Nel 2007, il Consiglio Pontificio per la Pastorale dei migranti e gli itineranti ha presentato uno storico documento dedicato proprio al popolo degli automobilisti, diviso in quattro categorie: viaggiatori, prostitute, bambini senza famiglia e barboni.
L’iniziativa presentata dal cardinale Raffaele Martino, già Presidente del Consiglio per i migranti e da monsignor Agostino Marchetto, già segretario dello stesso organismo, ha come motivo il fenomeno del malcostume su strada che preoccupa davvero la Chiesa cattolica che assiste ogni giorno all’aumento di una categoria di peccatori sempre più incalliti e allo stesso tempo inconsapevoli: gli automobilisti, i motociclisti, gli adolescenti a bordo di ciclomotori e city-car.
“Persone – come spiegano al Vaticano – che hanno ormai trasformato le strade del mondo in un palcoscenico di prepotenza, violenza, egoismo, omicidi, bestemmie”. Il codice della strada cattolico stila una sorta di scuola-guida spirituale.
“Il ricorso ai nostri intercessori celesti – si legge nel manualetto di 58 pagine – non deve far dimenticare l’importanza del segno della croce, fatto prima di iniziare un viaggio. Ma anche recitare il rosario tutti insieme, durante le lunghe percorrenze, servirà a sentirsi immersi nella presenza di Dio, a rimanere sotto la sua protezione”. I veicoli, ammonisce la Santa Sede, “anzichè servire in modo prudente ed etico per la convivenza, la solidarietà e il servizio degli altri”, sono spesso trasformati in strumento di “abuso”, di “dominio” sugli altri, di sfoggio di potere e denaro.
“I comportamenti poco equilibrati variano a seconda delle persone e delle circostanze: mancanza di cortesia, gestacci, imprecazioni, bestemmie, perdita del senso di responsabilità, violazioni deliberate del codice della strada”, spiega il codice vaticano. “Vi sono altresì i casi di guida senza abilità fisica o capacità mentale, per l’abuso di alcool e di altri stimolanti o droghe, per stati di spossatezza o sonnolenza”, aggiunge.
“Vi è il pericolo derivante dalle minimacchine (citycar) affidate a giovanissimi e adulti privi di patente, e quello dell’uso spericolato dei ciclomotori e delle moto”.
La Chiesa in tutti i casi non si limita solo a dare una guida di comportamenti: sono anni che è impegnata direttamente nell’educazione stradale, attraverso cappelle lungo le autostrade, con preti negli autogrill e nei luoghi di sosta, sacerdoti ai raduni automobilistici e motociclistici. E ora lancia anche un severo monito alle autorità dello Stato a fare di più per prevenire gli incidenti e le inciviltà della strada. Ricordando a chi guida il comandamento basilare del decalogo: “non uccidere”.
A tal uopo, l’Associazione Meridiani e il Gran Priorato di Napoli e Sicilia del Sovrano Ordine di Malta, organizzano il 17 gennaio 2020 dalle ore 09,30 alle ore 12,30, presso l’auditorium della “Casa del Pellegrino” sita in Pompei, Piazza Bartolo Longo, l’incontro formativo a cui prenderanno parte circa 250 studenti del comprensorio pompeiano. All’evento, che ha l’obiettivo di fornire linee di indirizzo per i docenti/dirigenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado della Regione Campania e illustrare il bando del concorso di idee agli studenti, prenderanno parte esperti sulla sicurezza stradale e autorità del mondo ecclesiastico.