Tra scienza e società, giovedì 10 e venerdì 11 a San Domenico Maggiore.

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Un nuovo modello di dialogo tra la comunità scientifica e i cittadini, per renderli consapevoli e sentirsi coinvolti nelle grandi sfide e trasformazioni che ci aspettano ni prossimi anni. E’ questo l’obiettivo del primo convegno internazionale “Between Science & Society” che si svolgerà a Napoli, nel Complesso di San Domenico Maggiore, giovedì 10 e venerdì 11 ottobre 2019, organizzato dall’ItalianInstitute for the Future, con il patrocinio della Città Metropolitana di Napoli, il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II,INAF- Osservatorio di Capodimonte, INGV, AIRIcerca, Associazione Donne e Scienza, Appost e il contributo di Graded e CICAP. Il 2030 è l’orizzonte degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, l’ambizioso programma per affrontare e risolvere le grandi sfide dell’umanità attraverso una combinazione di innovazione tecno-scientifica e nuove politiche sociali.

Anche l’Unione europea, nel suo report “Global Trends to 2030: Can the EU meet the challenges ahead”, identifica una serie di sfide-chiave (innovazione tecnologica, cambiamento climatico, risorse energetiche e sostenibilità), a cui si aggiungono quelli dal report WHO 2030 dove figurano il gene editing e la resistenza antimicrobica.

Per vincere queste sfide occorrono nuovi modelli di dialogo tra scienza e società, al fine di governare l’accelerazione del progresso scientifico e tecnologico – uno degli aspetti più evidenti e dirompente della nostra epoca – e metterla al servizio del bene comune. Sempre di più negli ultimi anni, infatti, emergono fenomeni di resistenza agli sviluppi tecno-scientifici, che rischiano di compromettere l’obiettivo di un progresso inclusivo, creando una spaccatura insanabile tra scienza e società.

I cambiamenti in corso e quelli che possiamo prevedere all’orizzonte del 2030 rendono indispensabile avviare una riflessione sulle dinamiche del rapporto scienza e società in una prospettiva in grado di coglierne le tendenze di lungo periodo al fine di elaborare nuovi modelli di convivenza per il futuro. “Il nostro Istituto – spiega Roberto Paura, presidente dell’Italian Institute for the Future – si occupa di sfide del futuro, ed è innegabile che quelle poste dall’innovazione scientifica e tecnologica siano in cima alla lista delle priorità, dato che il ritmo dell’innovazione caratterizza la nostra epoca contemporanea. Prima con l’osservatorio sulle frontiere scientifiche e tecnologie, successivamente con altri progetti specifici, ci siamo occupati dell’impatto sociale del progresso tecnoscientifico, a cui abbiamo dedicato in passato un numero della nostra rivista Futuri. Ci è sembrato naturale avviare pertanto un percorso che avrà nel convegno di ottobre a Napoli una prima, importante tappa per riunire i tanti studiosi e professionisti che in Italia si occupano di dialogo scienza-società”.

Giuseppe De Natale, Dirigente di Ricerca dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sottolinea come “lo studio dei terremoti, dei vulcani e più in generale sulla mitigazione dei fenomeni naturali catastrofici, abbia un impatto sociale fondamentale, oggi più che mai sentito; specialmente in un territorio, quello Italiano, estremamente fragile e densamente popolato”. “È diventato indispensabile un linguaggio comune che permetta alla scienza e alla società di parlarsi in modo chiaro ed efficace”, spiega Mirella Orsi, giornalista scientifica e co-organizzatrice del convegno. “Between Science & Society vuole essere un’occasione di incontro e confronto basato su diversità, inclusione e multidisciplinarietà. Queste infatti, sono le condizioni indispensabili perché questa nuova forma di dialogo risulti la scelta vincente. La parità di genere è una delle sfide-chiave per il 2030, come in altri campi, anche in questo caso, le donne avranno un ruolo importantissimo. Senza il loro contributo, sarebbe come chiedere alla scienza e alla società di parlarsi con una lingua a cui mancano tutte le vocali”. Come evidenzia Antonio Camorrino, docente di Sociologia dei processiculturali presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, “I temi trattati nel convegno hanno una rilevanza sociale decisiva relativa a fenomeni che toccano la quotidianità di ciascuno, basti pensare alla spinosa questione delClimateChange”, e aggiunge , “Il Dipartimento di Scienze Sociali, dove insegno, patrocina il convegno a riprova dell’urgenza di una riflessione scientifica matura su alcune delle principali problematiche tipiche della “società del rischio”. “In un mondo dove la tifoseria di opinione domina sul dibattito costruttivo”, aggiunge Luca Cassetta, Presidente di AIRIcerca, “ ritengo che sia davvero importante patrocinare eventi come questo, che ha come principale scopo quello di trovare nuovi modelli di dialogo tra scienza e società”. (ANSA)

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