Il “grido di dolore” di due noti artisti napoletani, Pietro Loffredo e Nando Calabrese, che attraverso l’arte denunciano le violenze di cui sono vittime ogni giorno le donne: donne di ogni cultura, etnia, estrazione sociale, accomunate da storie spesso simili.
Donne comuni, come i volti che scorrono in mostra, noti o sconosciuti. [foto1. l’attrice Antonella Stefanucci, madrina dell’iniziativa]. La mostra, IoSono, di Pietro Loffredo e Nando Calabrese sarà inaugurata Il 23 novembre, alle ore 16.30, alla Biblioteca Nazionale di Napoli (Sala di Bibliografia), da Ilaria Perrelli, presidente della Consulta regionale per la condizione della donna, Maria Iannotti direttrice della biblioteca, Linda Irace, curatrice della mostra, Mario Rovinello, casa editrice La valle del tempo. Accompagnamento musicale a cura degli alunni del Liceo Palizzi.
Pietro Loffredo,
Napoletano, ha esposto a Roma, Venezia, Napoli, Bastia, Montecarlo, Parigi, Berlino, Barcellona. Le sue opere sono state esposte presso i musei di Castel Sant’Angelo in Roma, il Dar Bach Amba di Tunisi, la Fondazione Orestiadi di Gibellina e il St. James Cavalier – Centre For Creativity de La Valletta.
La costante ricerca artistica lo porta a sperimentare tecniche diverse ed ad individuare una peculiare cifra stilistica nella scelta di soggetti privilegiati (angeli neri, cornetti).
Nando Calabrese
Gran parte della sua esperienza fotografica è maturata nel mondo dell’arte. Da anni, “racconta” con le sue immagini le mostre d’arte contemporanea che si svolgono a Napoli e dintorni, è autore di numerosi cataloghi d’arte ed ha esposto in personali e collettive a Napoli, Parigi, Roma, Miami.