Un uomo di cavalli come pochi, a Verona la Fiterec-Ante ha onorato la memoria di Giuseppe Di Cerbo.

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L’edizione 2021 di Fieracavalli ha avuto un sapore un poco più acre per chi ha conosciuto il cowboy Giuseppe Di Cerbo. La Fitrec-Ante Nazionale (Federazione Italiana Turismo Equestre e TREC-ANTE Nazionale), sabato 13 novembre, ha conferito un riconoscimento alla famiglia Di Cerbo e una fibbia commemorativa ad Armando, il figlio di 9 anni del compianto Peppe, tragicamente scomparso a 53 anni, quest’estate, in seguito ad un brutto incidente in moto.
Anche quest’anno in quel di Verona, come accade dal 1898, si è celebrato il cavallo in quella che, a ragion veduta, può considerarsi la manifestazione più importante del panorama equestre mondiale. Dall’11 al 14 novembre, a tre mesi esatti di distanza dalla prematura scomparsa di Giuseppe Di Cerbo, in un Memorial dedicato a lui, la Fitetrec-Ante lo ha voluto ricordare con una gara, il “Best Futurity Horse – Memorial Giuseppe Di Cerbo”. Una competizione che ha premiato il miglior cavallo dei due Futurity, di Team Penning e di Ranch Sorting. Iniziativa nata dalla squadra della Fitrec-Ante di cui Peppe faceva parte, ma soprattutto dai colleghi e amici Vincenzo Fusco e Franco Amadio.
Giuseppe Di Cerbo è stato tante cose. Docente di monta western in Campania; Istruttore di 3° livello Team Penning e Roping; Giudice Nazionale Pole Bending e Barrel Racing, Gimkana Western, Team Penning, Ranch Sorting e Roping. Esperto di monta western. Addestratore di cavalli da lavoro. Socio dell’European Roping Association. Protagonista indiscusso delle gare di Team Penning in tutta Italia, vincitore, nella stessa disciplina, del Campionato Europeo nel 1998. Conquistando numerosi altri titoli fino a riconfermarsi leader al Campionato Italiano nel 2013. Vincitore della Coppa Italia nel 2015. Imbattuto per ben undici edizioni al Campionato Regionale Campania, categoria Open. Ma la sua vera passione, neanche troppo segreta, è sempre stata il lazo. I ropes, apposite corde utilizzate per catturare i vitelli. Il roping, inteso come lavoro dei rancheros di oltreoceano, è un’attività che permette il “doctoring’’ e la gestione del bestiame brado, la vera passione di Peppe. La grande sintonia con i cavalli, la perfetta maestria nel saperli controllare e gestire in ogni situazione e la conoscenza indiscussa delle abitudini del bestiame ci permettono di definire Giuseppe Di Cerbo un vero ‘’Horseman’’, un antesignano del settore. Un fuoriclasse con all’attivo parecchie ore di lavoro presso ranch del sud America e degli Stati Uniti. Profondo conoscitore della psicologia equina. Appassionato di genetica.
“Armando ha fatto commuovere tutti, – ha precisato Vincenzo Fusco (candidato al Consiglio Nazionale e già Consigliere Regionale Fitrec-Ante) – è stato emozionante per tutti il suo ricordo, immenso, onnipresente”.
“Alla famiglia Di Cerbo, alle sue radici, un piccolo pensiero per non dimenticare un grande uomo di cavalli”, si legge sulla targa consegnata alla compagna Mara ma destinata anche alla sorella di Peppe, Anna.
Cala il sipario sul primo momento commemorativo dedicato ad un uomo di cavalli come pochi. Un ricordo che non muore come banalmente può morire un corpo. Eppure qualcuno giura di sentirlo ancora, Peppe, nel campo a “lavorare” i suoi cavalli, tra l’allegria delle sue parole sempre pungenti e il suono del suo campanellino sotto la sella.
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