Pianeta Pandemia. Storie virali di contagi e rimedi, da lunedì 14 all’ex Ospedale della Pace.

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Le più importanti malattie infettive e i rimedi più efficaci per affrontarle. E anche, la pratica vaccinica attraverso i secoli fino al covid, con un focus sul vaiolo e sulla scoperta della penicillina ad opera del napoletano Vincenzo Tiberio, precursore di Fleming.  E’ l’itinerario della mostra ‘Pianeta Pandemia. Storie virali di contagi e rimedi’, che sarà inaugurata lunedì 14 marzo alle ore 10.00 nell’ex Ospedale della Pace in via dei Tribunali, 227 a Napoli. All’evento sono invitati il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, la Vicesindaco Maria Filippone, il direttore generale ASL Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva, Il Generale della Croce Rossa Militare Italiana Gabriele Lupini, la Presidente della Fondazione Banco di Napoli Rossella Paliotto.

La mostra è a cura del Museo delle Arti Sanitarie e Storia della Medicina di Napoli, che si trova nel Complesso dell’Ospedale degli Incurabili dell’ASL Napoli 1 Centro e fa parte dei musei riconosciuti della Regione Campania.

Già esposta a Matera la scorsa estate, la mostra è un itinerario tra oltre cento pannelli didascalici che raccontano la storia della lebbra, peste, sifilide, vaiolo, fino ad Aids, Sars, Ebola, Covid. Tra gli oggetti anche lancette per la vaccinazione di varia foggia in uso a cerusici, meccanismi perfetti con lame nascoste a scatto. Inoltre, una sezione verrà dedicata alla pratica vaccinale del vaiolo che nel 1796 ebbe lo scopritore in Edward Jenner e un’altra alla scoperta della penicillina che rivoluzionò la terapia farmacologica delle patologie infettive, il cui precursore fu Vincenzo Tiberio; trentacinque anni prima di Fleming, pubblicò nella rivista ‘Annali d’igiene sperimentale’ i risultati della sua ricerca ‘Sugli estratti di alcune muffe’.

‘’La mostra ha carattere scientifico e divulgativo, vuole chiamare a raccolta le scuole della Campania per fornire una panoramica sulle più note malattie infettive della storia e sulle pratiche vacciniche che sono state in grado di contrastarle e debellarle, puntualizzando che Napoli fu uno dei centri di maggiore interesse nel campo scientifico’’ spiega il prof. Gennaro Rispoli, direttore del Museo di Arti Sanitarie ‘’Non a caso ricordiamo Edward Jenner la cui riproduzione del busto in bronzo è custodita al Museo di Arti Sanitarie e Vincenzo Tiberio, giovane studente di Medicina, che a Napoli aveva osservato che le muffe presenti nel pozzo della casa di alcuni zii proteggevano tutti i componenti della famiglia da affezioni gastro-intestinali e che, quando il pozzo veniva ripulito, le stesse persone si ammalavano. Un viaggio di istruzione ma allo stesso tempo ricco di emozioni e nuove scoperte in un pianeta, quello delle pandemie, che non smette mai di essere esplorato’’.

La sezione dedicata alla Storia dei vaccini sancisce l’originale cooperazione tra ASL Napoli 1 Centro e Museo delle Arti Sanitarie, realizzata nelle principali sedi vaccinali di Napoli, con l’esposizione di pannelli didattico-didascalici, idonei a divulgare la storia della vaccinazione e a infondere fiducia nei cittadini circa l’adesione alla pratica vaccinale.

Spazio anche a dibattiti e libri, tra i quali il catalogo della mostra ‘Pianeta Pandemia. Storie di epidemie e vaccini’, curato dal Museo delle Arti Sanitarie che si pregia dell’autorevole presentazione del Presidente della Regione Campania, Vincenzo de Luca. E poi, eventi con il Corpo Volontario della Croce Rossa Militare Italiana e progetti didattici con gli Istituti di istruzione di diverso ordine e grado di Napoli e Campania.

La mostra è patrocinata da  Regione Campania, Comune di Napoli, Archivio di Stato di Napoli, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania, Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli, Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Napoli e Provincia, ACOI (Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani)

La realizzazione della mostra, in collaborazione con il Corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana, è stata consentita grazie al supporto di Regione Campania, Comune di Napoli – Assessorato all’Istruzione e alla Famiglia, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli,  ASL Napoli 1 Centro, Fondazione Banco di Napoli.

Partecipano ACOSI (Associazione culturale ospedali storici italiani), ASAS( Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria di Roma), Accademia Italiana di Storia della Farmacia.

Ingresso gratuito. Prenotazione obbligatoria al numero 081-440647 oppure 333-5718341

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