Tre livelli per seguire le grandi tappe della vita dell’uomo, dalla Preistoria alla Protostoria: si procede a ritroso, partendo dal piano più alto, che racchiude i reperti dal Paleolitico Inferiore all’Eneolitico; si passa attraverso uno spazio intermedio, che racconta l’Età del Bronzo; allo “stadio” ancora più basso, focus espositivo sull’Età del Bronzo medio e finale e sulla prima Età del Ferro.
La riapertura della sezione “Preistoria e Protostoria”, non più fruibile nel Museo Archeologico
Nazionale di Napoli dalla fine del secolo scorso, è un viaggio in cui i millenni appaiono come piccole tessere di un mosaico: il trascorrere di un amplissimo lasso temporale, da 450mila anni fa sino al VII sec. a.C., è scandito da circa 3.000 reperti, che testimoniano le evoluzioni dell’intelligenza e, dunque, dell’abilità umana.
Otto sale per un’esposizione permanente di oltre 1.000 mq, che si innesta in un luogo simbolo del MANN: gli ampi ambienti, che ospitano la sezione, restano quelli dell’allestimento del 1995 e sono contigui al Salone della Meridiana.
Nel percorso di visita si palesa il legame, ideale e reale al tempo stesso, con le collezioni di “MANN at work”, Museo che cresce: dal piano intermedio della sezione “Preistoria e Protostoria”, infatti, ci si “affaccia” letteralmente sulle sale della Collezione Magna Grecia, restituita alla fruizione, con i suoi capolavori e gli straordinari pavimenti musivi, dopo un silenzio di oltre un ventennio.
Ed il cerchio non si chiuderà qui: dalla Preistoria e Protostoria si dipanerà, infatti, l’itinerario
“topografico” che porterà all’inaugurazione della sezione su Cuma (dicembre 2021) ed a quella su Neapolis (dicembre 2022).
Un racconto nuovo per il cammino più antico dell’uomo: con la riapertura della sezione Preistoria e Protostoria ritroviamo, dopo un quarto di secolo, il senso di una collezione identitaria del nostro MANN. Grazie ad un imponente e meticoloso lavoro di riallestimento e valorizzazione dei preziosi reperti campani e meridionali, per il visitatore da oggi sarà più facile orientarsi tra le ere, comprendere l’evoluzione umana ma anche approfondire la conoscenza del nostro territorio e immaginare quando nel Paleolitico, per fare solo un esempio, l’isola di Capri, tutt’uno con la terra, era abitata da ippopotami e rinoceronti. Quella della Preistoria vogliamo sia una sezione viva: dal prossimo aprile, ospiterà la sua prima mostra site specific, dedicata al maestro del fumetto francese Moebius, in collaborazione con COMICON. Perché, così come nell’arte (da Cézanne a Pablo Picasso a Paul Klee, da Joan Miró fino a Keith Haring), c’è tanta preistoria anche nella cultura contemporanea e nel nostro immaginario ‘pop’. Basti pensare alla scena iniziale di ‘2001 Odissea nello spazio’ di Stanley Kubrik, all’osso scagliato dall’ominide primitivo sulle note di Also sprach Zarathustra; all’uomo del futuro di Breadbury che, escursionista nella preistoria, provoca l’effetto farfalla; e ancora, ai cartoon
della nostra infanzia, dagli Antenati all’Era Glaciale e i Croods, ma anche al ‘Il più grande uomo
scimmia del Pleistocene’ di Roy Lewis, e a tanto cinema da ‘Nel mondo perduto’ a ‘Jurassik park’. Ad ognuno quindi le sue suggestioni, con l’ invito per il pubblico di ogni età a ritrovarle e a riflettere sulle origine dell’uomo in percorso scientifico chiaro e coinvolgente.
La storia prima della storia torna quindi nelle sale del MANN e ad accompagnare questa tappa
importante nella crescita del Museo continua fino al 31 maggio, in esclusiva italiana, l’exhibition Lascaux 3.0”, commenta il Direttore del MANN, Paolo Giulierini.
Dal 30 aprile al 7 settembre 2020, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, arriva
MOEBIUS – Alla ricerca del tempo , la più grande mostra realizzata in Italia dedicata a
Moebius (Jean Henri Gaston Giraud, 1938 – 2012), uno dei più importanti fumettisti e
illustratori di tutti i tempi, massimo esponente della Nona arte francese e autore di opere
visionarie note e tradotte in tutto il mondo come Blueberry, Arzach, Il garage ermetico o
L’incal . La mostra celebra l’arte di Moebius, ma anche il suo particolare legame con l’Italia
e con Napoli , città protagonista dei racconti a fumetti Vedere Napoli e Muori e poi vedi
Napoli: “È strano, ogni volta che lavoro su una storia che riguarda Napoli non ci sono
problemi: tutto fila liscio. Napoli ha qualcosa che mi affascina, che mi tocca sempre in un
modo speciale…” (Moebius, Mourir et Voir Naples, Paris 2000). Il percorso espositivo farà
immergere i visitatori nell’universo immaginifico di Moebius attraverso tavole a fumetti,
schizzi, quadri, acquerelli, riproduzioni e Realtà Aumentata, fotografie, volumi e riviste.
L’esposizione è organizzata da COMICON sotto la direzione artistica di Moebius
Production , è inserita nell’ambito del progetto OBVIA (Out Of Boundaries Viral Art
Dissemination) dell’Università di Napoli Federico II per il MANN ed è patrocinata dalla
Regione Campania, dal Comune di Napoli e dall’ Institut Français.
“Cavalcare pterodattili attorno a fantastici scenari o muoversi all’interno di enormi carcasse
di dinosauri, in un tempo che contempla un futuro al passato, rimandi a civiltà che furono,
relitti superstiti di antichi mondi tecnologici non è una mera dimensione onirica: è
un’esperienza concreta che si può fare addentrandosi nelle tavole a fumetti di Moebius.
Per il secondo anno, dopo la straordinaria Mostra di Hugo Pratt dedicata a Corto Maltese, il
MANN e COMICON, nell’ambito del Progetto Obvia, decidono di presentare al grande
pubblico un altro gigante del fumetto.
Non c’era occasione più propizia dell’apertura della sezione della Preistoria per farlo”,
afferma il Direttore del MANN, Paolo Giulierini .
“Nel 2010, interrogato dalla figlia Nausicaa sul lavoro che avrebbe scelto se non fosse stato
un disegnatore, Moebius rispose senza esitazione: Archeologo.” – dichiara Isabelle Giraud –
“ Scegliere l’archeologia significa portare alla luce la nostra storia.
Ma disegnando senza sosta Moebius scavava anche nella propria storia, per meglio volgersi
al futuro. La pagina bianca era per lui come un deserto.
Scavò nella sabbia del suo deserto interiore per trovare la sua strada, come quando disegnò
Inside Moebius o 40 giorni nel deserto B.
Questi spazi vuoti, così frequenti nelle sue opere, sono pieni di tesori che ha fatto emergere
da se stesso trascendendo il tempo. Ha adottato i metodi di un archeologo, affascinato dalle
medesime ossessioni, dall’interrogazione del tempo, dalla continuità delle forme, dallo
studio delle tracce…
Disegnare, scrivere, era per lui un modo per riappropriarsi di un destino umano, persino
interstellare. È stato senza dubbio un modo per lasciare una traccia che speriamo tutti possa
resistere alle sabbie del tempo”.
La mostra Moebius – Alla ricerca del tempo conferma la consolidata collaborazione che
MANN porta avanti con COMICON: “Quando Jean Giraud divenne Moebius, tutto il mondo
del fumetto ebbe finalmente la consapevolezza delle vere potenzialità di questo medium ed
è anche e soprattutto grazie ad autori come lui se oggi il Fumetto ha il suo posto nelle forme
d’Arte e di Espressione maggiori. Dopo venti anni dall’ultima volta che il suo lavoro è stato
esposto a Napoli, siamo orgogliosi di poter offrire al pubblico del MANN un eccezionale
percorso espositivo attraverso le opere di uno dei più grandi Artisti del XX secolo” –
commenta Claudio Curcio, Direttore Generale di COMICON.
La mostra è accompagnata dal catalogo MOEBIUS – Alla ricerca del tempo con testi
inediti firmati da esperti come Luca Boschi, Ferruccio Giromini, ma anche voci straniere
come quella di Patrick Blϋmel che ha seguito l’elaborazione delle Realtà Aumentate.