Unlock Festival teatro danza musica, da venerdì 15 al Teatro Il Piccolo di Fuorigrotta

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Dal 15 al 21 settembre al Teatro Il Piccolo di NapoliUnlock Festival” a cura di Twain con la direzione artistica di Loredana Parrella presenta un programma di spettacoli gratuiti di danza, teatro e musica che dialoga con il territorio proponendo artisti della scena italiana ed estera e un workshop di movimento scenico.

L’iniziativa è promossa dal Comune di Napoli nell’ambito del progetto “Affabulazione” e finanziata a valere sul Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo della Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura.

Unlock Festival” è così denominato in omaggio a Unlockthechange (Sblocca il cambiamento), il più grande eco-murale del sud Italia, realizzato sul territorio della Municipalità, nell’ambito dell’omonima campagna con una speciale vernice anti-smog dallo street artist Zed1, in simbolica risposta all’inquinamento da Eternit a cui è stata esposta la popolazione dei quartieri del Municipio. Il progetto è incentrato su alcuni tratti e temi che contribuiscono all’identità del territorio di Fuorigrotta e Bagnoli: origini agricole (connesse al tema dell’ecologia), eccellenza nella scienza e nella ricerca, eccellenza e aggregazione nello sport (Stadio Maradona), il pionierismo nell’intrattenimento (Edenlandia). A partire da questi temi si sviluppa un programma che abbraccia la danza, la drammaturgia contemporanea, il teatro per le nuove generazioni e la musica in un luogo storico e di aggregazione del territorio: il Teatro Il Piccolo che nasce nell’ambito delle attività dopolavoristiche delle Ferrovie dello Stato (DLF Napoli). La ri-scoperta delle radici, dei valori di una comunità possono arricchire l’esperienza artistica e dare spessore al processo creativo.

 

Il Festival punta a creare un’occasione di socializzazione con i cittadini del Municipio anche attraverso il coinvolgimento di artisti e realtà dello spettacolo del territorio e ad offrire un cartellone di iniziative dal forte contemporaneo con nomi del panorama internazionale.

 

Venerdì 15 settembre si apre con “Isabel – tratto da una storia vera” della compagnia Anonima Teatri diretta da Aleksandros Memetaj e Yoris Petrillo. Il racconto di due vicende parallele: la storia dei mondiali vinti dall’Argentina di Kempes nel ’78 e l’Argentina di Videla, dei generali e dei Desaparecidos. Sabato 16 settembre Adriano Bolognino, giovane coreografo napoletano attivo in rinomati centri della danza presenta “Come neve”; a seguire “Alice al contrario”, uno spettacolo per tutte le età di Loredana Parrella che immagina Alice da grande, la moderna Alice nel Paese delle meraviglie. Domenica 17 settembre assistiamo ad una pomeridiana con lo spettacolo per tutte le età firmato da Loredana ParrellaRobin Hood”, ispirato al romanzo di Dumas.

Si riprende giovedì 21 settembre con la “Conversazione musicale con Aldo Masullo” in omaggio al grande filosofo napoletano, da un’idea di Marco Vidino, Antonio Carluccio e Gian Maria Cervo. Venerdì 22 settembre si chiude con l’atteso “A Conversation (On an Interpretation of Sculpture)“, rito teatrale tratto da materiali di Apichatpong Weerasethakul, regista thailandese vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes 2010, con drammaturgia di Gian Maria Cervo, drammaturgo napoletano di livello e visibilità internazionale, citazioni da Paul Castagno e regia di Nicola Bremer, nominato nel 2018 dalla prestigiosa rivista teatrale tedesca Theater Heute miglior artista emergente. Il Festival propone inoltre per tutta la sua durata un workshop di movimento scenico condotto da Pietro Tammaro e Mauro Palumbo e dedicato ad allievi di scuole di teatro e danza dai 18 ai 25 anni che prenderanno parte allo spettacolo dell’ultima sera.

 

PROGRAMMA:

 

dal 15 al 21 settembre

h 10 – 13

Workshop Movimento Scenico

tenuto da Pietro Tammaro e Mauro Palumbo

preparazione “A Conversation (On an Interpretation of Sculpture)”

dedicato ad allievi di scuole di teatro e danza dai 18 ai 25 anni

 

Pietro Tammaro e Mauro Palumbo, animatori e direttori del Teatro e della Scuola Serra, terranno un workshop di movimento scenico dedicato ad allievi di scuole di teatro e danza di Fuorigrotta-Bagnoli al fine di far prendere parte ai partecipanti (di età inclusa tra i 18 e i 25 anni) allo spettacolo “A Conversation (On an Interpretation of Sculpture)”, permettendo così ai giovani allievi di interagire con un qualificato e prestigioso team creativo internazionale.

 

15 settembre

h 21

Isabel

tratto da una storia vera

danza/teatro

 

Anonima Teatri 

Di Aleksandros Memetaj e Yoris Petrillo
Con Caroline Loiseau
Musica dal vivo Marco Memetaj
Produzione Anonima Teatri / Twain Centro Produzione Danza
In residenza presso Teatro Il Rivellino, Spazio Fani, Supercinema – Tuscania, Teatro “La Bottega” – Carloforte

Con il sostegno di Tersicorea / progetto RIZOMI – Residenza “Artisti nei Territori” Carloforte/Isola di San Pietro/Teatro “La Bottega” con il contributo di MiC – Ministero della Cultura e Regione Autonoma della Sardegna
Con il sostegno alla produzione di MiC – Ministero della Cultura, Regione Lazio, Fondazione Carivit, Comune di Tuscania

 

Isabel è una giovane ragazza come tante che vive in una città del Sud America. Dopo la scomparsa di Raul, che credeva essere suo padre, Isabel, armata di un paio di stivali e di una camicia a quadri, inizia un viaggio alla ricerca della sua vera identità e dei suoi veri genitori, un viaggio crudo che la porterà a scoprire le ombre della sua famiglia e il passato del suo Paese. Il viaggio la porta indietro nel tempo, negli anni ’70, a vestire i panni di sua madre in un mondo fatto di violenza e corruzione, dove è impossibile fidarsi anche dei propri famigliari, dove camminare per le strade, le stesse da lei percorse quotidianamente trent’anni dopo, potrebbe rivelarsi pericoloso.

È proprio durante questo viaggio che “la verità” di Isabel, inizia a cadere verso il suolo, come da un aereo, come sua madre ventisette anni prima, narcotizzata e spinta giù perché “dissidente”. “La verità” di Isabel attraversa il tempo, attraversa i suoi ricordi di Raul e la costringe ad un confronto con quella figura per lei ancora ingombrante, fino a che “la verità” si schianta al suolo, cadendo nella piazza, dove vent’otto anni prima, sua madre rivelava al suo vero padre di essere incinta, pochi minuti prima di essere arrestata e separata dall’uomo che amava.

Isabel è una donna, molte donne, è figlia, sorella e madre. Isabel è la forza dell’essere umano, il sorriso sulle labbra di una ragazzina felice per un raggio di sole. Isabel è la costante ricerca della normalità e della quotidianità perduta, è la speranza che fatica a soccombere, Isabel è la forza di adattarsi ai cambiamenti…

Isabel è una donna semplice e come lei ce ne sono tante. Questa storia è come tante altre storie, solo che questa è la storia di Isabel e per questo è speciale ed unica.

Lo spettacolo “Isabel” è tratto dalla storia vera di Victoria Donda: prima figlia di “desaparecidos” – arrestati e torturati all’interno della prigione dell’Esma, nata dentro quella prigione e poi “adottata e rieducata” da suo zio, ufficiale dell’esercito, fautore dell’arresto dei genitori di Victoria – ad essere eletta alla Camera dei deputati argentina.

 

16 settembre

h 21

Come neve

danza

 

Coreografia di Adriano Bolognino

Danzano Rosaria Di Maro e Noemi Caricchia

Co-Produzione Körper – Centro Nazionale di Produzione della danza / Fondazione Teatro

Comunale Città di Vicenza – Festival Danza in Rete

Con il sostegno alla produzione di Orsolina28, Nitja Senter samtidskunst, Italian Institute of Culture in Oslo and the Italian Embassy in Norway

Musiche di Olafur Arnalds/Josin

Costumi Club dell’uncinetto, Napoli

Revisione testi Rosa Coppola

Si ringraziano C.A.M. Museum, Francesco Aurisicchio Photographer, Mirko Ingrao

Con il supporto di KOMM TANZ/PASSO NORD progetto residenze Compagnia Abbondanza/Bertoni in collaborazione con il Comune di Rovereto

 

L’immagine da cui sono partito è quella della neve che si osserva quando si è piccoli alla finestra. Ho contemplato il bianco del fuori e il caldo del dentro, il senso di benessere, protezione e comunità che spesso si prova in questi momenti.

Prima di iniziare a lavorare con i corpi dei danzatori, ho pensato a creare un ambiente che rispecchiasse già l’idea della creazione, a cominciare dai loro abiti. Così ho deciso di coinvolgere nel progetto “Il club dell’uncinetto”, un gruppo di donne che, durante la pandemia, si è ritrovato per reinventarsi, riscoprendo un’arte, trasformandola in un nuovo lavoro. Trovando coraggiosamente una nuova luce da cui ripartire e trarre benessere in un momento così buio per tutti.

Incarnando perfettamente il mio senso di benessere. In questo scoprirsi, confortarsi e confrontarsi con l’altro.

Sono molto affascinato da quest’arte, dalla poesia che trasforma un filo in un abito, se guidato dalle mani giuste.

Questo prezioso ricamo artigianale, mi fa pensare ai corpi dei danzatori, artigiani anch’essi, che con corpo e movimento sono capaci di dare vita a qualcosa di nuovo, creativo, originale.

Qualcosa di unico, come un fiocco di neve che cade al suolo.

Si tratta di un’affinità sorprendente, poiché si racconta che la lavorazione all’uncinetto nacque in un piccolo paesino, dove una signora, molto abile nei lavori artigianali, rimase affascinata dallo spettacolo dei fiocchi di neve che cadevano sul suo davanzale e cercò di riprodurre la loro bellezza con un filo di cotone e un grosso ago ricurvo.

Intrecciando questi elementi, vorrei invadere lo spettatore con una nevicata improvvisa di corpi in movimento, fermare il suo tempo davanti a una serena contemplazione.

Per me il benessere è proprio questo.

Abbracciare una passione, condividerla.

Ricucire un rapporto con una persona amata.

Scoprire una parte nuova di sé e impegnarsi ad alimentarla, cucendone sempre un nuovo pezzetto.

Comporre una coreografia come fosse uncinetto: una trama intricata eppure sofisticata, un intreccio consapevole che genera nuove forme.

Costruire, cucire, ricucire, reinventare.

 

h 21.30

Alice al contrario

Performance per corpi soli

studio

danza – per tutte le età

 

Di Loredana Parrella

Con Ugnė Kavaliauskaitė
Produzione Twain Centro Produzione Danza
Con il sostegno alla produzione di MiC – Ministero della Cultura, Regione Lazio, Comune di Tuscania

 

“…in qualche modo è come se mi si riempisse la testa di idee…solo che non so di preciso quali! …”
“Alice nel paese delle meraviglie” è una delle più belle e più lette favole della letteratura inglese e la più significante vetta del “nonsense”.

E se immaginassimo Alice da grande? Come è diventata, ora che è una donna adulta? Il suo cuore è ancora affettuoso come nell’infanzia, nonostante lo scorrere del tempo?

Forse crescendo è divenuta altro, forse ci sono decine, centinaia, di Alice che non hanno disatteso le aspettative e i sogni dell’infanzia, forse, anzi, per certo tutte noi potremmo essere una di loro. D’altra parte in ogni donna di oggi, potrebbe nascondersi la moderna Alice nel paese delle meraviglie.

 

17 settembre

h 18.30

Robin Hood

danza/teatro – per tutte le età 

 

Regia e coreografia Loredana Parrella
Testi Enea Tomei
Con Enea Tomei, Anne-Gaëlle Stéphant, Valerio Riondino, Romano Vellucci
Musiche originali Alessandro D’Alessio e AA. VV.
Costumi Loredana Parrella
Disegno luci Piermarco Lunghi

Produzione Twain Centro Produzione Danza
In collaborazione con ACS Abruzzo, ATCL Lazio
In residenza presso Teatro Spazio Electa – Teramo, Centro d’Arte e Cultura – Città di Ladispoli, Teatro Claudio – Tolfa, Teatro Il Rivellino – Tuscania

Con il sostegno alla produzione di MiC – Ministero della Cultura, Regione Lazio, Comune di Tuscania

 

Ispirato al romanzo omonimo di Alexandre Dumas, lo spettacolo interpreta le gesta del fuorilegge più conosciuto dell’anno mille, arciere infallibile ed astuto, principe dei ladri e incontrastato signore della foresta di Sherwood. È difficile stabilire con certezza le origini della leggenda, ma fin dalle prime informazioni cartacee, datate 1377 si percepisce la notevole portata che il nome di Robin Hood aveva già all’epoca.

La Storia narra di un giovane, nipote di re, privato ingiustamente dei suoi beni da un nobile senza scrupoli, che allena corpo e anima per diventare l’eroe invincibile. E sarà proprio lui l’ultimo sassone che tenterà di opporsi alla dominazione dei normanni, lottando tenacemente contro le ingiustizie degli usurpatori. Bollato come furfante e condannato a morte da chi detiene il potere, si rifugia nella foresta di Sherwood, assalta e ruba ai ricchi per dare ai poveri, facendosi valere grazie alla sua mira straordinaria. La sua ribellione contro chi ha assoggettato fino alla schiavitù i sudditi della Corona, non ha mai fine. Robin Hood diventa così simbolo di speranza e di rivalsa.

Lo spettacolo racconta le gesta di un eroe di oggi che cresce per diventare un uomo libero, in una sintesi poetica tra narrazione, musica, azioni sceniche e scrittura coreografica. Una rilettura ambientata in tempi moderni che mantiene una prosa dal sapore poetico e ribelle, con alcuni rimandi dell’epoca medioevale.

Il nostro Robin Hood vive la sua adolescenza allenandosi a diventare il paladino e il difensore dei deboli e immaginando, insieme ai suoi compagni Little John e Lady Marian, una società fondata sulla libertà, sull’uguaglianza e sulla giustizia sociale.

 

20 settembre

h 21

Conversazione musicale con Aldo Masullo

musica

 

Un’idea di Marco Vidino, Antonio Carluccio e Gian Maria Cervo 

Con Antonio Carluccio (voce e chitarra), Marco Vidino (chitarra e mandolino), Dario Spinelli (basso), Emiliano Barrella (percussioni e batteria)

 

Omaggio al grande filosofo napoletano con vari musicisti di Fuorigrotta e Bagnoli.

 

21 settembre

h 21

A Conversation (On an Interpretation of Sculpture) – Rito Teatrale

teatro

 

Drammaturgia di Gian Maria Cervo da materiali di Apichatpong Weerasethakul con citazioni da Paul Castagno

Regia di Nicola Bremer

Scene e costumi Wiebke Heeren

Cinematografia Francesco Di Mauro

Con Matteo Bertolotti e Valerio Riondino

Coreografia Loredana Parrella e Yoris Petrillo

Musiche Saga Björklund Jönsson

Omaggio a Apichatpong Weerasethakul

Coproduzione Twain CPD, Festival Quartieri dell’Arte e The Mainstream Official

Con il sostegno alla produzione di MiC – Ministero della Cultura, Regione Lazio

 

“A Conversation (On an Interpretation of Sculpture)” è un rito teatrale in due parti tratto da materiali di Apichatpong Weerasethakul, regista thailandese vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 2010 con il film “Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti”, con drammaturgia di Gian Maria Cervo, citazioni da Paul Castagno (guru americano della scrittura polifonica) e regia di Nicola Bremer, nominato nel 2018 dalla famosa rivista teatrale tedesca THEATER HEUTE miglior artista emergente, per la sua serie teatrale “Selfies einer Utopie”.

Il titolo dell’opera cita materiali di Weerasethakul provenienti da un progetto artistico multi-trans-postmediale dell’artista (“A Conversation with the Sun”) e più specificamente da un’opera dello stesso artista thailandese che sarà esposta durante il rito. La drammaturgia di Cervo paragona il processo di modellare un testo alla scultura di una pietra. L’artista intraprende una conversazione con la materia letteraria, forse addirittura con la materia letteraria di altri artisti, rimuovendo strati superficiali per rivelare un’essenza nascosta. Come uno scultore.

Il testo che ha tra i suoi “materiali trovati” frammenti di un’opera elaborata agli albori di ChatGPT da Weerasethakul con l’intelligenza artificiale e con i suoi collaboratori di Kick the Machine, la realtà del grande artista asiatico che ha sede a Chiang Mai, è una conversazione senza tempo tra figure come il regista Apichatpong, il Sole, un Buco Nero, Tilda Swinton e Dalì. Ad essa fa da controcanto una reale conversazione svoltasi in Thailandia tra Gian Maria Cervo e Weerasethakul.

 

 

L’iniziativa è promossa dal Comune di Napoli nell’ambito del progetto “Affabulazione” e finanziata a valere sul Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo della Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura.

 

TEATRO IL PICCOLO

Piazzale Vincenzo Tecchio, 3

 

INGRESSO GRATUITO

 

INFO E PRENOTAZIONI:

(+39) 380 146 2962 (Whatsapp) | info@cietwain.com | cietwain.com

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