Saranno le atmosfere musicali di Peppe Servillo, Javier Girotto e Natalio Mangalavite a inaugurare la seconda edizione di Teatro di Cortile nel suggestivo palcoscenico di Palazzo Firrao Napoli, rassegna ideata e organizzata dal Teatro Pubblico Campano che quest’anno, s’inserisce nella programmazione de “La Campania è Teatro, Danza e Musica”.
L’intera rassegna, declinata verso forme teatrali primarie, intime, quasi confidenziali, farà segno alla prossimità tra palco e platea come condizione necessaria di ogni rappresentazione, ma anche strutture minime e più complesse per l’impegno di attori, registi, musicisti e di tante altre figure professionali, a testimoniare l’originario impegno dietro ogni gesto, ogni parola, ogni suono.
Due allestimenti in scena, mercoledì 23 e giovedì 24 giugno alle ore 21.00, animeranno la prima settimana di programmazione nel cortile del palazzo storico, tra i più belli del capoluogo partenopeo, che provano a suggerire come il teatro debba ripensare se stesso insieme con il pubblico, trovando, o semplicemente riscoprendo, una forma di parola e di ascolto nuove e più intense, e che traggono forza e significato anche dal particolare e difficile momento storico dello spettacolo dal vivo.
A inaugurare Teatri di Cortile 2021, mercoledì 23 giugno, saranno Peppe Servillo (voce), Javier Girotto (sax soprano e baritono) e Natalio Mangalavite (piano, tastiere, voce) in L’anno che verrà canzoni di Lucio Dalla, che sapeva indagare il futuro con le sue canzoni da profeta. Dalla ha sempre intercettato il comune sentire traducendolo in forma poetica e popolare, e le sue grandi doti di interprete hanno contribuito non poco a ciò. Per questo motivo il trio prova a ripercorrerle, canzoni antiche come la terra, ma con dentro un motore che guarda il domani.
Giovedì 24 giugno, la Compagnia Finzi Pasca presenta 52 con Pablo Gershanik, ideazione e regia di Daniele Finzi Pasca. Lo spettacolo avrà una replica speciale, alle ore 18.45 con prenotazione obbligatoria, dedicata ai ragazzi dai 10 ai 18 anni con un accompagnatore. Il costo dell’ingresso è gratuito per i ragazzi e di 5 euro per l’adulto.
Nel 2017, seguendo un processo di guarigione, Pablo Gershanik costruisce una maquette di 1,84m x 1.84m della propria città natale La Plata (Argentina), ricreando in miniatura diverse scene che succedono contemporaneamente, in una determinata data, e interrogandosi come l’arte può curare un dramma, personale e collettivo. La maquette rappresenta un quartiere della città argentina in tutti i suoi dettagli.
Per maggiori informazioni su Teatro di Cortile 2021 sono attivi il numero 3405813551 (dal lunedì al venerdì, ore 10.00/19.00) e l’indirizzo email info@teatrofirrao.it. I biglietti sono disponibili online sul sito www.teatrofirrao.it e su www.vivaticket.com
Teatro di Cortile 2021 @ Palazzo Firrao Napoli
Mercoledì 23 e giovedì 24 giugno 2021
Via Santa Maria di Costantinopoli, 98 (piazza Bellini)
Inizio spettacoli ore 21.00, biglietti euro 15
Mercoledì 23 giugno 2021, ore 21.00
Servillo/Girotto/Mangalavite
in
L’anno che verrà
canzoni ci Lucio Dalla
Peppe Servillo – voce
Javier Girotto – Sax soprano e baritono
Natalio Mangalavite – piano, tastiere, voce
L’anno che verrà ci sembrava il titolo più indicato, visto l’anno che abbiamo passato e ci auguriamo davvero che … sarà tre volte Natale e festa tutto l’anno!
Lucio Dalla sapeva indagare il futuro con le sue canzoni da profeta e per questo ci avviamo con la lampada a ripercorrerle, canzoni antiche come la terra, ma con dentro un motore che guarda il domani.
Dalla ha sempre intercettato il comune sentire traducendolo in forma poetica e popolare, e le sue grandi doti di interprete hanno contribuito non poco a ciò.
A noi, il tentativo di rileggere i suoi brani tenendo conto di tutto questo, sperando di indagare e ritrovare nella sua scrittura la capacità di fare della canzone un segnale imprescindibile del nostro cercare la vita, del fare poesia.
Giovedì 24 giugno 2021, ore 21.00
(replica speciale alle ore 18.45 per ragazzi dai 10 ai 18 anni con accompagnatore)
Compagnia Finzi Pasca
presenta
52
ideazione e regia Daniele Finzi Pasca
con Pablo Gershanik
Teatro di narrazione
Nel 2017, seguendo un processo di guarigione, Pablo Gershanik, un collaboratore di lunga data della Compagnia Finzi Pasca, costruisce una maquette della propria città natale La Plata (Argentina) costruendo in miniatura diverse scene che succedono contemporaneamente, in una determinata data, e interrogandosi come l’arte può curare un dramma, personale e collettivo, e come in generale si crea il processo di resilienza.
Il risultato di questo processo di guarigione è la costruzione di una maquette di 1,84m x 1.84m, la statura di Mario. La maquette, fatta alla dimensione d’un padre, rappresenta un quartiere della città argentina La Plata in tutti i suoi dettagli e vengono rappresentate e ricostruite in miniatura molte scene e gli eventi che accadono lo stesso giorno.
L’idea che sta alla base è quella di costruire una storia parallela, di creare una storia nuova
successa nello stesso momento che possa in qualche modo accompagnare, inglobare, impastare l’evento traumatico.
Mettiamo in scena la contemporaneità degli eventi, cerchiamo di raccontare con la leggerezza di una piuma temi complessi.
Nella maquette originaria di Pablo sono rappresentati alcuni avvenimenti che hanno luogo in un quartiere della città de La Plata (Argentina) e simultaneamente nel resto del mondo una notte di 35 anni fa.
I numeri di una tombola immaginaria apriranno capitoli che evocano coincidenze, la storia
di un medico, la passione per il rugby e l’efferata esecuzione di un giovane padre.
Tardo pomeriggio, inizio notte, un matrimonio è appena celebrato nella cattedrale e segue
una festa durante la quale due famiglie incrociano dialoghi, storie e piccoli aneddoti.
Lo sposo è argentino mentre la sposa e la famiglia che l’accompagna viene da lontano. Al centro della scena una gigantesca torta nuziale, e, ad incarnare i vari personaggi, un attore poliedrico e carismatico.
Questa nuova creazione ci permette di tornare alle radici del nostro modo di pensare il teatro fatto di vicinanza con il pubblico, ricerca di empatia, leggerezza e incanto. Sarà anche un modo per riflettere sul tutto il lavoro svolto in questi 38 anni di continuo giocoso creare.
52 è il numero di una strada che non esiste nella planimetria immaginata da visionari urbanisti. E’ la ricostruzione di una notte dove un padre, medico, giocatore di rugby viene trucidato da un gruppo di sicari, è pure la descrizione di un metodo che Pablo ha scoperto in un modo e che con la Compagnia abbiamo inventato dall’altro per far emergere storie che curano.