Procida Capitale italiana della Cultura, un volano per tutto il Golfo di Napoli.

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Quello per la candidatura di Procida a Capitale italiana della Cultura “e’ un percorso che inizia gia’ tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 e lo fa con un approccio fortemente partecipato. Inizia con la costruzione di un percorso di cocreazione e capacity building che ha attivato la partecipazione dei cittadini procidani in primis perche’ l’obiettivo era innanzitutto ascoltare i loro desideri e costruire un orizzonte collettivo”. Cosi’ alla Dire Agostino Riitano, direttore della candidatura di Procida a Capitale italiana della cultura 2022.
“Fatto questo – prosegue – abbiamo poi iniziato a immaginare quelli che potevano essere gli assi strategici sui quali costruire la nostra candidatura. Caratterizzante e’ stato il tema della sostenibilita’ ambientale cosi’ come lungimirante e’ stato lo slogan ‘La cultura non isola’, scelto prima della pandemia, che oggi piu’ che mai torna ad essere assolutamente centrale perche’ ciascuno di noi ha fatto esperienza dell’isolamento e quindi ha potuto toccare con mano quanto effettivamente la cultura sia il veicolo di non isolamento”. Pandemia che ha spostato le candidature per il 2021 al 2022, lasciando a Parma la possibilita’ di restare capitale nell’anno in corso, e che quindi ha dilatato i tempi di preparazione e attesa del verdetto che arrivera’ la prossima settimana. Ma quello dell’Isola, spiega Riitano, e’ un processo di cambiamento che “parte 5-6 anni fa quando il Comune di Procida inizia a fare dei ragionamenti rispetto al riposizionamento dell’Isola in un ecosistema fatto di turismo sostenibile, di accoglienza, di industria culturale, di rigenerazione urbana. Questo percorso porta poi a cogliere l’occasione della candidatura al cui interno e’ stata fatta un’operazione che e’ molto piu’ vicina a quella di un piano strategico decennale piuttosto che una mera elencazione di eventi culturali. Il nostro pr getto – ribadisce – non e’ per il mero intrattenimento, ma e’ un progetto culturale per attivare un processo affinche’ questa comunita’ acquisti una rinnovata capacita’ progettuale per generare forme di innovazione socioculturale e di economia etica”.

Riitano sottolinea come “la candidatura di Procida non e’ mai stata quella di una piccola isola del Golfo di Napoli, ma la candidatura di una comunita’ molto piu’ ampia che tiene dentro I Campi flegrei e tutti i 35 Comuni delle isole minori.

Manifestazioni di sostegno “sono arrivate anche dalla citta’ di Padula che e’ stata nostra competitor e che ha sottoscritto una delibera di completa adesione e da decine e decine di Comuni anche delle aree interne. Qualche ora fa (ieri, ndr) e’ arrivata anche una adesione della citta’ di Aarhus in Danimarca, luogo molto distante da noi ma in realta’ molto vicino perche’ e’ stata una delle recenti Capitali europee della Cultura (nel 2017, ndr) e ha potuto toccare con mano – conclude – cosa significa porre la cultura al centro di una politica dello sviluppo”. (Dire)

E’ ormai conto alla rovescia per incoronare una delle dieci città finaliste come Capitale italiana della Cultura 2022. E Procida non vuole perdere questo treno. Un motivo di vanto per l’isola di Arturo e per la Campania tutta. E’ il momento della chiamata alla responsabilità da parte di tutti.

“Sostenere Procida, candidata a Capitale italiana della cultura per il 2022, si deve tradurre in un filo rosso capace di legare insieme le sorti dei luoghi fisici e ritrovare lo slancio della cultura millenaria che abbiamo nel nostro DNA. Non può restare un fatto occulto, nascosto, dalle pagine dei giornali. Non può rimanere argomento limitato a qualche articolo. Non può, e permettetemi di dire che “non deve”, restare un tema delimitato solo in un ambito prettamente istituzionale”. E’ l’invito di Mimmo Barra, già Commissario dell’Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo delle isola di Ischia e Procida; attuale componente dell’Agenzia Regionale per il Turismo. “Sono certo della sensibilità del Presidente De Luca, dell’Assessore al turismo della Regione Campania, del direttore generale dell’Agenzia Regionale del Turismo e non ultimo del presidente della Commissione Turismo e delle Attività produttive del Consiglio Regionale della Campania. Cosi come sono certo che Francesco Del Deo nel suo ruolo di Presidente dell’Associazione delle Isole Minori, ha già colto e riconosciuta l’enorme portata della candidatura di Procida. Bene, perciò, hanno fatto molti comuni ad accendere il faro del sostegno alla cultura verso l’isola di Arturo. Sostenere Procida, l’unica località campana nella rosa delle dieci finaliste aspirante a ricoprire questo ruolo è un’occasione imperdibile”.

Per Barra necessaria la forza motrice della Regione e non solo: “Voglio fare i complimenti al project manager dr Riitano, per la sua capacità progettuale e per il coinvolgimento della cittadinanza in un percorso di condivisione d’idee e rilancio non solo per Procida ma per l’intera regione. Mi auguro che la condivisione possa espandersi, allargarsi ancora di più e velocemente a tutti gli stakeholder coinvolti”.

E’ l’ora della collaborazione: “Collaborare insieme, sostenere la futura Capitale italiana della cultura, significa essere una comunità innamorata dei luoghi più antichi, affascinanti e carichi di storia del mondo. Significa saper intercettare il futuro. Significa investire nelle idee.  Significa diventare portatori di un duplice messaggio: smuovere il terreno della pigrizia per arricchirlo di esempi, di stimoli, di passioni e d’idee e far fruttare il futuro del Golfo e della Campania. Si tratta di restare uniti, corali. Si tratta di combinare le forze imprenditoriali e produttive, l’Università, i comitati scientifici e le associazioni, i procidani, gli ischitani, i capresi, i campani. Tutti insieme”. 

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