***Con grande dispiacere, siamo costretti ad annullare il concerto di Setak in programma sabato 1 aprile in Auditorium Novecento, che verrà ricalendarizzato quanto prima***
Dopo i sold out di Milano, Bologna e Roma, arriva a Napoli Canzoni a fondo perduto, il tour del cantautore abruzzese Setak. Appuntamento sul palco dell’Auditorium Novecento sabato 1 aprile marzo alle ore 21,30 per un evento da non perdere.
«Porterò all’Auditorium Novecento le canzoni dei miei due album accompagnate da qualche inedito del prossimo disco – dice Setak. Le proporrò in una veste molto scarna ed essenziale. In duo, io e mio fratello Nazareno. Chitarre, tastiere e voci. Così come facciamo da sempre. Non mancheranno poi alcune sorprese e alcuni ospiti speciali.
Napoli è la città con cui sento le maggiori affinità, da un punto di vista culturale e linguistico. La sua storia così meticcia mi ha sempre affascinato ed è un elemento che ritrovo nel mio linguaggio.
Il mio dialetto ha molti elementi in comune con il napoletano e l’incontro con Francesco di Bella nella canzone “Coramare” per me rappresenta in maniera evidente questa vicinanza.
Sogno di vivere un periodo della mia vita in questa città che non smette mai di sorprendermi. Vi aspettiamo!».
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In questo viaggio caratterizzato dalla sua inconfondibile cifra stilistica fatta di sintesi musicale tra diversi suoni e ritmi provenienti da tutto il mondo, Setak proporrà i brani dei suoi due album, Alestalé (2021) e Blusanza (2019), ovvero blues e transumanza, sentimento e appartenenza, insieme a qualche anticipazione del nuovo album.
Canzoni che ci riportano uno spaccato dei nostri giorni e che raccontano di relazioni, di riscatto sociale e tradizione, di capri espiatori e inutili violenze. Ballate di intensa introspezione interiore che Setak riempie con la sua voce piena e riconoscibile, quasi sussurrata.
Un progetto unico quello messo a punto da Nicola Pomponi e dal suo produttore Fabrizio Cesare, che unisce l’abruzzese a suoni internazionali, donando una nuova veste al dialetto svuotandolo completamente dal folklore che solitamente lo contraddistingue. Un’operazione fatta – forse – solo da alcuni dei grandi maestri che tanto amiamo.
Sabato 1° aprile – ore 21,30
Auditorium Novecento, Via Enrico De Marinis, 4