista o cosa ti ha fatto dire “ si, mi interessa “ ?
Mi è piaciuto da subito Cristiano. Quando mi ha parlato del progetto e mi ha proposto il provino sul mio personaggio, l’ho trovata da subito una sfida divertente. Il mio personaggio, come tutti gli altri, regalerà ironia ed al tempo stesso porterà a riflettere. Poi mi entusiasmava anche la possibilità di risentire nuovamente quelle sensazioni meravigliose che si provano sul palcoscenico. Da tempo mancavo a teatro e soprattutto da tempo mancavo in un lavoro di squadra dove il teatro, le prove, significano da subito un “fare famiglia”. Per tutto questo ho pensato che valesse la pena trasferirmi a Roma, una città che comunque frequento molto e che amo.
Altri progetti in cantiere?
Si certamente. Debutterò a Napoli con un altro spettacolo, stavolta un monologo. Sto scrivendo un libro e ho in cantiere numerosi progetti, oltre che una serie di provini. Credo che sia opportuno dire #lavoriincorso