Torna Vebo, la fiera della bomboniera, ad ottobre alla Mostra d’Oltremare.

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Riparte “Vebo”, Fiera Internazionale della Bomboniera, Casa, Regalo e Design giunta alla sua ventunesima edizione, in programma dal 7 al 10 ottobre 2022 nella Mostra d’Otremare a Napoli.

“Focalizzando l’attenzione degli operatori del settore e confermando le prerogative di un evento B2B teso alla relazione professionale, alla creazione di nuove connessioni coi clienti e alla nascita di lead qualificati”, come rilevano gli organizzatori in una nota, Vebo 2022 concentrerà nell’ente fieristico napoletano numerosi settori merceologici.

Tra questi: industria manifatturiera, rivenditori, grossisti e dettaglianti, rappresentanti del settore bomboniera, articoli da regalo, argento, complementi d’arredo di design, confetti e dolciaria, accessori, packaging, bigiotteria, cartotecnica, natalizio, ballon art party. Presente con 250 espositori, la fiera si avvia verso l’obiettivo di battere il record della scorsa difficile annata della “ripartenza” che ha registrato 21.033 visitatori.

“Sono felice – dice Luciano Paulillo, amministratore delegato della fiera e presidente delle Fiere Associate – di tornare nella Mostra d’Oltremare, dopo il significativo ventennale dell’anno scorso. Sono convinto dell’importanza del ruolo svolto da ‘Vebo’ nel settore. Dopo un duro lavoro, nonostante gli ostacoli posti sul nostro cammino dagli eventi che tutta l’umanità sta subendo, anche per questa nuova edizione che continua un ciclo ininterrotto iniziato nel 2001, posso assicurare la partecipazione di tantissime aziende di prestigio e la realizzazione durante le giornate della fiera di un interessante e variegato calendario di eventi, appuntamenti e incontri di formazione”.

“Pronti a strizzare l’occhio al futuro osservando da vicino la trasformazione del format espositivo che apre il comparto commerciale anche al design d’interni e al gioiello – aggiunge il presidente di Vebo Marco Paulillo – anche per l’edizione 2022 della fiera abbiamo pensato, quindi, non solo agli aspetti commerciali, puntando l’attenzione sui risvolti culturali inerenti il vasto settore”. Un evento, si evidenzia nella nota, in grado di creare un indotto economico al settore turistico partenopeo di circa 10 milioni. (ANSA).

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