Fuori dal coro: la scommessa di “Spinacorona”, portare alla gente il verbo della grande musica fuori dal tempio è vinta ancora una volta. Tutto esaurito e grande fila per entrare in San Paolo Maggiore per la prima sera del festival. Le passeggiate musicali napoletane ideate da Michele Campanella hanno richiamato oltre 500 spettatori che hanno gremito la chiesa di piazza San Gaetano, dopo il prologo di Giuseppe Gibboni nella Cappella del Real Monte Manso.
Può un festival di musica classica essere popolare e ‘alto’ allo stesso tempo? Campanella pensa di sì. La sua sfida si arricchisce di due elementi vincenti: la gratuità della musica e la riscoperta del centro storico di Napoli.
Così, il fine settimana della terza edizione della rassegna, promossa e sostenuta dall’assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e finanziata nell’ambito del progetto POC Campania 2014-2020 “Creator Vesevo in cammino tra le gemme Unesco da Napoli a Pompei”, promette un week end di suoni ed emozioni .
Sabato 12 ottobre offre otto concerti. Si comincia alle 10 nella Chiesa di Santa Maria di Monteverginella dove l’argentino José Luis Juri eseguirà musiche di Nante e di Ginastera; ci si sposterà, poi in via Vicaria Vecchia nella Biblioteca Durante, sede – alle 11,30 – del concerto del Mestizo Sax Quartet; alle 13 nella Sala del Capitolo di San Domenico Maggiore il Quartetto Chagall sarà impegnato nell’esecuzione del Terzo Quartetto Rasumovskij di Beethoven.
Il programma del pomeriggio prende il via alle 15 in San Paolo Maggiore con il duo Anthony e Joseph Paratore e i percussionisti Tommaso Ferrieri Caputi e Vincenzo Miracula: in programma Lutoslawski e la Sonata di Bartók. Alle 16.30 nella chiesa di Santa Maria dell’Aiuto il mezzosoprano Lucia Napoli e il pianista Marco Scolastra porteranno gli spettatori tra le pagine liederistiche di Schumann; alle 17.45 la Cappella di Santa Restituta, all’interno del Duomo, ospiterà Ralph Evans, Gérard Caussé e Dominque de Williencourt: in programma Francaix e Beethoven; i sassofoni di Javier Girotto incontreranno il pianoforte di Michele Campanella alle ore 19.30 presso il Museo di Donnaregina per un quartetto d’autori importanti, Debussy, Ravel, Rachmaninov e Stravinskij. Infine, alle ore 21, nella Chiesa dei Santi Severino e Sossio risuoneranno le note di Ferruccio Spinetti e Petra Magoni (Musica Nuda) in un concerto intitolato Verso Sud.
Ancora otto eventi per l’ultimo giorno del festival, domenica 13 ottobre che si aprirà alle ore 10 nella Biblioteca Universitaria con il Quartetto di Fiesole e Vladimir Mendelssohn per il Quintetto op.87 di un altro Mendelssohn, Felix; le sonate di Saint-Saëns e Poulenc saranno protagoniste del concerto per oboe e piano di Paolo Pollastri e José Luis Juri alle ore 11.30 a Donnalbina mentre il clarinetto di Fabrizio Meloni e il pianoforte di Takahiro Yoshikawa si incontreranno alle 13 nella chiesa di Santa Maria di Monteverginella per eseguire Rota, Poulenc e Honegger.
Il pomeriggio si aprirà alle 15 con le impegnative Variazioni Goldberg di Bach eseguite a Santa Maria dell’Aiuto dal pianoforte di Monica Leone; poi toccherà, nella Chiesa di San Gregorio Armeno alle ore 16.30, ai Fiati di Santa Cecilia interpretare la Serenata K.388 e l’Ouverture dalle Nozze di Figaro di Mozart.
Gli ultimi tre appuntamenti del festival si terranno alle 18 in San Marcellino e Festo, dove Stefania Cafaro eseguirà la Sonata op. 111 di Beethoven dopo che Enzo Salomone avrà letto brani dal Doktor Faustus di Mann; alle ore 19.30 a Donnaregina Ralph Evans, Dominique de Williencourt e Michele Campanella suoneranno con il Trio di Čajkovskij e alle 21, nella Sala Scarlatti del Conservatorio San Pietro a Majella l’ospite d’onore di “Spinacorona 2019”, il direttore d’orchestra Gianluigi Gelmetti, chiuderà il Festival con una prova aperta di brani di Beethoven e Rossini con l’Orchestra del Conservatorio.
I concerti saranno tutti a ingresso libero fino a esaurimento dei posti.