Un unicum in Campania e non solo. Probabilmente è una manifestazione che segna un record a livello mondiale. Perché non è da tutti riuscire a contare 19 Premi Nobel nel proprio palmares”.
Era questo il commento che ieri si sentiva più spesso tra ospiti e platea a margine della 25esima edizione del “Premio Scientifico Internazionale Capo d’Orlando” organizzato dal Museo Mineralogico Campano Fondazione Discepolo. Sala del Castello Giusso gremita con il pubblico delle grandi occasioni per la cerimonia di premiazione che ha visto il conferimento della targa d’argento a Svante Pääbo, Premio Nobel per la Medicina in carica, al Prof. Giuseppe Remuzzi (Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano), al Prof. Gabriel Zuchtriegel (Direttore del Parco Archeologico di Pompei), al Prof. Giorgio Manzi (paleoantropologo dell’Università “La Sapienza” di Roma), al Dott. Carlo Pontecorvo (presidente e A.D. di “Ferrarelle Società Benefit”) e al Prof. Maurizio Bifulco (Ordinario di Patologia generale e Storia della medicina all’Università Federico II di Napoli).
«Questa manifestazione – ha esordito il Rettore dell’ateneo federiciano Matteo Lorito – riesce sempre a stupirmi e la vivo ogni volta con estremo segno di riconoscenza. Ogni anno riesce a calamitare eccelse personalità del mondo della cultura e dell’imprenditoria ed è la prova che per fare un grande evento non serve per forza lo sfondo di una grande città. A Vico ci si viene non solo per la meraviglia del suo territorio ma anche per ascoltare dal vivo un Premio Nobel e gli altri ospiti che sono selezionati con grande cura per ciascuna edizione. È un vero piacere rinnovare ogni anno la vicinanza del mio ateneo a questo riconoscimento».
Il premio, che si avvale del patrocinio non solo dell’Università Federico II ma anche della Regione Campania, del Cnr, dell’Unione Giornalisti Scientifici e della Città di Vico Equense, rappresenta ormai da anni un orgoglio per il territorio. «Anche se siamo una realtà di provincia – ha continuato il vicesindaco Benedetto Migliaccio – la nostra Città è sempre stata al centro dei grandi movimenti culturali e della storia, basti pensare all’Illuminismo e a Gaetano Filangieri. Grazie al lavoro costante della Fondazione Discepolo, siamo giunti alla 25esima edizione del Premio e rinnoveremo sempre il sostegno dell’amministrazione a questo evento che porta la cultura a Vico e il nome di Vico alla ribalta della cultura mondiale».
Non a caso, resta ancora aperta fino a domenica 28 maggio la mostra “I Premi Nobel a Vico” che testimonia il forte legame del prestigioso riconoscimento col territorio e l’apprezzamento degli scienziati per le sue bellezze paesaggistiche, artistiche, culturali e gastronomiche. In esposizione, foto e video di momenti inediti, informali, gioviali, familiari degli illustri studiosi durante la loro permanenza vicana nel corso degli anni, che poi è rimasta nel loro cuore e nelle loro dediche affettuose. «Ogni anno – ha aggiunto il Dott. Umberto Celentano, ideatore del Premio e direttore del Museo Mineralogico Campano – gli ospiti accolgono l’invito sempre con tanto entusiasmo, anche perché sono attirati dalle bellezze delle nostre zone. Una volta ripartiti, ciascuno, a partire proprio dai Nobel, diventa poi testimonial della nostra Città in giro per il mondo. Il nostro obiettivo è avvicinare queste grandi personalità della scienza al grande pubblico e alle giovani menti, per far sì che a loro volta anche i giovani possano spalancare i propri orizzonti».
E a proposito di ragazzi, come ogni anno, il Nobel viene guidato alla scoperta del Museo Mineralogico Campano da guide d’eccezione. Nella mattinata di ieri, a fare da ciceroni in inglese e tedesco a Svante Pääbo e alla consorte Linda Vigilant, ci ha pensato una selezione dei ragazzi delle classi terze e quarte del Liceo Linguistico “Publio Virgilio Marone” di Meta di Sorrento.
A suggellare la cerimonia del 25ennale, anche due sorprese: la consegna di due targhe commemorative al fondatore del Premio Umberto Celentano. La prima, in segno di riconoscenza, voluta dall’amministrazione comunale e consegnata dal vicesindaco Benedetto Migliaccio, e la seconda, voluta fortemente dagli amici e dallo staff del Museo Mineralogico Campano. «Questi due riconoscimenti, inaspettati e graditi, sono per me motivo di orgoglio e uno sprone per continuare sempre su questa strada verso il raggiungimento di nuovi traguardi» ha concluso Celentano.